Di GIACOMO SACCOMANNO – Si registrano e sono state segnalate diverse aggressioni a medici e personale sanitario sia a livello nazionale che regionale. Si sono, anche, invocate misure straordinarie per la giusta tutela degli operatori. Tutto corretto e condivisibile. Ma, ritengo che la riflessione debba essere più ampia e comprendere anche le ragioni delle aggressioni subite.
Viviamo, sicuramente, in un periodo post Covid, ove le esasperazioni sono aumentate e i cittadini sfiduciati non riescono più a controllarsi. Questo, dovuto, anche, al clima rissoso che la nazione sta vivendo. In tale contesto di incertezze, non vi è una risposta adeguata in relazione a tutti i servizi che lo Stato e le Regioni avrebbero dovuto fornire. Tale carenza evidente si nota maggiormente, poi, nelle persone fragili che hanno bisogno di assistenza sanitaria.
Non possiamo non prendere atto di un sistema quasi al collasso che, pur con i grandi sforzi e sacrifici dei medici e degli operatori sanitari, non riesce più a fornire una adeguata assistenza. Pazienti che devono attendere ore al ProntoSoccorso e che, poi, devono attendere giorni per essere ricoverati nei reparti e spesso vengono lasciati per ore e giorni sulle barelle! In tale contesto, l’esasperazione, la cattiva educazione, il degrado culturale, il conflitto sociale, la violenza che sta aumentando, sensibilmente, nelle persone. E, allora, è giusto e corretto chiedere maggiore tutela e minacciare la chiusura delle strutture a rischio, ma è anche necessario, però, cercare in tutti i modi di fornire adeguate risposte.
Il Presidente Occhiuto e i Commissari nominatistanno facendo l’impossibile per organizzare un sistema sanitario allo sbando per le errate determinazioni del passato (vedere bandi per concorsi deserti, assunzione di medici stranieri, ristrutturazione del sistema ospedaliero), che per oltre 10 anni è stato gestito da Commissari, nominati dal Governo, che hanno pensato solo a ridurre i costi ed hanno abbandonato il resto. Oggi la situazione è molto complicata e le coraggiose azioni del Commissario alla Sanità e di tutti i responsabili delle varie Asp non sono sufficienti per cercare di superare il degrado causato negli ultimi 10 anni.
Si deve, quindi, da una parte, pensare ad una tutela maggiore da condividere con gli altri Organi dello Stato, e, dall’altra, ad un piano straordinario per la regolamentazione delle poche risorse esistenti e, se possibile, anche dell’assunzione di altri operatori sanitari, eventualmente anche con accordi con le Università per sostenere le specializzazioni e la formazione dei giovani e di nuovi sanitari. Non è un percorso facile, ma bisogna iniziare a pensare al futuro ed alla nuova ristrutturazione del sistema sanità, utilizzando le innovazioni come la medicina a distanza, l’intelligenza artificiale, il riordino dei medici di base, la costruzione di nuovi ospedali e presidi, in sostanza la creazione di un sistema adeguato, armonioso e che tenga presente sia l’attuale condizione di evidente difficoltà che le necessità dei cittadini, il tutto con una campagna di sensibilizzazione delle comunità e con risposte immediate e forti per evitare aggressioni e la mancanza di tranquillità degli operatori.
Un’azione congiunta, forte, decisa e, comunque, condivisa da parte di tutti i soggetti attivi che deve portare ad una indispensabile svolta nella gestione del sistema sanitario, oggi costellato da profonda precarietà ed incertezza. Sicuramente, l’azione coraggiosa e decisa del Presidente Occhiuto e dei Commissari nominati, a cui deve essere trasmesso tutto il senso di gratitudine, potrà dare dei risultati maggiori se le decisioni verranno discusse ed assunte nella condivisione di tutti i soggetti interessati e con il palese sostegno delle altre Istituzioni. (gs)
[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]