Sabato 2 luglio, alle 19, al Chiostro Caffè Letterario di Lamezia Terme, si presenta il libro La ragazza della Locride di Patrizia Starnone.
Ne “La ragazza della Locride”, la Starnone si focalizza sui retaggi culturali dai quali alcune realtà di Calabria non riescono a divincolarsi attraverso le varie fasi dell’esistenza di Diana, la protagonista: l’infanzia, la giovinezza, l’età adulta. L’autrice, in un confronto su genesi e tematiche del romanzo, dialogherà con Antonio Pagliuso, caporedattore di Glicine Rivista.
Pubblicata a giugno 2021 per i tipi di Iod Edizioni, casa editrice con sede a Casalnuovo di Napoli molto vicina ai temi della legalità, “La ragazza della Locride” racconta uno spaccato della Calabria, terra sedotta e abbandonata, terra di speculazioni e abusi, terra sempre “in fuga da se stessa” per dirla con Corrado Alvaro.
Patrizia Starnone affronta alcuni dei problemi atavici della nostra regione attraverso la vita di Diana – nome legato alla dea romana della caccia e della verginità –, giovane ragazza costretta a fuggire dalla Locride funestata da una sanguinosa faida tra clan, da quell’altro mondo in cui non c’è spazio per chi crede negli ideali della verità e della giustizia, per chi è sovente dimenticato dallo Stato che, quando fa arrivare il suo intervento, questo si presenta quando oramai è troppo tardi.
«Atroci lotte tra cosche lasciarono freddo e desolazione in una terra aspra e dura, ancora oggi dimenticata da Dio, dove tutto resta impunito e la sola verità possibile è quella raccontata nelle motivazioni delle sentenze, che stride con altre verità, quelle che vengono raccontate de relato, bisbigliate sottovoce e che circolano tra le contrade, tra frasi ambigue, sottintesi e messaggi da decifrare».
Patrizia Starnone ha vissuto gran parte della sua vita in Calabria dove ha esercitato la professione di avvocato penalista. Si è trasferita in Piemonte dove ha continuato per diversi anni la professione legale, in seguito sospesa per dedicarsi alla professione di docente di diritto ed economia politica. (rcz)