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L’OPIONE / Francesco Garofalo: È tempo di alzare la testa contro l’autonomia

L'Autonomia differenziata rischia di dividere l'Italia

di FRANCESCO GAROFALO – È tempo di alzare la testa. Facciamo nostro l’appello di Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano All’Jonio e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. I governatori, i sindaci, gli amministratori, i sindacati gli studenti, i lavoratori, gli ordini e le categorie professionali e gli insegnanti facciano fronte compatto e diano battaglia sul disegno di legge sull’autonomia differenziata.

Senza indicare i livelli essenziali delle prestazioni, che servono a stabilire i livelli minimi di servizi di cui un territorio ha bisogno, senza applicare integralmente la perequazione per le zone economicamente più povere, negando così trasporti, cure mediche, scuole e infrastrutture nelle nostre città, si stabilisce per legge dello Stato che in una parte del Paese i diritti non valgono niente.

Questo articolato, se approvato definitivamente, sarebbe un ulteriore colpo alle popolazioni del Sud che già di per sé, vivono enormi disagi per quanto riguarda per esempio, sul fronte dell’offerta dei servizi socio sanitari. Inoltre, rischia di cristallizzare, se non ampliare, le disuguaglianze oggi esistenti tra cittadini che fruiscono di certi servizi, a un certo livello, e cittadini destinati a non beneficiarne o a beneficiarne in termini del tutto insufficienti. I padri costituenti hanno posto dei principi fondamentali per evitare che vi siano divari tra le diverse realtà.

Non bisogna mai dimenticare che la nostra Costituzione è nata dalle macerie nefaste della guerra e del regime fascista, e frutto della convergenza delle anime laiche e cattoliche. Così come, auspico e mi auguro, come sta avvenendo in tanti Comuni italiani, il Consiglio Comunale di Cassano, approvi un documento contro l’autonomia differenziata e che le forze politiche facciano la loro parte su una problematica d’interesse nazionale. Chiunque avrà l’onore di guidare le istituzioni locali, nel prossimo futuro dovrà pensare soprattutto a questo: ai giovani che aspettano solo una buona occasione per investire qui il proprio talento e contribuire al progresso della terra in cui sono nati e in cui hanno il diritto di crescere, lavorare e vivere.

Il Presidente Sergio Mattarella, ci ha ricordato di recente a Trento, capitale europea del volontariato, che «abbiamo bisogno di solidarietà, di esprimerla e di riceverla, per sentirci parte di una comunità e della sua storia che va avanti. La solidarietà, peraltro, è una pietra angolare degli ordinamenti. La nostra Costituzione la riconosce come presupposto di uno sviluppo davvero civile».

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