A Reggio l’iniziativa “Diamo una mano agli screening dei Tumori femminili”

Si intitola “Diamo una mano agli screening dei Tumori femminili, del colon-retto e alla vaccinazione contro il papilloma virus” l’iniziativa in programma domani pomeriggio, a Reggio, alle 17, nella Residenza Universitaria di Via Roma.

L’iniziativa è stata organizzata dalla Rete delle Associazioni aderenti a Comunità Competente con l’adesione della Fidapa sezione di Reggio Calabria «perché in Calabria e nella nostra provincia da quando sono stati istituiti i Livelli Essenziali Assistenziali (Lea), nel lontano 2001, siamo sempre stati annualmente bocciati dal Ministero della Salute su questa vitale problematica», ha spiegato Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente.

Saranno presenti il professore Francesco Carlo Morabito, ordinario dell’Università Mediterranea, il dottore Sandro Giuffrida, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Reggio Calabria, la dottoressa Adriana Romeo, responsabile organizzativa degli screening e il medico di medicina generale Domenico Catalano, Coordinatore della AFT Diogene.

«Purtroppo non si tratta di ripetere l’anno – ha spiegato Curia – ma di tutelare la salute delle donne e degli uomini della nostra Regione che nel solo 2022, per quanto attiene ai ricoveri ordinari e day hospital fuori Regione, hanno raggiunto il preoccupante numero di 1.386.
Comunità Competente ritiene che sia venuto il momento di tessere una Rete Integrata costituita dal mondo delle Associazioni di cittadini organizzati, dal Forum del Terzo Settore, dal mondo del Sindacato dai Club servicedalle Aziende Sanitarie , dalle Farmacie e dalle Agenzie Educative per incrementare l’adesione dei Calabresi agli screening ed alla vaccinazione contro il papilloma virus e per potenziarne l’organizzazione».

«Noi l’8 febbraio partiremo da Reggio – ha concluso – con proposte concrete perché finalmente la Calabria cancelli questa grave inadempienza ed ai Calabresi sia garantito il diritto alla salute». (rrc)

A Reggio Comunità Competente a confronto col subcommissario Esposito

Domani mattina, a Reggio, alle 11, nella Sala Monteleone del Consiglio regionale, Comunità Competente si confronterà sulle proposte elaborate nella Terza Assemblea Regionale di Comunità Competente del 5 luglio a Lamezia Terme, con il subcommissario alla Sanità, Ernesto Esposito e i consiglieri regionali Amalia Bruni e Giuseppe Graziano, componenti della Commissione Regionale Sanità.

Intervengono Rubens Curia, portavoce Comunità Competente e Giacomo Panizza, presidente Comunità Progetto Sud.

Nell’occasione sarà presentata una Monografia alla cui elaborazione hanno partecipato 21 esperti del Settore Sanità. Una sanità partecipata a misura di persona si costruisce con proposte concrete che nascono dall’esperienza e dalle competenze acquisite sul campo.

Comunità Competente rappresenta oltre 90 Associazioni e Comitati di cittadini che si confrontano con le Istituzioni Regionali e Locali per una nuova tutela della salute di prossimità. (rrc)

L’OPINIONE / Rubens Curia: La lettera del dott. Amodeo va sostenuta

di RUBENS CURIA – La forte, coraggiosa e concreta lettera del dottore Enzo Amodeo, che è impegnato a rilanciare la cardiologia nell’Asp di Reggio, nonostante i molti muri di gomma invisibili, va sostenuta dalle Istituzioni Sanitarie Regionali e dal Management Aziendale.

Comunità Competente raccoglie la denuncia propositiva di Amodeo che si batte perché i cittadini della Locride e della Piana siano curati nei Presidi Ospedalieri di Polistena e Locri; da tempo Amodeo chiede lo sblocco delle assunzioni dei cardiologi già individuati secondo una utilizzazione ben definita, l’attivazione dell’Emodinamica a Polistena, come previsto dal precedente Atto Aziendale e che lo aveva spinto ad accettare l’Ospedale di Polistena, ed una adeguata formazione del personale secondo un suo Piano Formativo!
Richieste estremamente positive.

