di FRANCO BARTUCCI – Una ribellione nel sistema universitario calabrese. C’è un detto universalmente riconosciuto che focalizza bene il male che l’uomo spesso produce da se e che si riversa su se stesso con danni gravissimi: «Il lupo perde il pelo ma non il vizio». Ciò potrebbe accadere domani, martedì 24 ottobre in Calabria con la convocazione del Coruc (Il Comitato Regionale delle Università Calabresi), presieduto dal prof. Giovambattista De Sarro, Rettore dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro, che ha inserito nell’ordine del giorno la proposta di istituire dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, Infermieristica e Fisioterapia con sede amministrativa presso l’Università “Link Campus University”, in collaborazione con l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e con sede didattica nella città di Crotone.
Avverso tale decisione e punto all’ordine del giorno della Convocazione del Coruc ha preso una netta posizione contraria e di denuncia il Senato Accademico dell’Università della Calabria che in una propria nota inviata a tutti i componenti dell’Organismo, compreso il Presidente della Giunta regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, fa presente la gravità della proposta e ne fa richiesta di rigetto.
Pur premettendo – viene precisato nella lettera – di condividere la condivisione dell’importanza strategica di innalzare la qualità del sistema sanitario calabrese, anche attraverso la definizione di nuovi percorsi formativi che sappiano valorizzare e porre a sistema le eccellenze cliniche e ospedaliere territoriali; i componenti del Senato Accademico dell’Unical nella loro lettera di denuncia hanno espresso forti dubbi sulla qualificazione scientifica del percorso formativo che si va prefigurando, in relazione alla carenza di competenze specifiche nel settore biomedico dell’Ateneo “Link Campus University”, il cui organico comprende un unico docente di area medica e che non può vantare alcuna precedente esperienza nella gestione ospedaliera.
Dopo aver ricordato che tale proposta dell’Ateneo “Link Campus University”, è stata respinta e bocciata in altre regioni italiane, recentemente è pure salita agli onori delle cronache per una maxi-indagine per presunti reati di evasione fiscale che ha portato agli arresti l’ex prorettore dell’università; attirando inoltre nei giorni scorsi, l’attenzione della comunità universitaria in relazione ad alcune pratiche amministrative per le quali il Coordinamento nazionale dei Coordinatori dei Corsi di Scienze della Formazione Primaria ha avanzato al Ministero formale richiesta di valutazione di legittimità.
Ciò detto – è scritto nella lettera dei componenti del Senato Accademico dell’Unical – siamo convinti che il sistema universitario calabrese deve ambire sempre più a rafforzarsi anche con iniziative nell’ambito della formazione medico/infermieristica da attivarsi presso la città di Crotone; che tali iniziative debbano, però, essere altamente qualificate e costruite in modo da contribuire al reale sviluppo del sistema sanitario territoriale, non risolvendosi in azioni sporadiche e dalla discutibile connotazione scientifica, ma allargando anche il respiro del campo di azione (ad esempio, coinvolgendo la Città di Reggio Calabria che dispone di un Grande Ospedale Metropolitano.
Auspicano che il Presidente della Regione Calabria, i Rettori degli Atenei Calabresi e i rappresentanti degli studenti eletti in seno al Comitato Regionale Università Calabresi valorizzino l’importante ruolo di coordinamento del Comitato, concertando la ricalendarizzazione della seduta del 24 ottobre secondo le usuali tempistiche previste per l’istituzione dei Corsi di Studio.
Posto che il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia – viene precisato nella lettera – si caratterizza per un indispensabile coordinamento e per un’intensa attività di collaborazione attiva nella formazione degli studenti tra l’Università e il servizio sanitario regionale, valutino attentamente la coerenza e la compatibilità degli obiettivi formativi proposti rispetto al contesto socio-economico del territorio, con particolare riguardo alla capacità in termini organizzativi, infrastrutturali, di risorse umane e materiali, nell’ottica di assicurare standard minimi qualitativi nella formazione.
Ci si impegni – affermano infine i senatori dell’UniCal – a vigilare, più in generale, affinché le proposte di istituzione dei Corsi di Laurea che saranno attivati in Calabria siano costruite secondo i più alti standard qualitativi e incastonate in reti di collaborazione con soggetti pubblici o privati altamente qualificati, per offrire percorsi formativi di eccellenza, in grado di apportare un reale contributo allo sviluppo del territorio e di fornire occasione di crescita professionale e culturale alle future giovani generazioni di calabresi.
L’Università di Catanzaro la smetta di creare situazioni trasversali molto pericolose e dannose per i tanti giovani calabresi. E’ appena partita l’esperienza autonoma degli studi di Medicina all’Unical e guarda caso si dà il via ripetendo l’errore fatto già nel 1972, allorquando nell’edificio polifunzionale di Arcavacata, avveniva la celebrazione del primo anno accademico 1972/1973, e dalla città capoluogo arrivava la notizia dell’attivazione del Consorzio per l’istituzione della libera Università con i due corsi di laurea in medicina e giurisprudenza, allarmando gli operai dediti alla realizzazione degli edifici dell’Unical. Ecco perché «Il lupo perde il pelo ma non il vizio», creando danni irreparabili per la serietà professionale e politica della nostra regione, quanto della stessa Università chiamate in forma unitaria a creare le migliori condizioni di sviluppo. (fb)