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Immigrazione 2019 in Calabria: un dossier dell’Università per gli Stranieri di Reggio

Immigrazione

Presentato all’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio il dossier statistico Immigrazione 2019, realizzato dal Centro Studi e Ricerche IDOS, in partenariato con Confronti e con il sostegno dell’Otto per mille della Chiesa Valdese – Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, e il contribuito del Centro di ricerca Laboratorio di storia giuridica ed economica del Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Dai dati statistici illustratici risultano tra il 2017 e il 2018 incrementi della popolazione straniera per tutte le province della regione Calabria, ma in termini assoluti quelli più consistenti si registrano proprio per le province di Cosenza e di Reggio Calabria (rispettivamente +1.755 e +1.168). Le principali nazionalità che fanno registrare un numero di residenti maggiore alle mille persone in provincia di Reggio Calabria sono: Romania (9.617), Marocco (5.104), India (3.786, il 78,7% della comunità indiana presente in Calabria è insediata nella provincia di Reggio Calabria), Ucraina (2.168), Filippine (1.599), e Bulgaria (1.463). Mentre i comuni in cui si registra un numero di residenti stranieri superiore alle 900 persone sono i seguenti: Reggio Calabria (12.467), Gioia Tauro (1.603), San Ferdinando (1.216), Villa San Giovanni (997), Locri (959) e Palmi (919). Forse qualcuno si aspettava in questa graduatoria anche il Comune di Rosarno, ma non è così in quanto al 1° gennaio 2019 risultano dai dati Istat poco più di 870 stranieri residenti.

Un momento del convegno sull’immigrazione all’Università per Stranieri di Reggio

Ad illustrare i dati del Dossier Statistico Immigrazione 2019 è stata la dott.ssa Roberta Saladino (dottore di ricerca in “Storia Economica, Demografia, Istituzioni e Società nei Paesi del Mediterraneo”), referente del Centro Studi e Ricerche IDOS in Calabria e autrice del capitolo “Calabria. Rapporto Immigrazione 2019”. La Saladino ha fatto una ricca sintesi sui nati nazionali dell’immigrazione e quindi ha illustrato il focus socio-demografico dedicato alla Città Metropolitana di Reggio, ovvero a tutta la provincia.

In apertura dell’incontro, i saluti istituzionali del nuovo Magnifico Rettore Antonino Zumbo, alla sua prima uscita al pubblico dopo la sua proclamazione, il quale ha parlato del ruolo importante dei dati statistici, di come i numeri contengono delle informazioni preziosissime, chiamandoli appunto “dati parlanti”. Il Prefetto di Reggio Massimo Mariani ha sottolineato come sia importante l’attività di ricerca che si svolge sul tema dell’immigrazione, del ruolo necessario che la ricerca svolge su un fenomeno così complesso com’è l’immigrazione. Dopo aver indicato come il fenomeno vada sempre di più affrontato con strumenti razionali, al fine di gestire il fenomeno in rispetto di tutti (immigrati e Nazione d’Accoglienza), il dott. Mariani ha concluso sottolineando che il fenomeno dell’immigrazione è vissuto da tutti i Paesi Industrializzati e sarà sempre più presente nei prossimi anni. È intervenuta anche l’Assessore comunale alle Politiche Sociali, Welfare e Politiche della Famiglia, Pari Opportunità, Minoranze Linguistiche Lucia Anita Nucera, che ha descritto le varie attività che il Comune di Reggio  svolge in merito all’accoglienza dei richiedenti asilo.

