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IL TALENTO CALABRESE DEL GIOVANE FRANCESCO SICARI

26 agosto – Meritato successo per il giovane cantautore vibonese Francesco Sicari protagonista del progetto “La Calabria è talento”, ideato e realizzato da Ruggero Pegna per l’ Assessorato al Turismo della Regione Calabria.
Dopo l’apertura dello scorso 1 luglio a Tresilico di Oppido Mamertina, Sicari ha presentato il suo concerto inedito anche a Verzino, Crucoli e San Mango d’Aquino, accompagnato dal vivo dai suoi bravissimi musicisti Attilio Costa, chitarra e Meki Marturano, batteria, con la produzione discografica di Alessandro Luvarà.
Si è concluso così, a suon di applausi e unanimi consensi, il mini tour predisposto con il triplice obiettivo, come spiega il promoter e scrittore calabrese, di creare momenti di promozione della Calabria e, in particolare, di centri a vocazione turistica, produrre intrattenimento culturale di qualità e, soprattutto, valorizzare talenti regionali nel campo della musica d’autore.


Il progetto, giunto alla diciottesima edizione, ha fatto ancora una volta centro, accendendo i riflettori su un autentico talento “made in Calabria”, capace di fondere nei suoi lavori discografici i suoni degli strumenti tradizionali, quello classico dell’orchestra e il suono elettrico, dando vita ad un sound nuovo, capace di avvicinare culture musicali distinte.  Il suo primo album “Spartenza” ha un particolare innesto tra modernità e tradizione.
«Spartenza – afferma Sicari – è una parola non traducibile in Italiano, dispregiativo del dialetto calabrese, che racchiude in sé tutta l’amarezza e la lacerazione di chi è costretto a lasciare la propria terra e i propri affetti per avventurarsi in una vita nuova fatta di incognite”.
Il progetto interamente ideato e realizzato in stretta collaborazione da Francesco Sicari e Alessandro Luvarà, vede la collaborazione di musicisti d’eccellenza: il giovane calabrese Francesco Loccisano, virtuoso della chitarra battente, Prisca Amori, primo violino del Maestro Ennio Morricone, Mimmo Cavallaro, affermato cantautore calabrese, Attilio Costa, Massimo Cusato, Meki Marturano, Silvio Ariotta, Clemente Ferrari, anch’egli affermato musicista calabrese, più volte direttore d’orchestra al Festival di Sanremo che, nell’ultima edizione, l’ha visto vincitore del premio “Miglior arrangiamento” per la canzone “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, interpretata da Max Gazzè.


«Francesco – dice Pegna, ideatore anche di Fatti di Musica, il prestigioso festival del live d’autore giunto alla trentaduesima edizione – è una figura di cantautore in linea con la mia visione di migliore musica d’autore, con contenuti importanti nei testi, tessuto musicale originale e di qualità, spessore artistico e culturale, impegno sociale e civile. Ha tutte le potenzialità per diventare un personaggio di rilievo del panorama musicale nazionale».
Francesco Sicari è nato a Vibo valentia il 20 aprile 1993. Il suo primo lavoro discografico, “Spartenza”, frutto di un accurato lavoro di ricerca, è un omaggio all’illustre studioso di folklore calabrese Raffaele Lombardi Satriani, noto in Italia e anche all’estero per la sua imponente ricerca antropologica. Egli dedicò la sua vita operosa alla raccolta e alla sistemazione critica delle testimonianze folkloriche della società calabrese, costituendo con intelligenza e amore il più autentico monumento della Calabria contadina e ponendo le basi per una storiografia popolare. Tra passione, fede e peccato, i testi contenuti nell’album affondano, dunque, nelle radici della tradizione popolare.
Legato  alla tradizione ma proiettato nel futuro, Francesco Sicari sente il desiderio di ricercare un equilibrio tra elementi diversi. Nella realizzazione del suo primo lavoro discografico, Sicari è stato fortemente sostenuto dall’antropologo Luigi Maria Lombardi Satriani, il quale, oltre all’interesse dello studioso, ha sempre manifestato nei suoi confronti un sincero legame affettivo. Attraverso questo progetto, Francesco oltre a valorizzare la figura e l’opera di Raffaele Lombardi Satriani preservandone la memoria, vuole sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo al patrimonio culturale calabrese, dimostrando che la Calabria non è soltanto una terra devastata da una serie di fenomeni di violenza e di immagini che ne deturpano il nome, ma è anche e soprattutto poesia e bellezza. (rs)

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