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La Santelli scrive a Conte: Sanità commissariata nega il diritto alla salute

Santelli

La presidente della Regione Calabria, Jole Santelli, ha scritto al Premier Giuseppe Conte, in quanto la Regione, sul nuovo piano d’emergenza, non è soggetto attuatore in quanto la Sanità, in Calabria – e come in altre regioni – è presente il commissariamento in acta. Una condizione che lascia l’amaro in bocca alla presidente Santelli, che ha voluto specificare, nella lettera indirizzata a Conte, che scrive «da una Regione in cui i diritti dei cittadini sono troppo spesso calpestati. La Calabria è una terra che ha tante potenzialità ma anche troppi, troppi problemi irrisolti».

È il diritto alla Salute, quello più calpestato, ha scritto la Santelli a Conte, sottolineando che sia «necessario che i calabresi sappiano che il Governo si sta assumendo tutta le responsabilità della gestione sanitaria del Covid in Calabria e che la Regione è stata totalmente esautorata», in quanto «chi decide il commissariamento e di effettuare le scelte, poi deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità che ne conseguono».

«Mi spiace, dopo mesi di leale collaborazione – si legge nella lettera – ne prendo semplicemente atto. La responsabilità verso i calabresi deve essere però chiara, se viene ridisegnata la rete oncologica sul tumore alla mammella e, nonostante le proteste della Regione si va avanti per una strada che, purtroppo, porterà a una nuova e pesante emigrazione sanitaria, se vengono bloccate le radioterapie per esigenze di budget, rendendo impossibile ai calabresi di curarsi a casa propria e costringendoli ad andare fuori regione per terapie salvavita, i calabresi devono sapere che sono scelte effettuate dai commissari di Governo, con la totale contrarietà della Regione».

«Non credo che, Presidente Conte – prosegue la lettera – Lei sia al corrente di queste cose, ma è mio obbligo morale e politico porle in evidenza. Noi calabresi abbiamo diritto ad una sanità da Paese civile, non m’interessa fare guerra contro il Governo nazionale, ma non farò da parafulmine a scelte pesantemente penalizzanti per i miei concittadini. L’emergenza sanitaria ci ha insegnato che esiste un destino di comunità. Nessuno si salva da solo. Non possono esserci divisioni strategiche e strumentali davanti a un diritto fondamentale come la salute. Io sono certa che vorrà ascoltarmi per trovare insieme una strada che faccia onore allo sforzo del Paese tutto di non lasciare indietro nessuno». (rrm)

 

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