Dobbiamo apprezzare chi come Amodeo si batte per una sanità pubblica efficiente senza sotterfugi mettendo la sua professionalità e competenza per una sanità a misura di persona.

Conosciamo la sensibilità della Direttrice Generale Di Furia e, siamo certi che farà suo l’appello di Amodeo perché è tempo di sviluppare pienamente la Cardiologia dell’Asp di Reggio Calabria. Comunità Competente sta con Enzo Amodeo. (rc)

[Rubens Curia è portavoce di Comunità Competente]

L’OPINIONE / Rubens Curia: Gravi ritardi per i pazienti psichiatrici

di RUBENS CURIA – La Seconda Conferenza Regionale sulla salute mentale, organizzata da alcune Associazioni aderenti a Comunità Competente (Fish Calabria, Casm, Cnca Calabria, Unasam Calabria, Comunità Progetto Sud, Angsa) e dal Terzo Settore, presso la Cittadella Regionale di Catanzaro, moderata da Rosellina Brancati presidente del Casm, ha visto una grande partecipazione di Associazioni di familiari e di pazienti, del mondo del Volontariato e del Terzo Settore, di operatori sanitari  del Settore, del mondo Universitario e di molti giovani donne ed uomini che, nei quattro gruppi di lavoro del primo pomeriggio, hanno portato le loro competenze, il loro entusiasmo e la loro passione elaborando documenti che nei prossimi giorni saranno pubblicati ed inviati al Commissario ad acta ed al Dipartimento Regionale Tutela della salute.

La Conferenza si è aperta con un mio intervento che ha definito i temi focali dell’incontro che si sarebbe sviluppato come un “laboratorio partecipato”, con al centro alcune parole: “Prima la Persona”; “Integrazione Sociosanitaria”; “Budget di salute”; “Formazione, di cui ha diffusamente parlato il professore DeFazio, direttore della scuola di specializzazione di psichiatria dell’Università Magna Graecia; “Reti Formali ed Informali”; “Ruolo della Partecipazione”, dare risposte alla “Comorbilità ed ai disturbi del comportamento alimentare”.
Analizzando il Documento conclusivo della prima “Conferenza” del 4 aprile 2022, che si allega, alcune richieste sono state accolte dal Commissario Occhiuto e dal subcommissario Esposito che ha concluso la sessione pomeridiana della Conferenza; infatti con il Dca 91 del 22 marzo 2023 è stato istituito il Coordinamento Regionale per la salute mentale che sta lavorando per approvare il “Piano d’azione regionale per la salute mentale”.
Con il Dca 162 del 18/ 11/ 22 è stata prevista l’istituzione di 3 U.O.C. Ospedaliere di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza presso l’A.O.U. Dulbecco, il Gom di Reggio Calabria e l’Annunziata di Cosenza, inoltre con il Dca 180 del 27/06/ 23 sono state recepite “Le Linee d’indirizzo sui disturbi neuropsichiatrici dell’infanzia e della adolescenza che attendevano dal lontano 2019 di essere recepite dalla nostra Regione!
Ancora con il Dca 158 del 14/ 11/ 22 è stato recepita l’Intesa Stato/ Regioni attinente al Budget di salute. Inoltre abbiamo apprezzato che, come da noi richiesto, è stato aperta la Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) a Girifalco nel novembre del 2022 e che
infine si siano avviate le procedure per l’utilizzazione dei finanziamenti previsti dalle “Linee d’indirizzo per la realizzazione dei progetti regionali volti al rafforzamento dei Dipartimenti di salute mentale” soprattutto per la Telemedicina, per la contenzione ed i post Rems come ben descritto dal dottore Rossi Direttore del Dipartimento di salute mentale dell’Asp di Catanzaro.
Rispetto alle altre nostre proposte del 2022 avvertiamo dei ritardi inspiegabili che impediscono di dare giuste risposte ai nostri pazienti psichiatrici, infatti: 1) Non è stato istituito il Tavolo Regionale per il budget di salute, di cui ha parlato il professore Giorgio Marcello dell’Unical, che avrebbe consentito di avviare sperimentalmente la prevenzione dell’istituzionalizzazione dei pazienti o la loro deistituzionalizzazione; 2) L’assunzione del personale disponibile ( psicologi ed assistenti sociali di cui in Calabria vi è disponibilità) anche alla luce della graduatoria del concorso per psicologi espletato dall’Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio.
3) L’applicazione delle norme che da più di venti anni prevedono l’integrazione sociosanitaria, come ben spiegato nell’intervento di Luciano Squillaci Presidente Regionale del Forum del Terzo Settore, per rendere praticabili i percorsi di co progettazione interistituzionale; 4) La domiciliarità degli interventi; 5) Il rafforzamento su tutto il territorio delle equipe dedicate alle attività di recovery presso i Centri Diurni.
Abbiamo apprezzato l’istituzione delle tre neuropsichiatrie infantili ospedaliere, ma adesso è il tempo della loro implementazione perché i nostri bambini, gli adolescenti e le loro famiglie non devono più emigrare per farsi curare! (rc)
[Rubens Curia è portavoce di Comunità Competente]

