Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente, insieme a Maria Francesca Amendola, sono stati ascoltati dalla Commissione regionale Affari Istituzionali insieme a CRea Calabria, Anci, Consulta Nazionale Antiusura ed altre Associazioni che rappresentavano gli esercenti giochi pubblici.
Curia ha riferito che, nel corso dell’incontro, è stato chiesto che « l’argomento per le sue drammatiche ricadute sulla salute delle persone fosse discussa nella Commissione Regionale Sanità; che nella legge fosse previsto che ogni anno il Presidente della Giunta inviasse al Consiglio Regionale, per la discussione, ” Il Piano Integrato Regionale per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico ” in merito agli interventi previsti dal comma 5 dell’articolo 16 lettere A,B, C, D, E, F della legge regionale 9/18».
Ancora, «che le sale giochi rimanessero aperte per un massimo di 8 ore, come proposto dall’Anci( dalle 14 alle 21); mantenere in vigore il comma 13 dell’articolo 16( al più con una proroga di un anno); mantenere le distanze delle sale giochi, come previsto dalla legge regionale, dalle scuole, dagli impianti sportivi, dai luoghi di culto ecc».
«Abbiamo ribadito – ha spiegato ancora – che la pratica del gioco d’azzardo ha raggiunto un elevato livello d’allarme sociale e che la tutela della salute non si mercanteggia. Abbiamo letto un passaggio della Relazione annuale della Corte dei Conti che ricordava che vi è «una offerta capillarmente, troppo, presente sul territorio delle sale giochi».
«Inoltre, abbiamo ricordato che la ” ludopatia” è prevista nei Lea – ha concluso – per tale ragione deve essere discussa nella Commissione Sanità. Ringrazio Francesca per la passione e la competenza dimostrata, ancora una volta, sulla problematica della ludopatia». (rrc)