C’è indignazione, da parte dei politici calabresi e non, per il comportamento (a detta di molti “inqualificabile”) del presidente della commissione antimafia Nicola Morra che, lo scorso 20 marzo, si è presentato all’Asp di Cosenza “strapazzando” il direttore, Mario Marino, e i medici dello staff in quanto i suoceri – anziani – non erano stati vaccinati.
All’Adnkronos, il dott. Marino ha riferito non solo di aver avuto un malore, ma che «lo querelerò per abuso di potere e forse anche interruzione di pubblico servizio».
Il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, ha espresso «solidarietà incondizionata e particolare vicinanza al dottor Mario Marino, Direttore del Dipartimento di Prevenzione e Igiene dell’Asp di Cosenza, e a tutti gli altri medici coinvolti, che, per quanto riferito da diversi articoli di stampa, anche di testate nazionali, sarebbero stati delegittimati nell’esercizio della loro preziosa azione di contrasto al Covid, dall’inattesa irruzione, risalente a sabato scorso, negli uffici della Centrale operativa dell’Asp di Cosenza, del presidente della commissione parlamentare antimafia Morra».
«Se le notizie di stampa dovessero trovare conferma – ha sottolineato Occhiuto – ci troveremmo dinanzi ad un fatto molto grave. Ho segnalato più volte all’attenzione delle più alte cariche dello Stato la propensione del presidente della commissione parlamentare antimafia ad utilizzare, a fini personali, il suo ruolo istituzionale. I medici dell’Asp e quelli ospedalieri rappresentano l’avamposto della lotta al Covid, e il fatto di essere impegnati, da oltre un anno, in prima linea, sotto costante pressione e senza risparmio di energie, dovrebbe suggerire a tutti, nessuno escluso, atteggiamenti improntati al massimo rispetto di chi, senza tregua, fa di tutto per salvare vite umane, per apprestare le cure necessarie ai malati di Covid e per garantire a tutti indistintamente la somministrazione dei vaccini».
«Ho appreso anche che il dottor Marino, durante l’inattesa irruzione di sabato – ha aggiunto – ha accusato un malore e che è stato costretto a prendersi 30 giorni di malattia. Noi siamo grati e non perdiamo occasione per ringraziare i medici e il personale sanitario impegnati nel contrasto al Covid, nelle Asp come negli Ospedali. Ma c’è chi, invece non esita a delegittimare l’operato dei medici, oltre tutto – sembrerebbe – assecondando interessi personali e familiari».
«Auspico – ha concluso – che il Presidente della Repubblica, che ho interessato più volte, faccia cessare al più presto questi soprusi e questi atteggiamenti di prevaricazione che sviliscono il senso dello Stato e delle istituzioni democratiche».
Il commissario regionale del Partito Democratico, Stefano Graziano, ha espresso «solidarietà al personale medico in servizio al centro vaccinale di Cosenza». «Non è accettabile – ha spiegato – che si provi a scaricare sul personale medico, che da un anno lavora senza sosta nonostante le mille carenze, l’inefficienza organizzativa della campagna vaccinale che in Calabria stenta a decollare» e ha auspicato che «Morra chiarisca, al più presto, quanto accaduto».
Pina Picierno, del Partito Democratico, ha dichiarato che il «comportamento di Morra è inqualificabile». «La Calabria – ha aggiunto – merita attenzione e rispetto sui ritardi vaccinali. Ma entrambe queste cose sono state totalmente disattese dal comportamento inqualificabile del senatore Morra, nonché presidente dell’Antimafia. Minacciare il direttore della Asl di Cosenza solo perché i propri parenti non sono stati vaccinati, offende le istituzioni e tutti i calabresi per bene che pur avendone diritto sono ancora in attesa della propria dose.La questione vaccini è seria e non deve diventare una nuova parentopoli dove a esser vaccinati sono gli amici e i parenti degli amici. Credo – ha concluso – che il presidente Morra debba chiedere immediatamente scusa ai calabresi, e la Regione male amministrata dalla destra si metta subito al lavoro per garantire a chi ne ha diritto la copertura vaccinale che merita».
Indignazione è stata espressa sia da Matteo Salvini, leader della Lega, sia da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che hanno chiesto le dimissioni immediate di Morra da presidente dell’Antimafia. (rrm)