L’OPINIONE / Rubens Curia e Francesco Costantino: Ospedale della Sibaritide emblema di un sistema in crisi

di RUBENS CURIA E FRANCESCO COSTANTINO – È possibile che l’assuefazione faccia apparire normale quel che normale non è, e che in ragione di tale adattamento mentale non ci si accorga delle conseguenze negative che ne possono derivare.

Non vogliamo qui affrontare una questione di astratta psicologia, bensì un concreto problema collegato alla mancata utilizzazione di ingenti risorse finanziariedisponibili per la realizzazione delle strutture sanitarie necessarie e per la dotazione delle correlate tecnologie; risorse finanziarie che rimangono inutilizzate per tempi talmente lunghi da renderle di fatto non più impiegabili utilmente.

Come potrebbe altrimenti giustificarsi, se non con l’assuefazione, quello che accade ormai da decenni soprattutto in Calabria dove, a fronte di una documentata carenza di dotazioni strutturali e tecnologiche nel campo della sanità pubblica, non si riesce ad utilizzare le risorse finanziarie disponibili, e quando ci si appresta ad utilizzarle queste si presentano ormai insufficienti e devono essere impinguate generando ulteriori perdite di tempo che le fanno ancora una volta diventare insufficienti, in un circolo vizioso che diventa patologico. Gli esempi da prendere in considerazione sarebbero moltissimi e per dare sostegno al ragionamento che vogliamo fare dobbiamo, giocoforza,selezionarne uno tra i tanti che riteniamo paradigmatico.

Da giorni Leggiamo delle difficoltà nel dar corso regolare all’appalto per la costruzione del Nuovo Ospedale della Sibaritide in ragione della insufficienza delle risorse finanziarie disponibili per poter concludere un’opera la cui realizzazione era stata programmata e finanziata alla fine dell’anno 2007 con un investimento pari ad 77 mln di euro. L’investimento doveva concorrere, unitamente ad altri 3 ospedali anch’essi finanziati appositamente, a superare l’“emergenza sanitaria” in Calabria solennemente e formalmente dichiarata come tale.

Tra l’approvazione del progetto preliminare, avvenuta il 25 marzo 2010, e il contratto di concessione sottoscritto nel mese di settembre 2014 tra la Regione Calabria, l’Asp di Cosenza e la “Ospedale della Sibaritide Società consortile per Azioni” sono passati 4 anni e il valore dell’appalto si è portato nel frattempo a più di 143 milioni di euro.

Il progetto definitivo predisposto dalla società appaltatrice veniva consegnato alla Regione e successivamente approvato dalla apposita conferenza dei servizi conclusasi solo a giugno 2017. Il progetto esecutivo è stato approvato dal Rup nel mese di maggio del 2019. A questo punto, pur con un raddoppio dei costi preventivati, tutto sembrava prendere la strada giusta ma non sarà così perché la società Tecnis, capogruppo della concessionaria dell’appalto, si trovava costretta, per problemi societari interni, a lasciare il campo mettendo in vendita il ramo d’azienda comprendente la concessione di progettazione, realizzazione e gestione dell’ospedale.

