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Il consigliere Lo Schiavo: Regione delocalizzi i depositi costieri, incompatibili col turismo a Vibo

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Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha chiesto alla Regione di affiancare e supportare la Città di Vibo Valentia in un grande Piano di delocalizzazione dei depositi costieri.

«La vicenda dell’ordinanza con la quale il Comune di Vibo Valentia ha vietato, per diverse ore al giorno – ha spiegato Lo Schiavo – il transito dei veicoli pesanti in via Vespucci e in viale delle Industrie, in prossimità dei depositi di carburante, a Vibo Marina, per tutelare la sicurezza e l’incolumità dei bagnanti e dei clienti dei lidi limitrofi, testimonia in maniera inconfutabile un dato: quello dell’inconciliabilità delle attività ricettive con quelle industriali».

«Non intendo entrare nel merito della decisione del sindaco né delle polemiche – ha detto – che in queste ore, stanno evidenziando le conseguenze di tale scelta nella distribuzione dei carburanti. Ciò che mi preme però sottolineare ha a che fare con il contesto in cui matura la vicenda e, quindi, con l’annoso nodo della vocazione di Vibo Marina, in particolare di quell’area retrostante il porto che rappresenta di fatto una delle principali località turistiche del territorio comunale. L’unica zona rispetto alla quale è possibile immaginare uno sviluppo legato proprio all’economia turistico-alberghiera e dei servizi ricettivi che da sempre rappresentano un miraggio mai pienamente realizzato per la principale frazione vibonese».

«I tempi sono però maturi, a mio avviso – ha sottolineato – per superare una volta per tutte l’impasse che tiene in ostaggio tutto il quadrante a sud dello scalo portuale, che si presenta fortemente vincolato, sul piano urbanistico, ambientale, paesaggistico e logistico, dall’ingombrante presenza dei depositi costieri. È dunque opportuno, adesso più che mai, ragionare concretamente sulla loro delocalizzazione, tutelando i legittimi interessi di natura economico-commerciale dei gestori, salvaguardando i posti di lavoro, ma evitando al tempo stesso di mortificare quelle che sono le aspettative di sviluppo turistico dell’area e i potenziali investimenti in tale settore. È chiaro che il Comune, da solo, non ha la forza per sostenere una simile impresa».

Da qui la richiesta alla Regione di aiutare il Comune a delocalizzare i depositi.

«Sarebbe questo un modo – ha concluso – per risarcire un territorio dal quale provengono importanti gettiti, in termini di accise sui carburanti che vengono qui smistati, e che finora non si sono mai tradotti in concreti investimenti in loco. Da questo fondamentale intervento dipende molto del futuro di Vibo Marina che, insieme al suo porto, potrebbe ritrovare lo slancio necessario per interpretare finalmente quella sua vocazione turistica finora limitata e compressa da una convivenza a dir poco impossibile». (rvv)

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