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Ferrante (Mit): Obiettivo del Governo è colmare gap tra Nord e Sud

Il Sottosegretario alle Infrastrutture Ferrante: In estate al via lavori di elettrificazione della Linea Jonica

Tullio Ferrante, sottosegretario al Mit, in una intervista a Il Riformista, ha ribadito come «lo sviluppo infrastrutturale rappresenta una leva fondamentale per la crescita del Paese, per questo il Governo sta realizzando investimenti massicci con l’obiettivo di colmare il gap tra Nord e Sud».

«Le nuove linee alta velocità/alta capacità Salerno – Reggio Calabria e Napoli – Bari – ha spiegato – sono due opere strategiche non solo per il Sud, ma per l’Italia tutta. Siamo al lavoro per accelerare gli interventi sulla Napoli – Bari, cerniera tra i due versanti della nostra penisola e hub verso i bacini industriali europei».
«Procedono spediti, anche – ha aggiunto – i lavori della Salerno – Reggio Calabria, un’opera che incrementerà l’accesso all’alta velocità nei territori interni, sarà funzionale alla realizzazione del Ponte sullo Stretto e potenzierà l’itinerario merci lungo il corridoio adriatico».
«A fronte di 12 miliardi di costi – ha detto ancora – l’impatto del Ponte sull’economia è stimato in 20 miliardi ma ci saranno anche benefici sul piano ambientale, trasportistico e occupazionale, con oltre 100.000 nuovi posti di lavoro. Il Ponte è una priorità del Paese: è un’opera che non collegherà la Calabria alla Sicilia ma l’Italia all’Europa, che infatti sta investendo nell’infrastruttura considerandola di importanza strategica».
«Sono orgoglioso di poter rivendicare che il progetto del Ponte si basa su quello elaborato con il Governo Beriusconi – ha evidenziato – è il frutto della lungimiranza politica del nostro Presidente e il simbolo di un Paese moderno, dall’elevata competenza ingegneristica, che pensa in grande. Ora l’obiettivo è quello di arrivare a fine anno con l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess, consentendo, così, l’avvio della fase realizzativa con la prima pietra da posare ad inizio 2025».
«La stagione della politica del ‘No’ è finita – ha concluso –, il Paese esce dal benaltrismo infrastrutturale, che spesso fa rima con immobilismo, e guarda finalmente al futuro». (rrm)
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