La cessione del ramo d’azienda della Tecnis alla Società “D’Agostino Angelo costruzioni generali Srl” giungeva a compimento a fine ottobre 2019 e il 3 novembre 2020 si poteva festeggiare finalmente la posa della prima pietra. La nuova società procedeva con discreta lena e riusciva a portare l’avanzamento dell’appalto fino al completamento dell’intero scheletro strutturale il giorno 13 luglio 2023. Fattori esterni, quali la pandemia da Covid-19 e la guerra nel cuore dell’Europa, hanno però determinato aumenti anomali di costo e necessità di nuove varianti per adeguamento normativo e funzionale, il cui costo non è ancora noto ma viene da più parti ipotizzato in circa 100 mln di euro aggiuntivi.

Se così stessero le cose, dai 77 mln di € del 2007 inizialmente previsti il costo finale lieviterebbe, nel caso si riuscisse a recuperare in tempo utile il finanziamento aggiuntivo, fino a circa 250 mln di euro. Ovvero, il costo dell’investimento andrebbe quasi a quadruplicarsi. La verità è che, se per realizzare un’opera si impiegano 20 anni c’è una patologia nel sistema che non può non prevedere un rimedio altrimenti i calabresi di opere completate ne vedranno poche e quelle che si riuscirà a completare avranno costi abnormi, non solo in termini finanziari ma anche, cosa ancor più grave, in termini di privazione per tanti anni di diritti fondamentali negati ai cittadini, contestualmente incolpevoli e vittime. Segnaliamo questo caso perché gli stessi identici problemi prevediamo possano sorgere anche per il Nuovo Ospedale di Vibo Valentia e per quello della Piana, ma anche per tante altre opere già programmate e finanziate che evitiamo di elencare.

Noi un rimedio non più procrastinabile l’abbiamo ripetutamente evidenziato a partire dal mese di febbraio 2022, allorquando abbiamo incontrato in Cittadella il Presidente della Regione. E lo abbiamo recentemente ribadito nel documento finale predisposto alla fine dell’assemblea annuale di Comunità Competente tenutasi a Lamezia del mese di luglio di quest’anno, avendolo individuato nella inadeguatezza degli organici delle competenti strutture tecnico-amministrative della Regione che necessitano di essere adeguatamente irrobustite per eliminare il collo di bottiglia che, unitamente ad un astruso contesto normativo, genera l’infernale contesto che ritarda l’utilizzazione dei finanziamenti disponibili e spesso ne impedisce l’utilizzazione o li spreca inutilmente.

È in Regione, a parer nostro, che devono concludersi i processi di programmazione e gestione delle procedure degli appalti complessi e perché ciò possa avvenire occorrono nuove risorse umane qualificate che affianchino quelle esistenti alle quali umanamente, nella situazione data, non può chiedersi di fare miracoli. Le strutture tecnico-amministrative aziendali, per come da noi prefigurato negli stessi documenti prima segnalati potrebbero invece trovare utile impiego nelle operazioni, altrettanto impegnative, della manutenzione ordinaria di strutture ed impianti. Questo proponiamo, perché un sistema sanitario debole come quello calabrese non è in condizione di poter attendere ancora, e se non si reagisce si diventa assuefatti. (rc e fc)

[Rubens Curia e Francesco Costantino sono rappresentanti di Comunità Competente]

Mercoledì a Lamezia la terza Assemblea Regionale di Comunità Competente

Mercoledì 5 luglio, a Lamezia Terme, alle 16.30, nella Sala Sintonia della sede di Progetto Sud, si terrà la terza Assemblea regionale di Comunità Competente, sul tema Per una democrazia delle cure.

Sarà, come sempre, un Laboratorio di proposte concrete che nascono dal confronto e dall’esperienza di diversi saperi di tecnici, di cittadini e familiari delle varie Associazioni.

