È con la consegna del Premio Tèssalo all’artista Lino Patruno, che si chiuderà il Festival del Teatro Classico di Portigliola.
L’appuntamento è per le 19.30, al Teatro Greco Romano, con una serata dedicata alla carriera di un artista che ha saputo, attraverso il proprio impegno, farsi ambasciatore della cultura italiana nel mondo, accrescendone la fama e l’importanza.
Una serata imperdibile, condotta da Manuela Cricelli e Filippo Amoroso, che ci darà l’opportunità di riscoprire un talento a tutto tondo della nostra amata Calabria, a cui si è deciso di consegnare il prestigioso Premio Tèssalo, oltre che per le sue già citate straordinarie qualità, anche per rispettare quella celebrazione del territorio che il Festival ha deciso di adottare in qualità di fil rouge dell’indimenticabile edizione 2021, che anche quest’anno ha saputo centrare l’obiettivo di innovare e migliorare ulteriormente la qualità della già splendida offerta culturale estiva del comprensorio della Locride.
Nato a Crotone nel 1935, Patruno è cresciuto tra Roma e Milano, dove ha iniziato una carriera artistica spesa tra il jazz, la televisione, il cabaret e il cinema. Ha composto indimenticabili musiche per il per il teatro e sceneggiato e prodotto pellicole proiettate in tutto il mondo costituendo, assieme a Roberto Brivio, Gianni Magni e Nanni Svampa, l’indimenticato Teatrino Dei Gufi, primo esempio di cabaret italiano ispirato a quello francese.
Ha recitato in Pellegrin che vai a Roma con Svampa, Capitan Fracassa di Teophile Gauthier con Giancarlo Zanetti ed Edoardo Siravo e La Signora in Blues per la regia di Bruno Maccallini, con Cristina Aubry. Ha realizzato serie televisive di grande successo, fra le quali Portobello, che gli rende una meritata fama nel mondo della televisione non in grado comunque di intaccare la sua passione per il jazz, nell’ambito del quale , invece, ha inciso dischi con talenti del calibro di Albert Nicholas, Joe Venuti, Bill Coleman, Wingy Manone, Bud Freeman, Teddy Wilson, Peanuts Hucko, Bob Haggart, Dick Cary, Jimmy McPartland, Eddie Miller, Yank Lawson, Billy Butterfield, Bob Wilber, Spiegle Willcox, Dick Wellstood, Tony Scott, Bucky Pizzarelli, Wild Bill Davison, Kenny Davern, Barney Bigard e Pee Wee Erwin.
Ha collaborato con Pupi Avati nello sceneggiare il film Bix e recitato in produzioni di prestigio come Amarcord di Federico Fellini e Mussolini, ultimo atto di Carlo Lizzani. Ha preso parte al Festival di Sanremo del 1963 ed è stato direttore artistico dei Festival del Jazz di San Marino, Crotone, Mosciano Sant’Angelo e di Etna Jazz, oltre che consigliere del Festival di Ascona. Ha ricevuto l’investitura di Accademico della Musica conferitogli dall’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali, è membro della Giuria del David di Donatello e, oltre ad aver scritto due libri autobiografici editi da Pantheon Editore, in cui racconta i suoi innumerevoli incontri con i grandi musicisti della storia del jazz, è l’unico chitarrista di jazz italiano che appare nel libro dello scrittore californiano Scott Yanow dal titolo The Great Jazz Guitarists, pubblicato dalla Backbeast Books di Milwaukee (Wisconsin).
Per queste e tante altre ragioni, nella consegna del Premio Tèssalo a Lino Patruno, gli organizzatori del Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia, hanno coinvolto Vincenzo Staiano, direttore artistico del Festival Jazz Rumori Mediterranei, del quale si è da poco conclusa la XLI edizione a Roccella Jonica, la cui amministrazione sarà presente alla cerimonia con una sua rappresentanza per rendere omaggio al grande artista.
Ricordiamo che, a causa delle norme imposte dalla pandemia, l’accesso al pubblico sarà limitato. È consigliato pertanto l’acquisto dei biglietti in prevendita. (rrc)