di DOMENICO MANTEGNA – Esistono almeno tre circostanze che la vicepresidente Giusi Princi probabilmente non conosce e che la inducono in errore nelle sue valutazioni. La prima è che è proprio una lettera del Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Unitaria della Regione Calabria che ammette in maniera chiara l’invio ritardato dei progetti che riguardano la Città Metropolitana di Reggio Calabria, parlando, alla data del 14 febbraio 2022, di una mancata inclusione nell’invio precedente del 15 dicembre 2021 a causa di un non meglio precisato “errore informatico”.
La seconda è che la stessa Agenzia della Coesione in data 21 gennaio, quindi più di 20 giorni prima del secondo tardivo invio, afferma che è stata conclusa la fase preistruttoria del Contratto Istituzionale di Sviluppo, circostanza per la quale è evidente che i progetti inviati dopo quella data non sono stati proprio presi in considerazione. A riprova di ciò, la terza circostanza che la vicepresidente probabilmente non conosce, è che l’Agenzia per la Coesione risponde alla richiesta di accesso agli atti da parte della Città Metropolitana con una lettera che nemmeno cita i progetti trasmessi tardivamente dalla Regione, quindi sostanzialmente confermando che questi ultimi non sono stati recepiti e quindi nemmeno valutati dall’Agenzia, producendo in sostanza un danno, come già detto dal sindaco facente funzioni, di ben 25 milioni di euro per il nostro territorio,
Ciò che è più grave, non è tanto l’aspetto burocratico in sè, che risulta già francamente incredibile agli occhi di chi osserva e per il quale la Città Metropolitana ha già deciso di tutelarsi in sede legale, ma la posizione politica assunta oggi dalla vicepresidente Princi. Invece di schierarsi dalla parte del suo territorio infatti, cercando magari un modo per risarcirlo rispetto al danno prodotto dal mancato finanziamento causato dal colpevole ritardo, la Vicepresidente sceglie la ragion di partito, e si arrocca in una strenua difesa del vertice della Cittadella e, peggio ancora, della sua burocrazia che ha recentemente goduto di ulteriori e laute prebende.
Dispiace che abbiano deciso di lasciare proprio a lei, reggina, la patata bollente di una risposta piccata alle legittime istanze del proprio territorio di provenienza, sostanzialmente confermando la tendenza di una guida regionale che evidenzia una spiccata trazione antireggina, desiderosa di penalizzare il nostro territorio e di giustificarsi nascondendosi dietro l’alta e profumatamente pagata burocrazia regionale.
D’altronde, dalle analisi condotte dai nostri uffici circa le risultanze dei progetti finanziati dal Cis Calabria rapportati alla popolazione residente nelle cinque province calabresi, si evince come il territorio della Città Metropolitana di Reggio Calabria sia il più penalizzato, con un indice di investimento che è sostanzialmente la metà di territori come quello di Vibo Valentia, da cui casualmente proviene la Sottosegretaria Nesci, o da quello di Cosenza, da cui proviene il presidente Roberto Occhiuto.
Su questo nemmeno una parola dalla Princi. Senza voler necessariamente correre a semplicistiche allusioni, vorrei evidenziare alla Vicepresidente, e con lei all’intera delegazione reggina che costituisce la maggioranza alla guida della Regione Calabria, che a pensar male a volte si fa peccato, ma spesso ci si azzecca… (dm)