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Passione, entusiasmo e coraggio: il bel film su San Luca di Ambrogio Crespi

Terra mia di Ambrogio Crespi

Presentato in anteprima al Senato, con la partecipazione della capogruppo azzurra sen. Anna Maria Bernini, il bel film di Ambrogio Crespi Terra mia – Non è un paese per santi. Un intenso docufilm, vincitore a Salerno al Festival Internazionale del Cinema, dopo l’incomprensibile esclusione (per ragioni di spazio) a Venezia. Terra mia è girato a San Luca ma è lo specchio della Calabria che non si arrende alla mafia e al malaffare, in un panorama di sopraffazione e violenza che investe tutta la malavita organizzata: ‘ndrangheta, mafia siciliana, camorra, sacra corona unita. Il Sud ha tante piaghe, in una ferita comune, ma la gente ha cominciato a reagire, a ribellarsi. È questa la grande forza di chi vuole il riscatto della propria terra, per offrire un futuro migliore ai giovani. Il film, però, rivela una grande verità: i giovani non sono il domani, sono il presente. Bisogna puntare su di loro per disabituarli (ove necessario) dai modelli negativi e dal cattivo esempio, per coinvolgerli in un progetto di crescita, di civiltà e sviluppo. Ci vuole – dice uno dei protagonisti, don Luigi Merola – passione entusiasmo e coraggio. Lo stesso che ci ha messo il regista, Ambrogio Crespi, coinvolgendo nel suo disegno Klaus Davi, alcuni testimoni di giustizia che si sono ribellati alla mafia come Gaetano Saffioti, Benedetto Zoccola, Michele Inserra; il tenente dei carabinieri Cosimo Sframeli, e Luciana Careri la sfortunata fidanzata del carabiniere Carmine Tripodi, trucidato dalla ‘ndrangheta, e la magnifica preside della scuola di San Luca Mimma Cacciatore, che ha saputo coinvolgere i propri ragazzi in un progetto di formazione contro la violenza e la mafia. La colonna sonora è affidata a due rapper napoletani, Michele Sbam e Kiaman, con l’intervento della giovane attrice Ludovica Pedetta.

Un’ora di film che documenta la forza di chi ha saputo dire basta alla mafia, lasciando un messaggio chiaro e forte: occorre reagire, non accettare la sopraffazione. È una storia di Calabria, quella Calabria grande e amara, raccontata da Corrado Alvaro e Leonida Repaci, con immagini suggestive e meravigliose della nostra terra. Un racconto-verità che coinvolge e appassiona. Un film che bisognerà far vedere ai ragazzi delle scuole calabresi, ma non solo a loro: è un messaggio di civiltà e una lezione sul perché è importante e necessario denunciare la criminalità organizzata, guardando con fiducia al riscatto che solo la cultura può dare. Un progetto culturale che merita la massima attenzione e un grande plauso va a Crespi e a tutto lo staff della produzione. Un documentario che è film-verità, che racconta le infamie subite da gente per bene che crede in quello Stato troppe volte assente, eppure rappresentato dai suoi uomini migliori. Quelli che hanno offerto la propria vita in nome della legalità e del vivere civile. Un gran bel film che onora i suoi protagonisti e fa onore alla Calabria, quella che ha alzato la testa e non ha alcuna voglia di riabbassarla. (s)

Nella foto di copertina: il saluto della sen. Annamaria Bernini, con Luigi Crespi, l’on. Piero de Luca e la sen. Isabella Rauti. Al tavolo erano presenti anche l’on. Gennaro Migliore e don Luigi Merola parroco anti-camorra.

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