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Le Comunità della Locride pretendono una necessaria svolta nella sanità

Le Comunità della Locride pretendono una necessaria svolta nella sanità

di ARISTIDE BAVAIl recente intervento del mondo associativo locale sulle problematiche sanitarie della Locride trova particolare attenzione da parte del portavoce regionale di “Comunità Competente” Rubens Curia.

In una sua nota Curia scrive che «in queste ultime settimane, dopo l’intervento del Presidente Occhiuto in merito ai finanziamenti Inail stornati, per la provincia di Reggio Calabria dal presidio Ospedaliero di Locri( 33 milioni di euro e dal presidio Ospedaliero di Melito P.S. 40 milioni di euro) a favore del Gom vi sono stati importanti interventi della società civile organizzata in Comitati. Infatti Francesco Costantino per Comunità Competente, il Comitato per la Casa della Salute di Siderno con Francesco Martino e Sasà Albanese e l’Associazione DifendiAmo l’Ospedale della Locride con Bruna Filippone, hanno dimostrato, ancora una volta, che esiste una società civile attenta e competente con una stampa libera che rappresenta tutte le posizioni. Il Decreto Legislativo 33/2013 e altri Decreti che abbiamo illustrato nel libro Per una sanità partecipata obbliga le Regioni a “promuovere la Partecipazione degli interessati e favorire forme diffuse di controllo” rappresenta, d’altra parte, una svolta epocale tra Amministratori burocrazia e cittadinanza, e riconosce il pieno titolo agli “interessati” (sic!) ad intervenire, come da tempo avviene in Calabria con interventi qualificati che chiedono chiarezza e non le vecchie pacche sulla spalla che nella comunicazione non verbale significava: “lasciaci lavorare”; così di pacca in pacca – dice Rubens Curia – siamo arrivati a non spendere oltre un miliardo di euro per l’Edilizia Sanitaria».

Poi l’affondo «Il tempo delle deleghe in bianco – afferma Curia – è finito non comprendere che in Calabria è cresciuta una cittadinanza attiva attenta e preparata a difesa del bene comune qual è la tutela della salute come il Comitato Casa della Salute di Siderno che attende risposte in merito all’incremento dei costi, l’Associazione DifendiAmo l’Ospedale, ma potrei citare la Prosalus che si batte per il Nuovo Ospedale della Piana e tante altre sarebbe un grave errore. Mi auguro che il Presidente Occhiuto, persona disponibile al confronto, faccia spiegare dai suoi uffici come 19 milioni di euro, erogati in 6 annualità, possano sostituire i 33 milioni assegnati dall’Inail per la messa a norma del Presidio di Locri ad esclusione della Greca che è interessata dai famosi 14 milioni e 400 mila euro assegnati alla Calabria con delibera Cipe del 1998 e, finalmente, messi in moto ad agosto».

«Sperando – precisa – che Invitalia sia tempestiva nell’espletamento della gara. Pertanto la Partecipazione dei cittadini non può essere percepito come una fastidiosa zanzara, ma è un valore aggiunto in una sanità calabrese – conclude Curia – che spesso erge muri di gomma invisibili per tutelare alcuni interessi che hanno prodotto questi disastri”. In effetti la situazione sanitaria esistente nella Locride e’ decisamente precaria, indipendentemente da quelle che sono state le considerazioni fatte nei giorni scorsi – da una parte e dall’altra – sui presunti dirottamenti o meno dei fondi. Gli stessi ritardi che si accompagnano alla realizzazione della Casa della salute di Siderno sono il segno tangibile della scarsa volonta’ di risolvere un problema ormai atavico di assoluto interesse per il territorio. I cittadini sono sempre piu’ sfiduciati e continuano ad essere protagonisti e vittime dei cosiddetti “viaggi della speranza”.

Lo stesso presidente Roberto Occhiuto si sta sforzando di dare un nuovo assetto sanitario alla Regione, ma proprio l’inefficienza che si sta registrando sulle problematiche della Locride diventano un segno tangibile di quanto difficile sia istaurare il nuovo corso che tutti si aspettano. Il grido di dolore  che parte dalla Locride non continui, dunque, a passare inosservato». (ab)   

 

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