Coordina i lavori Rosellina Brancati. Relazionano Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente, Rosalbino Cerra, presidente regionale Fimmg, Maurizio Cipolla, segretario generale Società Italiana di Telemedicina, Marina Galati, presidente nazionale Cnca Odv, Fausto Sposato, presidente Ordine Professioni Infermieristiche Cosenza, Daniela Diano, attivista Associazione Riprendiamo i Consultori, Francesco Abbondante, direttore Chirurgia Plastica ricostruttiva A.O. “Dulbecco Catanzaro”, Francesco Costantino, ingegnere Comunità Competente, Nunzia Coppedè, segretaria Fish Calabria, Stefania Fratto, presidente “Donne e Diritti”, Giacomo Panizza, fondatore Comunità Progetto Sud, Giacomina Durante, consigliera nazionale Apmarr e Ernesto Esposito, sub commissario al piano di rientro. (rcz)

Rubens Curia: i consultori femminili sono allo stremo

Il 22 Aprile è stata la giornata nazionale per ” la tutela della salute della donna”. «Purtroppo – dice Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente – nel  Distretto Sanitario della Tirrenica dell’ASP di Reggio Calabria c’è poco da festeggiare. Infatti negli ultimi anni, tra il silenzio di molti, sono stati inattivati, per pensionamento o trasferimento del personale i Consultori Familiari di Cittanova, Oppido e Polistena creando il deserto nell’attuazione del Progetto Obiettivo Materno Infantile ( POMI ) e nell’attuazione della Medicina di genere. Ricordo che Comunità Competente aveva inviato  ai precedenti 5 Commissari delle Aziende Sanitarie, prima che elaborassero gli Atti Aziendali previsti dalla legge del 2019 una pec che richiamava la norma regionale ( almeno un Consultorio Familiare ogni 20.000 abitanti ed altro).

Tenuto conto della dimostrata disponibilità della dottoressa Di Furia chiediamo che siano assunte le seguenti figure professionali: 1) psicologi; 2) assistenti sociali; 3) ostetriche di cui c’è offerta in Calabria. Per quanto attiene alle altre professionalità si potrebbe sopperire tramite le ore di specialistica ambulatoriale interna.

A tal proposito chiediamo un sostegno alla Conferenza dei Sindaci del Distretto Sanitario Tirrenico. Solo così potremo fare una prevenzione attiva».

Ludopatia, Comunità Competente incontra Commissione Regionale Affari Istituzionali

Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente, insieme a Maria Francesca Amendola, sono stati ascoltati dalla Commissione regionale Affari Istituzionali insieme a CRea Calabria, Anci, Consulta Nazionale Antiusura ed altre Associazioni che rappresentavano gli esercenti giochi pubblici.

Curia ha riferito che, nel corso dell’incontro, è stato chiesto che « l’argomento per le sue drammatiche ricadute sulla salute delle persone fosse discussa nella Commissione Regionale Sanità; che nella legge fosse previsto che ogni anno il Presidente della Giunta inviasse al Consiglio Regionale, per la discussione, ” Il Piano Integrato Regionale per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico ” in merito agli interventi previsti dal comma 5 dell’articolo 16 lettere A,B, C, D, E, F della legge regionale 9/18».

Ancora, «che le sale giochi rimanessero aperte per un massimo di 8 ore, come proposto dall’Anci( dalle 14 alle 21); mantenere in vigore il comma 13 dell’articolo 16( al più con una proroga di un anno); mantenere le distanze delle sale giochi, come previsto dalla legge regionale, dalle scuole, dagli impianti sportivi, dai luoghi di culto ecc».

«Abbiamo ribadito – ha spiegato ancora – che la pratica del gioco d’azzardo ha raggiunto un elevato livello d’allarme sociale e che la tutela della salute non si mercanteggia. Abbiamo letto un passaggio della Relazione annuale della Corte dei Conti che ricordava che vi è «una offerta capillarmente, troppo, presente sul territorio delle sale giochi».

«Inoltre, abbiamo ricordato che la ” ludopatia” è prevista nei Lea – ha concluso – per tale ragione deve essere discussa nella Commissione Sanità. Ringrazio Francesca per la passione e la competenza dimostrata, ancora una volta, sulla problematica della ludopatia». (rrc)

Centro Agape e Comunità Competente: Mancano in Calabria strutture socio-sanitarie per i minori

In Calabria mancano strutture socio-sanitarie per i minori con patologie. È questo l’allarme lanciato dal Centro Agape e da Comunità Competente, lanciando un appello al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, affinché si attivino le Unità Operative Complesse Ospedaliere Neuropsichiatria Infantile e Adolescenziale, che sia potenziata la Rete territoriale con l’assunzione di neuropsichiatri infantili.

