Il consigliere regionale del Partito Democratico, Raffaele Mammoliti, ha presentato una interrogazione a risposta scritta al commissario ad acta Roberto Occhiuto, in merito alle vicende legale alla sanità calabrese.
Per Mammoliti, infatti, «per mettere in asse il sistema sanitario calabrese occorre prioritariamente effettuare una necessaria bonifica sostituendo una gestione caratterizzata spesso da opacità, corruzione, infiltrazioni che hanno comportato scioglimenti di Asp, con trasparenza e legalità».
Nell’interrogazione, il consigliere regionale ha ricordato dell’informativa di Occhiuto – svoltasi lo scorso 30 agosto – sull’accordo per la fornitura di servizi medici e sanitari del 17 agosto, che prevede «in ragione della grave carenza di personale medico nelle aziende sanitarie provinciali ed in quelle ospedaliere e considerata la difficoltà a reperirlo per le vie ordinarie, un accordo transnazionale con la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A. (CSMC S.A.) con l’attivazione di procedure di distacco internazionale per la fornitura di medici da utilizzare a copertura del fabbisogno».
«Nel corso di detta informativa – si legge nell’interrogazione – il Presidente della Giunta, nello stigmatizzare la condotta di società e agenzie per l’intermediazione di lavoro che, a suo dire, nel fornire medici ai sistemi sanitari regionali porrebbero in essere un’azione speculatrice distorcendo il mercato e ancora evidenziando aspetti che richiederebbero l’attenzione della magistratura; vale la pena ricordare che senza lo spirito di abnegazione di tutto il personale sanitario, da premiare e valorizzare, che è stato ed è in prima linea nella difesa del diritto alla salute e nella lotta al covid 19, il nostro sistema socio-sanitario sarebbe sprofondato in una crisi irreversibile dalle conseguenze devastanti, ciononostante, come ammesso dallo stesso Presidente, buona parte di detto personale non ha ancora ricevuto le previste indennità covid».
Mammoliti, poi, ha ricordato che il Governatore in una video intervista «a proposito della gestione dei concorsi da parte delle aziende ospedaliere e sanitarie, ha affermato che esistono centri di potere amministrativi e dirigenti del personale che “fanno i concorsi non che servono ai cittadini, ma che servono a loro”; da ultimo, sempre in riferimento alla mancanza di medici e alla difficoltà di reclutamento, come sottolineato da alcune organizzazioni sindacali, parrebbe che molti medici del sistema sanitario regionale svolgerebbero funzioni amministrative anziché mediche».
Sulla base di ciò, Mammoliti ha chiesto a Occhiuto «quali azioni coerenti intenda mettere in atto per fare piena luce, e/o eventualmente sottoporre a altre sedi competenti l’attività di intermediazione da parte di Cooperative private in merito ai contenuti delle sue affermazioni; se, alla luce delle dichiarazioni rese in merito a comportamenti di alcuni dirigenti del personale di A.S.P. e A.O., quali utili e tempestivi provvedimenti intenda adottare al fine di porvi rimedio».
Infine, Mammoliti chiede se Occhiuto «non ritenga opportuno porre in essere un’azione di verifica e monitoraggio per rilevare se e quanto personale medico svolge mansioni amministrative».
«Sulla sanità c’è bisogno di atti coerenti e appropriati in quanto si gioca una sfida importante e decisiva per il cambiamento della regione», ha ricordato Mammoliti. (rrc)