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L’opera dell’artista cosentino Luca Granato per ricordare la tragedia di Cutro

L'opera dell'artista cosentino Luca Granato per ricordare la tragedia di Cutro

L’opera dell’artista cosentino Luca Granato per ricordare la tragedia di Cutro. «A partire dell’episodio della strage di Cutro – è scritto in un comunicato – di cui il prossimo 26 febbraio ricorrerà il primo triste anniversario, con il progetto Lenti nel sogno Luca Granato affronta una riflessione di carattere sociale sul presente e le problematiche sociali che lo caratterizzano, con il più alto numero di crisi umanitarie di sempre e 114 milioni di persone in fuga da guerre, persecuzioni e violazioni dei diritti umani».

Il video-performativo, Hoeing the sea (Zappava lu mari), estratto da una performance svoltasi sulle rive della costa tirrenica nell’agosto 2022 della durata di circa un’ora, riprende un modo di dire popolare e intende simbolizzare l’inadempienza politica sui fatti del presente ed evidenziare quanto governi e istituzioni non stiano facendo azioni realmente concrete per intervenire sul momento presente. Dalle crisi umanitarie a quella ecologica, sono state attuate solo poche e vacue azioni, utili quanto zappare l’acqua del mare. Intanto quello stesso mare trattiene e restituisce corpi inermi, simbolicamente rappresentati nell’installazione da blocchi di cemento cubici come feretri, da cui emergono solo batuffoli di tessuto, brandelli di indumenti rinvenuti sulla costa di Cutro nei giorni immediatamente successivi al naufragio del febbraio 2023, spesso unici elementi tramite cui è stato possibile identificare i corpi rinvenuti. Le fotografie realizzate dall’artista sul luogo della tragedia in quei giorni di ritrovamenti, sono ulteriore testimonianza di quegli oggetti e tessuti, impiegati come elementi di preghiera per le vittime dai passanti che hanno realizzato effimeri monumenti alla loro memoria.

Inoltre, con il progetto Lenti nel sogno, Granato si scosta leggermente dal suo filone di ricerca e interpretazione più tradizionale, legato alla sfera emotiva personale e all’elaborazione del ricordo, per abbracciare una riflessione di carattere sociale sul presente e le problematiche sociali che lo caratterizzano. Mantenendo il fil rouge del medium impiegato, il tessuto, in questo lavoro infatti l’artista non impiega materiali legati alla propria storia familiare e personale ma tessuti di indumenti da lui rinvenuti sulla costa nei giorni successivi alla tragedia di Cutro, dove ha trascorso diverse settimane per portare avanti la sua ricerca, documentare, fotografare e raccogliere oggetti e brandelli di tessuti ed effetti personali che il mare restituiva.

Mantenendo dunque una forte coerenza alla propria tematica e stile, l’autore con questa opera compie un passo in avanti nel proprio percorso di ricerca, unendo video art, installazioni scultoree e fotografia in un progetto che prende avvio dall’episodio di Cutro ma rappresenta una riflessione più vasta. Granato pone così l’attenzione su una problematica di inadempienza più ampia, di cui il tragico risvolto di Cutro rappresenta solo uno dei tanti episodi che non devono più capitare.

Il progetto è stato selezionato dalla giuria della manifestazione grazie alla open call aperta ad artist*, collettivi, curatori/trici della Generation Z per questa edizione 2024, la cui tematica era Adesso; un’edizione focalizzata dunque sulle questioni e le generazioni del qui ed ora che sono alla base di ogni futuro possibile. (rcs)

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