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L’OPINIONE / Maria Limardo: Lascio una città migliore di come l’ho trovata

La sindaca di Vibo Limardo illustra gli esiti della sentenza della Corte dei Conti: Comune non va in dissesto

Il mio mandato si avvia al termine e ritengo giusto condividere con voi, con i miei cittadini innanzitutto, i risultati del mio mandato, che non è stato “normale” tanti e tali sono stati gli eventi che lo hanno caratterizzato.

Ho lavorato sodo in questi anni insieme alla mia squadra, abbiamo affrontato difficoltà di ogni genere. Il Covid ci ha fermati per un anno e mezzo interrompendo bruscamente ogni attività.  Al mio insediamento avevo trovato un fondo cassa pari a 13 milioni di euro, ora sono quasi il quadruplo, 40 milioni. Inoltre, sono stati interamente ricostituiti tutti i fondi vincolati, compresi quelli per la famosa tangenziale che erano stati utilizzati per altre spese: chi verrà dopo di noi potrà finalmente pensare di riavviare la progettazione di quell’opera strategica”. Sottolineato, inoltre, il lavoro sull’abbattimento del disavanzo, che oggi ammonta a meno di 30 milioni a dispetto degli oltre 50 del 2019. E grazie alla firma del Patto Salva Città, il Comune ha avuto accesso ad un decreto attraverso il quale il ministero erogherà per 10 anni una quota in grado di ripianare buona parte del disavanzo.
Grazie all’opera di risanamento totale, l’Ente è finalmente in condizione di operare nuove assunzioni: 90 sono quelle previste nel triennio, tra progressioni e nuovi assunti. Nel 2019 abbiamo fatto fronte a tutto con un solo dirigente, oggi ce ne sono ben cinque ed un sesto arriverà presto. Anni di lavoro percepiti anche nei numeri: 1415 delibere di giunta e oltre 500 delibere di consiglio comunale.
Abbiamo adottato dopo decenni il Piano strutturale, abbiamo avviato la riqualificazione del Pennello a Vibo Marina, eliminando inoltre il vincolo idrogeologico su gran parte del territorio. Abbiamo avviato una lotta all’abusivismo e una serie di demolizioni mai viste prima. Abbiamo ristrutturato beni confiscati che da qui a poco verranno consegnati alle Associazioni.
Accanto al risanamento del bilancio, l’altro motivo di vanto è stata senza dubbio la capacità di mettere a terra opere pubbliche per circa 160 milioni di euro. Grazie ad una strategia ed una visione di città chiara, trasformata in progetti capaci di attrarre finanziamenti, abbiamo posto le basi, ed in molti casi avviato concretamente, una serie di interventi in grado di cambiare il volto della città e delle frazioni: dai fondi Pnrr alla rigenerazione, dalla messa in sicurezza all’edilizia scolastica, nulla è rimasto in sospeso.
Mi verrebbe fin troppo facile parlare di una raccolta differenziata che si attesta ormai su oltre il 70% di media annua, ma per noi Ambiente ha significato in generale qualità della vita a 360 gradi. E lo abbiamo dimostrato in più campi.
La soddisfazione più grande è senza dubbio rappresentata dall’elezione di Vibo a Capitale italiana del libro, ma soprattutto ciò che ha lasciato in eredità: nuove librerie che hanno aperto, gli editori vibonesi che si sono riuniti in Comitato, e soprattutto l’Orchestra Sinfonica della Calabria, una delle poche Ico in Italia, che ha sede a Vibo e lavora in stretta sinergia con il Conservatorio Torrefranca.
Sono stati cinque anni difficili ma belli. Ricchi di soddisfazioni, costellati da tanti eventi. Di una sola cosa ho certezza: ho la coscienza a posto perché ho fatto tutto quanto era in mio potere. Oggi consegno questa relazione, che è il sunto del mio mandato, e non ho la presunzione di dire che ho fatto tutto bene. Ma di certo posso dire a testa alta che nulla potevo fare di più. (ml)
[Maria Limardo è sindaco di Vibo]
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