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Marisa Viglianisi: Inserire nel Recovery Fund progetto per alta velocità nella fascia jonica

Marisa Viglianisi

La consigliera comunale della Lega del Comune di Montauro, Marisa Viglianisi, appoggia l’idea di inserire, nel Recovery Fund, il progetto dell’alta velocità nella fascia jonica e chiede che «si sposi questa idea e si chieda ai soggetti competenti, fra cui Rfi, di procedere con la progettazione».

«Personalmente, nel mio piccolo – ha detto – prendo l’impegno di coinvolgere in questa proposta Matteo Salvini, perché la condivida col nuovo governo Draghi».

«È un’idea – ha spiegato – che la politica deve sposare con decisione e portare avanti con convinzione, soprattutto laddove si pensi alla grave carenza di infrastrutture che segna drammaticamente la nostra regione, segnatamente lungo il suo litorale orientale».

«Quando venne completata nel 1875 la ferrovia Taranto – Reggio Calabria – ha detto – rappresentò un’infrastruttura che oggi non esiteremmo a definire “strategica”. Realizzava il sogno di collegare la Sicilia e la Calabria al resto d’Italia e all’Europa Centrale, che non a caso da allora cominciò a rappresentare un importante mercato di sbocco per la produzione agrumicola. Della ferrovia jonica ne parlava già Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo descrivendo il Viaggio da Napoli a Palermo del  Principe di Salina».

«Purtroppo – ha proseguito la consigliera comunale – il processo di unificazione risorgimentale e, soprattutto, le successive politiche in materia di industrializzazione e infrastrutture innescarono la creazione e l’accrescimento del divario tra Nord e Sud del paese.  Ebbene, non siamo disponibili ad accettare, anzi a subire, altre scelte penalizzanti per il territorio come ad esempio una semplice velocizzazione della tratta ferrata esistente o un tracciato inidoneo».

«Al pari di altre aree geografiche del nostro Paese – ha detto ancora Viglianisi – anche la Calabria deve pretendere strutture e infrastrutture al passo coi tempi. L’alta velocità è un elemento fondamentale per uscire dall’isolamento e proiettare la regione verso l’Europa e verso il futuro.  Una ferrovia con le caratteristiche della direttrice jonica deve essere, altresì, utilizzata come volano di sviluppo turistico in grado di investire le tre regioni che si affacciano sullo Jonio da Taranto a Reggio. È proprio su questa direttrice, infatti, che si ritrovano la maggior parte delle evidenze della colonizzazione greca in Italia meridionale – il  cosiddetto Treno della Magna Grecia -».

«Orbene – ha detto ancora – la proposta avanzata in questi giorni dal Centro studi Politico-Sociali Don Francesco Caporale deve essere accolta in primis dal governo regionale e quindi da Roma, cui spetta la decisione.  Non c’è possibilità di alta velocità sul Tirreno calabrese, e qualsiasi intervento su quel tracciato sarebbe costoso, inutile e non equo rispetto all’area jonica che soffre da decenni per mancanza di infrastrutture e che garantisce condizioni orografiche felici, quindi anche costi di realizzazione e manutenzione inferiori». (rcz)

 

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