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L’OPINIONE / Emilio Errigo: Il degrado e l’indifferenza nelle aree centrali e periferiche di Reggio

L'OPINIONE / Emilio Errigo: Il caso Arenella di Reggio, un bene storico dimenticato

di EMILIO ERRIGO – Non saprei al momento, a quale altro Santo rivolgermi, per attirare l’attenzione risolutiva delle vecchie e nuove problematiche connesse con il vistoso degrado ambientale, delle aree centrali e periferiche, della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Premetto subito ad onor del vero, per evitare sul nascere, ogni eventuale equivoco e fraintendimento, che la maggior parte del degrado ambientale e dell’indifferenza di cui scrivo, sono stati originati, da quelle poche o tante persone, imprenditori, operatori industriali, piccoli artigiani, chiamati cittadini, che non amano affatto la propria Città dove vivono da soli o con i propri famigliari, i quali manifestano reiteratamente evidenti segni di inciviltà e indifferenza, (e dico non e ripeto scrivo non), per responsabilità amministrativa da individuare e attribuire, all’Amministrazione Comunale o singoli dirigenti, funzionari e impiegati, della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Quattro sono i casi più urgenti che sono stati segnalati dai cittadini riguardanti quelle non gradevoli realtà ambientale, di evidente poca sensibilità pubblica, fatti e aspetti ambientali, divenuti di dominio pubblico, oramai sono i discorsi più ricorrente e gli argomenti giornalieri da passeggio, che interessano i cittadini che amano veramente la bellissima Città di Reggio Calabria.

Il primo caso, riguarda l’area costiera antistante la Rada di Pentimele.
Invito coloro i quali intendessero rendersi conto di persona, guardando con i propri occhi, di farsi una salutare… passeggiata in bicicletta o a piedi, partendo dall’entrata sud del Porto Commerciale e Turistico, proseguendo verso l’area retroportuale uscita nord del porto di Reggio Calabria.

Noterete subito, che nella vasta area contermine ai binari e addirittura fin dentro i binari ferroviari interni ed esterni al Porto, tanta vegetazione incolta, alti alberi e arbusti spontanei, meriterebbero una immediata tranciatura, idonea ripulitura e bonifica igienico-sanitaria, a carico delle Ferrovie dello Stato o altro organo amministrativo competente, per la pulizia delle sterpaglie, vistosamente molto cresciute adiacenti i binari ferroviari e lungo le strade non di competenza del Comune.
Invito tutti i Cittadini e Amministratori Pubblici e Privati, di leggersi e fare leggere regalandolo ai propri figli e amici, almeno una volta, il libro contenente la seconda Lettera Enciclica scritta da Papa Francesco, dal titolo emblematico e molto significativo, Laudato Si, sulla cura della casa comune, sicuramente ne trarrebbero tutti un gran insegnamento ed enorme beneficio!

Fuori dal Porto Commerciale nel parcheggio esterno mezzi pesanti, fronte mare, zona adiacente e sotto i piloni che sorreggono le infrastrutture sopraelevate (da controllare ed eventualmente manutenzionare) inizio cavalcavia che porta all’autostrada uscita ed entrata Porto, osserverete una non bella realtà ambientale da riqualificare senza altri ingiustificati ritardi.
Pedalando o camminando lento pede, in direzione del noto Parco Pentimele, sono tante le aree costiere inqualificabili.
Quanto sarebbe bello eliminare tutte quelle proprio brutte a vedersi baraccopoli e superfetazioni edilizie di facile e difficile rimozione, edificati chissà da chi e quando, con scarsa sensibilità e visione urbanistica, a due passi dalla spiaggia e dal mare, restituendo ai cittadini la storica visuale che permetteva a chiunque di godersi il mare e la visione mozzafiato unica al mondo dello Stretto di Messina ora negata.

Arrivati nelle aree che un tempo erano ricche di macchia mediterranea litoranea, palmizi e alberi ben curati e irrigati, del Parco di Pentimele, l’inguardabile prende il sopravvento e attirerà la vostra attenzione in solitudine riflessione negativa.
Se volete concludere la passeggiata comunque sempre romantica ambientale, nelle rimanenti aree ciclabili e perdonabili, respirando boccate di aria fresca e rigenerante per i polmoni, potete scendere in riva al mare, percorrendo una delle poche vie di accesso al mare, sulla antistante e sempre suggestiva e bella spiaggia di Pentimele.

Concludete il tour di osservazione panoramica marittimo-costiera, avventurandovi verso il sito c.d. “dell’indifferenza”, così denominato oggi, quello che fu uno dei luoghi estivi più attraenti, raffinati, eleganti, ameni e paesaggisticamente stupendi, della area di svago cittadino fruibile nella parte della città situata a nord di Reggio, mi riferisco al complesso turistico balneare denominato “L’oasi”, oggi mi dicono sottoposto a provvedimento o sequestro giudiziario.

Non trovo le parole più adatte per attribuire un aggettivo qualificativo dispregiativo per definire quel contesto urbanistico-edilizio-ambientale, in ragione di quanto è grande lo stato di abbandono a cui è ridotto il complesso di pregio ambientale e come sono lasciate le opere esposte alle intemperie. Le infrastrutture e ex aree un tempo non molto lontano, erano il simbolo dell’amore verso la natura, di straordinaria e affascinante bellezza paesaggistica.

