Il movimento Pro Vita & Famiglia ha avviato una campagna di affissioni da oggi anche a Reggio Calabria, già partita nelle settimane scorse a Roma e che interesserà tutte le città italiane, con il messaggio «9 biologi su 10 mi riconoscono come un essere umano. E tu?» e l’immagine di un embrione.
«Il 96% dei biologi – dicono – su un totale di oltre 5.500 specialisti intervistati, riconosce l’umanità del concepito e che la vita inizia nel momento della fecondazione. La scienza, dunque, dice in modo incontrovertibile che il nascituro è uno di noi e da qui la politica italiana deve partire, per adeguare la legge alla scienza e riconoscere la capacità giuridica e l’umanità del concepito. Chiediamo al Parlamento, in particolare, di approvare i disegni di legge come quelli dei senatori Menia (FdI), Gasparri (FI) e Romeo (Lega), già presentati al Senato, alcuni dei quali propongono di modificare l’articolo 1 del codice civile al fine di riconoscere proprio la capacità giuridica del concepito».
Continua la nota: «Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica su ciò che dice la scienza in merito al riconoscimento dell’umanità del concepito. La ricerca da cui abbiamo preso i dati, “The Scientific Consensus on When a Human’s Life Begins”, pubblicata su “Issues in Law & Medicine” nel 2021, ha coinvolto 5.577 biologi di 1.058 istituzioni accademiche di tutto il mondo, e proprio di recente abbiamo appurato, con un nostro Sondaggio nazionale, come gli italiani siano d’accordo, poiché ben il 64% è favorevole al riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo anche ai nascituri».
«La nostra campagna – conclude il movimento Pro Vita & Famiglia – vuole quindi contribuire a una vera e propria metamorfosi culturale e sociale che riconosca la persona umana fin dal concepimento, promuovendo una società davvero inclusiva e rispettosa della dignità di tutti gli esseri umani a prescindere dalle dimensioni e dall’età. Non c’è un prima o un dopo: i diritti umani nascono nel grembo materno». (rrc)