Durante il convegno, moderato dal giornalista Marcello Spagnolo, è emerso il contributo demografico dell’immigrazione in Calabria al 31 dicembre 2018, dall’analisi del saldo naturale (SN) ed il saldo migratorio (SM), dai dati elaborati attraverso il Bilancio Demografico fornito dall’Istat. E stato osservato che in tutte e 5 le province i due saldi sono positivi, quindi si ha un apporto non solo di nuove nascite ma di adulti che li possiamo considerare come delle “nascite altrove”, che hanno il vantaggio di arrivare nella popolazione ospite (quindi in questo caso calabrese) nel pieno dell’età economicamente produttiva e demograficamente riproduttiva. Mentre per ambedue le componenti demografiche (SN e SM) della popolazione italiana si registrano dati che indicano come la popolazione autoctona ha un decremento a causa del SN e del SM entrambi negativi. In particolare il SN negativo più grave si registra per la provincia di CS che è pari a – 2.307, mentre per quel che concerne il SM il dato più grave si registra per la provincia di RC pari a – 3.880.

Mettendo a fuoco i dati del SN (- 1.329) e del SM (- 3.880) della provincia di Reggio Calabria, viene fuori che è come se fossero spariti nell’arco del 2018 un comune come Bivongi con una popolazione residente pari a 1.301 e del Comune di Platì con una numero di abitanti pari a 3.798.

Secondo Roberta Saladino, «La struttura per età della popolazione residente in Calabria ci narra una storia demografica (in termini di fecondità, sopravvivenza e migrazioni) molto complessa, costituita da due contingenti molto diversi, da un lato infatti c’è la popolazione straniera che cresce costantemente tanto da far registrare nel 2018 la più alta variazione percentuale rispetto l’anno precedente (4,23% contro il 2,42% della Lombardia, che ricordiamo essere la prima regione per numero di stranieri residenti pari infatti a più di 1miolne al 31 dicembre 2018), è costituita sostanzialmente dalla popolazione in età attiva, gli over 65enni costituiscono soltanto il 3,4% dei residenti. Dall’altra invece c’è la popolazione autoctona che vive un forte decremento, tra il 2017 e il 2018 si registra un calo di oltre 14mila residenti. Ed è caratterizzata da uno dei processi di maggiore rilievo in corso nei Paesi industrializzati che è certamente quello dell’invecchiamento demografico. Dalle previsioni dell’Istat, emerge che ci sarà verosimilmente un ulteriore aumento delle classi di età più anziane, quindi un ulteriore squilibrio della struttura per età della popolazione complessivamente residente in Calabria. Al fine di preservare tutto il patrimonio demografico di oggi e garantire un incremento futuro di esso, oltre a creare un’alleanza tra le generazioni è necessario sviluppare un clima sociale favorevole e politiche familiari davvero incisive e inclusive che possano realmente consentire un incremento dei livelli di fecondità, pensiamo che oggi la Calabria fa registrare un tasso di fecondità pari a 1,28 figli per donna, è al di sotto della media nazionale che è pari invece 1,32 figli per donna. Ed inoltre adottare politiche economiche-sociali che puntino, ad investire maggiormente sui giovani, ad incrementare la partecipazione femminile nel mondo del lavoro, e a coinvolgere fino in fondo “i nuovi italiani” nella nostra società, esattamente come i francesi, gli argentini, gli statunitensi o i belgi coinvolsero nella loro vita i nostri bisnonni, i nostri nonni e i nostri padri».

Al Convegno sono stati: il hanno preso parte, inoltre, il prof. Domenico Siclari (Direttore Dipartimento di Scienza della Società e della Formazione d’Area Mediterranea) che ha parlato come il fenomeno delle migrazioni è un fenomeno nato assieme all’uomo, il cap. Gabriele Lombardo (Comandante Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro) che ha affrontato il tema “Caporalato nella Piana di Gioia Tauro: strumenti di contrasto”, la dott.ssa Maria Daniela Rossi (Presidente CISMe Società Cooperativa – RC) che ha parlato del “Modello SPRAR/SIPROIMI: Percorsi d’integrazione e buoni prassi”. Le conclusioni sono state affidate alla dott.ssa Maria Nucera (funzionaria Settore Centri per l’Impiego e Funzioni Territoriali Dipartimento Lavoro Formazione e Politiche Sociali Regione Calabria) che ha illustrato le “Politiche e azioni di inserimento socio-lavorativo nell’immigrazione” a livello nazionale e regionale. (rrc)

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