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L’OPINIONE / Franz Caruso: Due dati buoni non cambiano la situazione drammatica della sanità calabrese e cosentina

L'OPINIONE / Franz Caruso: Occhiuto aderisca al Referendum contro autonomia

di FRANZ CARUSO – Noi siamo a difesa della sanità pubblica. Non contro quella privata, che deve completare e supportare la pubblica, ma è il sistema sanitario pubblico che deve essere garantito e tutelato.

Viviamo una situazione emergenziale e critica che non ha precedenti e non bastano certo due buone realtà, l’ortopedia di Paola e la possibilità di intervenire sull’infarto entro le 90 ore successive, a cambiare questo dato drammatico. Certo, ci fanno  piacere questi due dati,  ma non possiamo dire che la sanità in Calabria è migliorata, soprattutto  continuando a registrare 264 milioni di spesa  per pagare l’emigrazione sanitaria. Se avessimo raggiunto livelli di prestazioni adeguate, questi numeri li avremmo dovuti abbattere, ed invece sono in aumento.
Non vogliamo fare una battaglia tout court  sulla sanità, però  non possiamo dire che siamo contenti dell’annuncite  che osserviamo  nella nostra Regione. Io avrei voluto che chi rappresenta l’Istituzione regionale si rapportasse al problema con correttezza, senza  annunci e dichiarazioni  promozionali.
Perché anche i dati Agenas, scremati dagli apprezzamenti poco istituzionali ed obiettivi che sono stati fatti in occasione della presentazione  del rapporto, ci dicono che la Calabria e Cosenza sono ancora fanalino di coda nel Paese nella sanità pubblica. La nostra città occupa  l’ultimo posto come servizi ospedalieri dell’Annunziata e con questo dato non si può gioire perché a Paola funziona ortopedia. Ecco, dunque, che dobbiamo passare ad una nuova fase, mettendo in campo noi un progetto di sviluppo della sanità calabrese che non sia una crociata della sanità pubblica rispetto a quella privata, ma per una sistema sanitario efficiente e di qualità, capace anche di andare oltre gli annunci, pure importanti, dell’istituzione della facoltà di medicina all’Unical.
Ed, infatti, che ben vengano i grandi nomi della medicina nazionale ed europea, ma se a queste professionalità non offriamo anche le cose pratiche, strutture, strumentazione, personale infermieristico e OSS, non diamo certezza di cura ai cittadini.
Dobbiamo garantire, per esempio, ai pazienti del Pronto Soccorso di Cosenza di essere, quanto meno, presi subito in carico per essere trasferiti in reparto per le  cure adeguate. Parlo del Pronto Soccorso perché questo non puoi sceglierlo. Chi ha una urgenza deve per forza rivolgersi al Pronto Soccorso dell’Annunziata e tutti sappiamo in che condizioni si opera in esso, nonostante l’alta professionalità di chi ci lavora. Questo problema può essere risolto dall’arrivo di altri medici cubani? Non credo proprio. Ed allora il nostro governatore, se è vero che ha una interlocuzione con il governo nazionale, faccia una battaglia per sbloccare le assunzioni, si aprano  le graduatorie che già ci sono, si incominci ad assumere medici italiani,  infermieri e personale OSS. Poi, però, costruisca gli ospedali o quanto meno li adegui.
Perché, per esempio, l’Annunziata sui  730 posti assegnati, oggi ne occupa poco più della metà. Ed allora, anziché realizzare il nuovo Hub di Cosenza si può perdere tempo per andare alla ricerca di un altro sito? Uno studio di fattibilità già c’era, il Comune di Cosenza ha fatto quanto di sua competenza, i finanziamenti ci sono perché non costruirlo? Comunque sia, il Governatore, lo ribadisco, lo faccia dove vuole l’Hub, ma lo faccia ed in fretta, perché la situazione è drammatica altroché migliorata. Certo anche il Policlinico ad Arcavacata è importante, cercheremo le risorse, anche l’Unical le potrà trovare, e lo faremo perché esso non confligge con l’Hub, anzi lo integra e lo potenzia. Ma basta prese in giro”.
Si proceda per realizzare il nuovo ospedale Hub di Cosenza, al fine di garantire  una sanità pubblica adeguata ed efficiente, capace di rispondere alle esigenze di tutti gli utenti della vasta provincia cosentina. In ciò, il mio sogno è quello di garantire addirittura una sanità il più possibile gratuita.
Ma questo è un sogno con risorse da ricercare e conti pubblici da risanare, che non si fa approvando i bilanci 2023 e 2024 senza capire l’entità del debito degli anni precedenti; l’ospedale Hub, invece, potrebbe rappresentare una certezza perché ha già i finanziamenti e potremmo costruirlo in due anni, se alla Regione Calabria si incominciasse a pensare alla cosa pubblica ed al bene collettivo. (fc)
[Franz Caruso è sindaco di Cosenza]
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