E, ancora, «siano bandite le ore di specialistica ambulatoriale interna e attivati i Centri Residenziali e Semiresidenziali». Questo chiedono Mario Nasone e Rubens Curia a Occhiuto, soprattutto perché è stato pubblicato il Programma Operativo 2022-2025.

Nasone e Curia chiedono di fare presto perché adesso ci sono tutte le condizioni per attuare una Rete Integrata Ospedale/ Territorio della NPIA che dia risposte in Calabria ai bisogni di salute in questo settore, si impegnano a collaborare per la ricerca di soluzioni ma anche a intensificare l’azione di denuncia di sensibilizzazione di queste gravi inadempienze del nostro sistema sanitario regionale.

«Aspettiamo la tragedia? – si legge in una nota –. È stato questo l’ennesimo grido di allarme che il Procuratore della Repubblica c/o il Tribunale dei Minorenni Roberto Di Palma ed il Presidente Marcello D’Amico hanno lanciato nei giorni scorsi alle istituzioni competenti sulla mancanza di strutture socio sanitarie sul territorio regionale per minori con patologie neuro psichiatriche».

Solo nel distretto di competenza del Tribunale per i minorenni di Reggio  sono in questo momento sette i minori che avrebbero urgenza di questi servizi specializzati, minori definiti dal Procuratore vere e proprie “mine vaganti” suscettibili di gravi rischi per la incolumità per sé stessi e per i familiari. Anche Teresa Chiodo, Presidente del Tribunale per i minorenni di Catanzaro denuncia che sono anni che sollecita invano le istituzioni ad intervenire. Il Centro Comunitario Agape e la rete comunità Competente tramite i referenti Mario Nasone e Rubens Curia aggiungono la loro voce per segnalare «questa grave negazione di diritto alla salute di questi minori per i quali a causa dell’assenza in regione  di un reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile e di strutture specializzate rilevando che non  si può continuare a sopperire collocando questi minori in centri di altre regioni, scelte  che comportano rilevanti oneri economici e soprattutto lo sradicamento  dalla famiglia e dal territorio di residenza che si deve attrezzare per la loro  presa in carico».

«Per dare risposte – viene evidenziato – sono necessari unità operativa ospedaliera di NPIA per il ricovero in fase acuta e per la definizione diagnostica, le strutture territoriali residenziali e semiresidenziali per i disturbi neuropsichici gravi per il ricovero dopo la dimissione ospedaliera. Per il Centro Comunitario Agape e Comunità Competente, serve ricostruire l’intero sistema sui minori, dalle comunità alle famiglie, dai servizi per minori alle strutture in una regione dove abbiamo   comunità educative che funzionano con 5 educatori (uno a 10) h24 senza professionalità specifiche, con rette insufficienti e che si fanno carico di minori con disturbi anche gravi con il risultato che il settore sta implodendo su sé stesso». (rrc)

DIpendenze patologiche e salute mentali: un convegno a Reggio

Si è tenuto a Palazzo Alvaro a Reggio Calabria il 20 ottobre scorso il “convegno-tavolo di lavoro” su “Dipendenze patologiche e salute mentale” organizzato dal Casm (Coordinamento associazioni salute mentale) e da Altea (associazione di lotta alle dipendenze patologiche) nell’ambito del programma che si sta svolgendo su tutto il territorio regionale in occasione della giornata mondiale della salute mentale. 

I lavori si sono svolti con la partecipazione della Commisaria dell’Asp di Reggio Calabria dottoressa Lucia Di Furia e il direttore del Dipartimento di salute mentale di Reggio Calabria dottor Michele Zoccali. 

