Lunedì 7 agosto, a Longobardi, prende il via la terza edizione de La minestra, evento artistico completamente autofinanziato organizzato dall‘Associazione Gynestra, associazione transfemminista che opera sul territorio di Longobardi.
«Ambientando un paese nel futuro vogliamo mettere in discussione la narrazione che si fa dei paesi del sud, raccontati come sempre fermi nel passato, con un’azione che invita alla riflessione sulla necessità di pensare ai paesi come ad un futuro possibile e già esistente, coinvolgendo ragazzi, ragazze e persone che abitano il posto da sempre o che lo vivono transitoriamente e ciclicamente» sono le parole delle sette giovani donne fondatrici dell’Associazione.
Durante l’anno Gynestra ha lavorato sul concetto di viaggio nel tempo attraverso la rassegna Time Machine, durante la quale ha esplorato diverse epoche mettendo sotto i riflettori gli eventi socio culturali più importanti della storia recente nell’ambito dei diritti civili. Per Minestra invece si è deciso di fare un salto nel futuro, chiamando artisti e artiste a immaginare collettivamente il futuro che si presenterà tra 50 anni, seguendo il proprio punto di vista artistico.
Un’azione collettiva, quindi, a cui tutti, artisti, partecipanti all’evento e la comunità, potranno prendere parte.
Il claim Occupiamo il tempo è collegato al concetto di prendere possesso di un luogo, sia legittimamente, quando esso sia libero, disponibile, non posseduto da altri, sia illegittimamente, sottraendolo al legittimo possessore.
«Occupare il tempo significa dunque riprenderlo in mano: un invito verso un’occupazione artistica, culturale, visiva e collettiva rivolta soprattutto ai giovani e alle giovani, che spesso sono accusati di occupare male il loro tempo o di occuparlo in attività non apparentemente redditizie» dichiarano ancora le ragazze di Gynestra.
Ospite del talk che aprirà il festival, a partire dalle ore 20:00, sarà Ekaterina Thor, antropologa che parlerà della sua ricerca sul tema della restanza svolta a Longobardi nei mesi scorsi, durante i quali ha intervistato la comunità per il suo lavoro consegnato all’università di Amsterdam. Sulla base della stessa ricerca, sarà presente una installazione artistica interattiva dal titolo Qui, non c’è niente, realizzata dall’architetto Simone Dal Pozzo.
L’opening dei concerti, organizzati in collaborazione con Marley Session, vedrà la presenza sul palco di Luna Storta, e Lucs, due giovani artiste cosentine emergenti, prima delle esibizioni di artisti e artiste che si alterneranno sul palco di Minestra. Il dj set sarà invece affidato a Dj Huxley, già protagonista musicale di tutti gli eventi Time Machine degli scorsi mesi.
Non mancheranno le performance itineranti in giro per il centro storico. Antonella Fittipaldi, formatasi all’accademia di teatro e danza di Amsterdam, sarà protagonista della performance Non mi toccare, parte del progetto Word of mouth, spazio nomade di riappropriazione femminile degli spazi pubblici.
Queer performance per Rateds, che mette in discussione gli stereotipi su femminilità e mascolinità, proiettandoci nel suo mondo futuro e post gender.
Mentre Eva Kernel, artista, trasformista e drag queen esprimerà, attraverso un video messaggio dal futuro, la sua visione artistica impersonando la prima sindaca drag della storia.
L’allestimento dedicato al futuro sarà arricchito dalle particolari visuals del collettivo argentino Vimax, che verranno proiettate sulle mura del centro storico, e dalla presenza del Social Laser interattivo, grazie al quale tutti potranno disegnare la propria idea di futuro in diretta.
Non mancheranno l’area drink e l’area food, con il panino composto con prodotti tipici a chilometro 0, tra cui la melanzana violetta di Longobardi, quest’anno arricchita da proposte vegane. Per facilitare il traffico, a disposizione navetta Preite da Longobardi stazione a Longobardi paese fino alle 2,00.
Tutta la comunità è quindi chiamata a partecipare alla creazione del futuro, portando la propria visione all’interno dell’evento. Ogni artista è invitato ad occupare il tempo con la sua idea di futuro, ogni partecipante è invitato a fare lo stesso: «il futuro non ci aspetta e noi non lo aspettiamo». (rcs)