È a Piazza XI Settembre, a Cosenza, che i lavoratori della cultura e dello spettacolo si sono dati appuntamento per protestare contro il nuovo Dpcm, esattamente come tanti altri operatori in tutta Italia. Tra i presenti Brunori Sas, che, com’è noto, è originario di Cosenza, il quale ha espresso con convinta partecipazione il “grido di dolore” di tutto il settore, gravemente penalizzato dlla chiusra di teatri e luoghi di spettacolo.
Slc Cgil Calabria, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno ribadito che «tutto il settore dello spettacolo è stato colpito dai provvedimenti per arginare l’epidemia da Covid-19 che devono trovare il giusto equilibrio tra la sicurezza per lavoratori e pubblico e una spinta più decisa ed innovativa verso il rilancio delle attività. Purtroppo dopo il blocco iniziale, la ripartenza non ha prospettive di rientro a breve verso la normalità, stante i limiti sulla presenza del pubblico e la paura generata dalla situazione negativa».
«Tutto il comparto, quindi – si legge in una nota delle segreterie – è in grandissima sofferenza e troppi lavoratori non hanno ancora ricevuto gli ammortizzatori o le indennità e sono ancor oggi senza tutele garantite, nonostante le promesse. I dati sulla crescita del contagio, il fatto che per lunghi mesi, non si potrà tornare alla normalità, richiedono di individuare con certezza sostegni per i lavoratori e per le imprese per un periodo lungo a partire da un piano di rilancio utilizzando anche le risorse del Recovery Fund». (rcs)