Grande commozione alla Basilica dell’Immacolata di Catanzaro ai funerali di Giusepep Profiti, il manager che il Presidente occhiuto aveva scelto per guidare Azienda Zero e “rivoluzionare” completamente la sanità calabrese.
Alla camera ardente allestita domenica nella sala San francesco della Cittadella regionale sono accorsi in tantissimi e non solo funzionari della Regione, ma molti che conoscevano e apprezzavano il super manager della sanità, che aveva scelto di restare in Calabria nonostante le sollecitudini del Presidente della Regione Liguria Toti che lo rivoleva a capo della sanità genovese.
Accanto al Presidente Occhiuto il Presidente del Consiglio Superiore della Sanità Franco Locatelli e il Presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso, la Giunta regionale e il Consiglio regionale quasi al completo, nonché personalità del mondo della politica (tra cui l’ex presidente della Regione Giuseppe Nisticò che aveva suggerito a Occhiuto la scelta di Profiti per le sue brillanti doti di manager della sanità prima all’Ospedale Bambino Gesù e poi alla Regione Liguria).
Visibilmente commosso Roberto Occhiuto che con Prvofiti aveva stabilito un cordialissimo rapporto approdato in una solida amicizia: «A fnerali – ha detto – non parlo mai, ma devo ringraziare Pino per il lavoro straordinario che ha svolto in questo periodo. Attorno a lui avevo costruito l’organizzazione della sanità in Calabria, la riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali. Ma voglio dirvi che con lui abbiamo creato subito un bel rapporto, nonostante i nostri forti caratteri. Mi diceva che io ero l’unico con un carattere peggiore del suo! ! Ci prendevamo in giro, ironicamente e bonariamente. Citava spesso Genova e mi arrabbiavo ricordandogli che ora era in Calabria. Ma questa terra lui la amava davvero, aveva un rapporto ancestrale con Catanzaro. Una volta gli dissi: “Ti ho scelto perché tu sei il “Maradona” della Calabria lui mi rispose “No, quale Maradona io sono il Palanca della sanità calabrese”. Stava preparando il suo compleanno ma soprattutto la prima partita del suo Catanzaro in serie B, promozione che ha vissuto come suo personale successo. Aveva un’intelligenza straordinaria ed una capacità straordinaria di coltivare il dubbio. Parlava di questioni sanitarie approfondendole prima, con grande umiltà. Ogni volta che gli chiedevo di parlare con me di un ospedale, una struttura, si presentava con un dossier accurato, con i dati. Facevamo a gara nella creatività. Ha lasciato un segno indelebile, una strada che percorreremo insieme perchè ci ha insegnato come si possa avere il coraggio e la passione per lavorare con grande umiltà e passione. Grazie Pino per quello che hai fatto in Calabria e grazie soprattutto per quello che ci hai insegnato.
Le esequie sono state celebrate dal vicario don Salvino Cognetti, giacché l’arcivescoovo Claudio Maniago era fuori città e ha fatto pervenir eun personale messaggiodi cordoglio. Cognetti nell’omelia ha ricordato il manager: «Giuseppe Profiti era un docente universitario, un manager, una persona brillante ma soprattutto un uomo dotato di una grande umanità e che aveva saputo stabilire rapporti autentici e mettere a frutto i doni che il Signore gli aveva dato. Con la sua scomparsa improvvisa e inattesa abbiamo perso una persona che avrebbe contribuito a migliorare questa situazione disastrata della sanità, in particolare in Calabria dove non aveva esitato a tornare per portare la sua competenza e il suo impegno».
Presente alla cerimonia funebre anche il fratello del manager scomparso, Pasquale Profiti, magistrato a Trento, che, al termine della celebrazione, ha tracciato un commosso commiato, mettendo in rilievo il tratto comune «dell’onestà, quella insegnata a entrambi dalla nostra famiglia». (rcz)