L’ordinanza di ieri sera della Santelli sta provocando un vespaio di polemiche, ma la stragrande maggioranza di chi s’indigna non l’ha letta. Non c’è nessun obbligo, bensì è data la facoltà a ristoratori e proprietari di locali pubblici – ove sussistano le condizioni di distanziamento e di sicurezza previste – di poter riaprire se dispongono di tavolini e spazi all’aperto.
Parliamoci chiaro: è una magnifica operazione di marketing territoriale e il genio che l’ha suggerita alla presidente Santelli merita il dovuto apprezzamento. Spiazzando tutti (com’è ormai sua abitudine) la Santelli ha firmato ieri sera l’ordinanza che non è un “liberi tutti” ma un’apertura di fiducia nei confronti dei calabresi, e soprattutto è un messaggio che arriva diretto nelle case degli italiani: la Calabria aspira ad essere una regione Covid-free e visto che quest’anno si dovranno fare vacanze “interne” quale destinazione migliore per chi vuole mettersi alle spalle gli “arresti domiciliari” e le (pur giuste) privazioni? La Santelli è riuscita a far parlare della Calabria, con una notizia che è diventata l’apertura dei principali tg. Non è un gesto di scellerata coscienza, ma un’accorta mossa di propaganda territoriale che va ascritta a suo merito. Un’operazione di recupero di reputazione che farà molto bene alla nostra terra.
Se si scorrono i tweet di sdegno che sono stati inviati alla Santelli, s’intuisce come l’indignazione non faccia altro che confermare che l’operazione di marketing è perfettamente riuscita. Del resto, che si debba pensare a riaperture differenziati, pur parziali, è l’unica strada percorribile. Non vengono meno le condizioni di sicurezza e di prevenzione con la “possibilità” di apertura (volontaria) al pubblico di locali, bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie. Certo, la cerchia di chi potrà aprire è necessariamente ristretta: non tutti hanno la possibilità di mettere tavolini all’aperto, c’è chi ha un bar microscopico, un tempo allegramente affollato anche solo per il rito del caffè del mattino, o chi ha una gelateria dentro un chiosco. Evitare gli assembramenti è, in tutta evidenza, un imperativo categorico al quale non si sottrae l’ultima ordinanza della Santelli.
È un’opportunità e un gesto di fiducia verso i calabresi che hanno disciplinatamente rispettato i vari divieti: ricordiamoci che la Calabria è stata una delle prime regioni a chiudere i “confini”, limitando al massimo i rischi di contagio. Le polemiche (che possono essere utili in chiave politica – Callipo l’ha subito definita “un’ordinanza imprudente”) devono confrontarsi col senso di responsabilità che i calabresi hanno dimostrato fino ad oggi di avere. Intanto, si parla della Calabria e s’insinua l’idea della regione-covid-free. Brava, Jole, i calabresi intelligenti apprezzeranno (anche senza andare a farsi la granita sui lungomare o il caffè sul corso principale). Il premier Conte già lancia fulmini e saette e preannuncia la bocciatura dell’ordinanza. E, come per la smentita sui giornali (“è una notizia data due volte”), il messaggio positivo sulla Calabria da mettere nell’ideale promemoria delle vacanze è già passato e ripasserà di nuovo… (s)
(nella foto di copertina una suggestiva immagine dell’estate scorsa all’Hotel Rocca della Sena di Tropea (da Tripadvisor)
L’ORDINANZA
Ecco la nuova ordinanza che autorizza in Calabria la riapertura di bar e ristoranti che abbiano tavoli all’aperto e siano in grado di rispettare le misure minime anticontagio già indicate nelle precedenti ordinanze. «Misure nuove – ha detto la Santelli –, al pari di altre regioni e alcune uniche sul territorio nazionale; tutte parlano il linguaggio della Fiducia. Poiché in queste settimane i calabresi hanno dimostrato senso civico e rispetto delle regole, è giusto che oggi la Regione ponga in loro fiducia. Sapranno dimostrare buon senso nel gestire i nuovi spazi di apertura che la Regione ha deciso di consentire, anche oltre il dettato del Governo».
A partire da giovedì 30 aprile:
1. Sono consentiti gli spostamenti all’interno del proprio Comune o verso altro Comune per lo svolgimento di sport individuali;
2. Sono consentiti gli spostamenti per raggiungere le imbarcazioni di proprietà da sottoporre a manutenzione e riparazione, per una sola volta al giorno;
3. È confermato il disposto dell’Ordinanza n. 32/2020 in materia di attività agricole e di conduzione di piccoli allevamenti di animali svolte in forma amatoriale, di stabilimenti balneari, di attività di trasformazione dei prodotti industriali;
4. È confermato il disposto dell’Ordinanza n. 36/2020 per come integrato da quanto previsto dall’art. 1 lettera a) del DPCM 26 aprile 2020;
5. È consentita la ripresa delle attività di ristoranti, pizzerie, rosticcerie per la preparazione dei relativi prodotti da effettuarsi a mezzo asporto;
6. È consentita la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto;
7. Le attività di cui ai punti 5 e 6 possono essere riattivate presso gli esercizi che rispettano le misure minime “anti-contagio” di cui all’allegato 1 parte integrante alla presente Ordinanza e ferma restando la normativa di settore;
8. Sono consentiti gli spostamenti per l’assistenza a persone non autonome, ivi comprese quelle per le quali occorre prestare assistenza ai sensi della L. n. 104/92 e s.m.i., in quanto rientranti nei motivi di salute, nonché il contenuto dell’Ordinanza n. 29/2020 nei punti dal 4 al 9 e nell’allegato 1, ove non in contrasto con la presente Ordinanza;
9. È consentita l’attività di commercio di generi alimentari presso i mercati all’aperto, inclusa la vendita ambulante anche fuori dal proprio Comune, fermo restando il rispetto delle distanze interpersonali e l’uso delle mascherine e guanti;
10. È consentita l’attività di commercio al dettaglio, anche in forma ambulante di fiori, piante, semi e fertilizzanti. (rp)