Dopo i saluti istituzionali del dott. Ferreri delegato del Sindaco f.f. Brunetti, del dottor Mantegna Consigliere della Città metropolitana e di Rosaria Brancati presidente del Casm, sono intervenuti tra gli altri la Presidente di Altea, Mimma Mollica, Luciano Squillaci in rappresentanza del Terzo settore, Isa Mantelli responsabile dei Ceis, Patrizia Gambardella operatrice di Comunità terapeutiche.

Mollica ha inizialmente rappresentato le difficoltà che le famiglie a Reggio Calabria vivono la drammatica esperienza della dipendenza patologica unita a problemi di ordine psichiatrico (la cosiddetta doppia diagnosi) ed ha evidenziato la mancanza di strutture, servizi e personale idonei a farvi fronte, stato questo che troppo spesso lascia i pazienti e i loro familiari tragicamente isolati e senza soluzioni adeguate. Mollica, che ha chiesto la convocazione della Consulta del Dipartimento di salute mentale per discutere e risolvere questi ed altri problemi, ha anche parlato della mancanza di seri programmi di prevenzione e delle novità rivoluzionarie apportate della legge Basaglia che nei nostri contesti di cura vengono assai spesso ignorate nella lettera e nello spirito che l’ha dettata! 

Il dottore Zoccali ha fatto emergere le difficoltà in cui versano ad oggi il Csm, il Dipartimento e il reparto ospedaliero di psichiatria, difficoltà che comportano le condizioni esposte dalla presidente di Altea e che non sempre consentono di fornire all’utenza le risposte attese, pur essendo il Dipartimento aperto ad accogliere le istanze dei pazienti e dei loro familiari.

Luciano Squillace ha poi messo in evidenza che ancora oggi si registra nell’Asp di Reggio Calabria una copertura finanziaria per solo il 40% dei posti letto nelle strutture per le dipendenze, mentre non esistono moduli specifici per le doppie diagnosi. Squillace ha ribadito che è giunto il momento di procedere con un investimento serio che garantisca una seria integrazione sociosanitaria ed una stretta collaborazione con gli enti del terzo settore e le associazioni.

Isa Mantelli ha evidenziato la pericolosità della poliassunzione e del ritardo nel rinvio alle comunità terapeutiche soprattutto nei confronti dei più giovani per i quali esistono reali e concrete possibilità di un recupero totale. 

Patrizia Gambardella ha parlato del ruolo che Altea sta svolgendo sul territorio e ha rimarcato l’importanza del lavorare in rete per affrontare nei tempi e nei modi adatti le patologie descritte. 

A conclusione di un nutrito dibattito per i molti esponenti del mondo associazionistico, del terzo settore e del volontariato reggino intervenuti, un ex utente del SeRD di Reggio Calabria ha lamentato soprattutto la scarsa umanità da parte degli operatori che si rivolgono ai giovani utenti che, per quanto manifestino problematiche complesse, palesano evidenti fragilità.

La dottoressa Di Furia ha preso la parola alla fine degli interventi fornendo risposte precise e concrete: ha dato la disponibilità ad incontrarsi con il mondo delle associazioni e del volontariato, impegnandosi ad attivare quanto prima la Consulta del Dipartimento di salute mentale, ritenendo indispensabile l’intervento dell’Asp anche in ordine alla carenza di personale a cui si sta già lavorando.

Ha concluso Rubens Curia, portavoce di Comunità competente di cui fanno parte sia il Casm, sia Altea. Curia ha riportato a sintesi i lavori svoltisi, mettendo in evidenza le cinque proposte emerse e rivolte alla Commissaria Di Furia: 

1) l’istituzione della Consulta del Dipartimento di Salute Mentale prevista dal DPGR del 2013 e composta dai rappresentanti delle associazioni del volontariato, dei tre distretti sanitari, degli enti locali e degli operatori sanitari del dipartimento;

2) l’attivazione dei 15 posti letto per la comorbilità psichiatrica come previsto dal DCA 65 del 2021;

3) l’assunzione di nuovo personale nei Csm e nei SerD;

4) il potenziamento del ruolo della neuropsichiatria infantile territoriale;

5) l’incremento di una forte collaborazione con la scuola pubblica soprattutto in ordine alla prevenzione. (rrc(