Scappo via per scrivere al mio e nostro vero “Santo Protettore della Calabria”, (subito dopo naturalmente San Francesco di Paola), il Direttore di Calabria.Live, Santo Strati.

Alcuni ben commentati filmati, girati con il cuore in gola dal dispiacere, dello stato dei luoghi e dilagante degrado ambientale, che affliggono molte aree periferiche della nostra amata Città, hanno visto impegnato direi con ottimi risultati, un noto personaggio sportivo Reggino, già bravo calciatore di Reggio Calabria, Pino Diano, personalità raffinata ed elegante, caratterizzata da un inconfondibile stile inglese, molto attiva e seguita sui social, per i suoi gustosi, dissetanti aperitivi e colorati cocktail, sportivamente impegnato favorevolmente nel sociale.

Delle aree contermini e adiacenti esterne alle piste dell’Aeroporto dello Stretto, ai Reggini più noto come Aeroporto Militare intitolato al nostro concittadino (Eroe Nazionale di Guerra Aerea, Medaglia d’Oro al Valor Militare (M.O.V.M.), Tito Minniti), se ne avrete voglia, tempo, modo e motivo, per provare tanta tristezza andate a vedere lo scempio ambientale dei luoghi credo ancora appartenenti al pubblico demanio militare.

Le belle e sempre tirate a lucido aree militari, allora sedi della Caserma dell’Aeronautica Militare, Piazze d’Armi, Palestre e Alloggi, simboli di cura, perfezione, disciplina militare e attenzione ambientale, oggi sono ruderi pericolanti sui quali gli arbusti di ogni genere e le piante di fichi d’india, fanno brutta mostra agli occhi dei turisti.
Nessuno che veda!
Avvicinandosi all’Aerostazione dell’Aeroporto Civile…, (per così dire) dello Stretto, non vorrei disturbare più di tanto, il sonno degli indifferenti e addormentate, personalità competenti alla manutenzione e pulizia delle aree aeroportuali interne e maggiormente esterne all’Aeroporto di Reggio Calabria.

Attenderemo impazienti e lasciamo fare, auguriamoci tanto bene, alla nuova Governance della Sacal SpA, poi valuteremo le azioni amministrative che saranno messe in atto e i fatti concreti.
Immaginate il giudizio di dissenso dei tantissimi turisti in transito o in visita a quella che è stata un tempo la mia e nostra bellissima Città di Reggio Calabria, tanto amata, protetta e ben curata, dal compianto indimenticabile carissimo Sindaco Professore, Italo Falcomatà?

Con la infinta lode al caro sindaco professore, non vorrei far comprendere ai cari lettori, che gli altri sindaci eletti successivamente dai Reggini, che hanno amministrato la Città, prima e dopo il “Sindaco Gentiluomo”, non si siano impegnati abbastanza, questo non me la sento di affermarlo, perché non è così e non sarei onesto con me stesso, anche perché il vero vale sempre e le opere realizzate rimangono con le loro date e Sindaci pro tempore, che le hanno ideate, costruite e portate a buon compimento.

Desidero solo con tutta la buona volontà, se riesco nel mio unico intento, lasciare intendere che l’amore e il bene verso la nostra Città di Reggio Calabria, meriti molto, molto più rispetto e tanto spirito di emulazione positiva, in primis, da parte di tutti Cittadini che la abitano e poi a seguire, dagli Amministratori pubblici.

Del comprensorio periferico industriale situato a sud di Reggio, a San Gregorio, (Arenella, Approdo Aliscafi e Mezzi Veloci Aeroporto e Zona Industriale), Mortara e San Leo ( Mercato Ortofrutticolo) , non intendo sparare ad alzo zero sulla Croce Rossa.

Tutto tace nell’indifferenza e nel crescente degrado più assoluto. Provate a scendere verso il mare uscita superstrada di San Gregorio, prima transitate la nuova strada che porta al costruendo Mercato Ortofrutticolo Metropolitano, vi renderete conto da soli, quanta vergogna dovrebbero provare quelle persone che hanno fatto diventare quella strada e il greto della Fiumara, dove è stata realizzata la nuova discesa che porta al mare, una vera e propria grande discarica abusiva di rifiuti solidi urbani, tossici, industriali e speciali.

Lì non si può certo dire che la colpa è del caro giovane sindaco avv. Giuseppe Falcomatà, oppure prendersela ingiustamente, con gli attuali Amministratori Comunali, Metropolitani o Regionali, in quelli e altri luoghi similari di Reggio, sono quei pochi o tanti Cittadini Reggini, che vivono di illegalità e nell’inciviltà, che stante sicuramente dalla quantità di rifiuti presenti, saranno in tanti, che non amano la propria Città, tanto che contribuiscono a far lievitare il degrado ambientale e dare il segno più tangibile della loro inciviltà e pessima educazione comportamentale non solo ambientale.

Amare la nostra Reggio Calabria, significa cooperare da Cittadini onesti, con la pubblica amministrazione con senso di partecipazione attiva e propositiva.

Così come fanno i tanti volontari e le associazioni, a iniziare dalla più nota, ” Pro San Gregorio”, i quali dimostrano con le loro buone azioni di volontariato di solidarietà umana e impegno ambientale, di amare e rispettare col cuore, Reggio Calabria e i Cittadini. (er)

[Emilio Errigo è nato a Reggio Calabria, Generale in ausiliaria della Guardia di Finanza, docente di diritto internazionale e del mare, e consigliere giuridico economico-finanziario internazionale]

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