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Piazza De Nava RC: s’allarga il fronte dei contrari ai lavori

L'OPINIONE / Enzo Vitale: Va avanti il progetto demolitivo di Piazza De Nava

Si è svolta, a Reggio, una riunione di studio e approfondimento sul progetto di demolizione di piazza De Nava progettato dalla Soprintendenza e sulle dinamiche che lo hanno determinato organizzata dalla Fondazione Mediterranea.

Una riunione proficua che, oltre a dare un sostanziale “riconoscimento accademico” al Comitato Civico De Nava, ha decisamente allargato il fronte di chi si oppone alla demolizione da parte della Soprintendenza di uno storico manufatto urbanistico per la creazione di uno “spazio ampio” in cui tenete “mostre, esposizioni ed eventi folkloristici”.

Al meeting ha partecipato una rappresentanza di professori universitari, architetti e ingegneri urbanisti, fino ad ora non coinvolti nella questione né tantomeno aderenti al Comitato Civico Piazza Nava. 

Questa qualificata rappresentanza professionale si è dichiarata d’accordo, dal punto di vista concettuale e scientifico, con le posizioni assunte fin ora dal Comitato e convenuto sulla loro legittimità e sostanziale esattezza: mancato rispetto della storia cittadina, della memoria collettiva e dell’identità dei luoghi; negazione a piazza De Nava dello status d’insieme urbanistico e sua dequalificazione a mera somma di elementi materici di nessuna importanza storica o architettonica; ecc.

Ma, a parte queste considerazioni di ordine urbanistico e storico, si è anche fortemente sottolineato che, contrariamente a quanto formalmente a suo tempo promesso dal dott. Prosperetti e dalla Soprintendenza in esito alla bocciatura del vecchio Progetto Di Battista sulla piazza da parte delle associazioni cittadine, oggi non si è seguita la strada della progettazione partecipata, tant’è che solo dopo l’approvazione del progetto da parte del Comune e per le denunce fatte dalla Fondazione Mediterranea le categorie professionali rappresentate alla riunione ne hanno avuto notizia. 

Il vulnus democratico e di credibilità delle Istituzioni è stato pertanto molto grave: la mancata formale partecipazione delle categorie professionali all’iter progettuale, per non parlare del mancato coinvolgimento della cittadinanza, ha pertanto fatto sì che in Conferenza dei Servizi si presentasse un progetto già definito in tutte le sue parti e approvato da Comune e Città Metropolitana, con l’unica prescrizione comunale la viabilità in via Vollaro. 

È stata sottolineata l’eccessiva fretta da parte della Segreteria Regionale del MIC nel voler definire al più presto tutta la questione senza coinvolgere le categorie professionali per come formalmente promesso, si è fatto notare come la prescrizione comunale circa la viabilità in via Vollaro ha reso di fatto inattingibile il principale obiettivo progettuale di creare uno spazio aperto pedonale a servizio del Museo in continuità con piazzetta Alvaro.

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