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L’OPINIONE / Franz Caruso: Città unica una forzatura legislativa antidemocratica

L'OPINIONE / Franz Caruso: Il riscatto del Sud passa anche dal terzo settore

di FRANZ CARUSO – Sgomberiamo subito il campo da ogni possibile equivoco. Non sono contro la Città Unica. Contesto e contrasto una evidente forzatura legislativa di chiaro stampo autoritaristico ed antidemocratico.

Si tratta di un’azione scellerata portata avanti da un consigliere regionale, primo firmatario della legge di fusione, che fino a ieri era maggioranza  al Comune di Cosenza dove  non ha mai parlato di questi temi, neanche da presidente del  Consiglio comunale. La Città Unica diventa un problema dirimente solo dopo l’ottobre 2021 quando vince il centrosinistra a Cosenza. Anzi, diventa la panacea di tutti i mali della Calabria, tanto che si segue una procedura speciale, con un iter accelerato che ha bruciato le tappe nella discussione in commissione. È  lecito pensare, dunque, che dietro tutta questa fretta e dietro la mostruosità legislativa partorita non ci siano gli interessi dei territori e delle comunità, ma  fini elettoralistici e politicisti? Penso di si. Ergo, noi stiamo portando avanti  una battaglia identitaria, a tutela della democrazia e della libertà, a difesa dei nostri territori e delle nostre comunità. Da sindaco di Cosenza, pretendo rispetto per la mia città e per i cosentini.
Per quanto riguarda, invece, il progetto di Città Unica, ricordo agli immemori, che  sono stato l’unico candidato a Sindaco di Cosenza alle scorse elezioni ad avere inserito nel mio programma elettorale il progetto di Città Unica. Ho  sempre affermato, però, che ciò doveva avvenire attraverso un processo graduale e partecipato per dar vita ad una esperienza positiva e non ad una esperienza negativa, come accaduto a Corigliano-Rossano dove si raccolgono le firme per la scissione dei due territori.  Non ho mai cambiato idea e, anzi, nei fatti ho perseguito obiettivi di sinergia e collaborazione per addivenire alla fusione, senza forzature.
Tant’è che, insieme agli altri colleghi sindaci di Rende e Castrolibero, abbiamo dato vita ad atti propedeutici per l’integrazione di sevizi importanti. Contestualmente, la Regione Calabria, avrebbe dovuto e potuto aiutare questi processi con uno studio di fattibilità capace di indicare le necessarie soluzioni, per esempio, alle gravi criticità che emergono nelle relazioni finanziarie tra i Comuni. Cosenza ha una situazione di disastro economico e finanziario, creata da chi oggi vuole a tutti i costi la Città Unica,  che non può gravare anche sulle comunità di Castrolibero e Rende.
Per cui avevamo bisogno di uno studio di fattibilità serio e non di uno, il cui autore è affidatario diretto dell’incarico da parte della Regione,  in cui si insiste nella semplicistica elencazione di dati e modalità che difettano in maniera assoluta ed evidente di un profilo tecnico -scientifico. In questa situazione ed a queste condizioni, la non auspicabile fusione sarebbe la risultante di un percorso avventuroso, in cui neanche si verifica la programmazione e l’attuazione degli investimenti regionali finalizzati alla realizzazione di tutte quelle opere pubbliche che, di fatto, sono materialmente mirate alla modernizzazione dei processi di conurbazione. In questo caso è aberrante il definanziamento del progetto di Metropolitana leggera dell’area urbana cosentina.
La città unica non può essere intesa solo come uno strumento utile ad estinguere gli attuali Comuni e a mettere in pista la municipalità di una nuova città che, così fatta, arrecherebbe solo danni ai cittadini ed ai territori interessati. Su tutto ciò, lo dico senza alcun infingimento ritenendolo gravissimo, si registra il silenzio assordante della classe politica regionale tutta.
Aggiungo che oggi bisognerebbe addirittura cominciare a guardare oltre proiettandoci nel futuro con visione e lungimiranza. Ed, infatti, dopo la discussione e l’approvazione del nostro strumento urbanistico ho già detto che occorre pensare ad un piano di area, per una pianificazione generale di un territorio vasto, sempre in sinergia e collaborazione tra le diverse municipalità.
Non c’è dubbio, infatti, che per uno sviluppo reale di questa parte della Calabria è necessario tenere presente anche altri territori legati al capoluogo per un’area metropolitana, capace di valorizzare i suoi punti di forza per contrastarne i limiti, così da creare benefici diffusi. L’area metropolitana, peraltro, consentirebbe il mantenimento delle singole identità e la gestione comune di tantissime risorse come dimostra l’esempio di Reggio. (fc)
[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]
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