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REGGIO CALABRIA – Una panchina europea per Antonio Megalizzi

“Il sogno di Antonio”, non è solo il titolo di un libro che racconta chi è Antonio Megalizzi, ma è la stessa vita di Antonio, giovane giornalista italiano rimasto vittima di un attentato terroristico a Strasburgo, l’11 Dicembre del 2018.

Antonio è un ragazzo allegro, spensierato e fortemente idealista, cresciuto nelle bellissime valli trentine, dopo che i genitori Mimmo e Annamaria, nostri conterranei, si erano trasferiti a Trento per motivi lavorativi, come tanti altri reggini, del resto.

Chi l’ha conosciuto ci racconta che aveva cominciato a fare radio fin da bambino, giocando ad intervistare i suoi amici per delle dirette radiofoniche con il registratore giocattolo e da lì la sua passione è cresciuta sempre di più, fino a laurearsi in Scienze della Comunicazione e riuscire ad entrare nella redazione italiana di Europhonica, un format radiofonico europeo sull’Unione europea, diventando caporedattore di una redazione di 25 ragazzi.

Antonio affronta il suo ruolo con grande entusiasmo e dedizione giorno dopo giorno, partecipando a decine di trasferte al Parlamento europeo di Strasburgo dove intervista i più importanti eurodeputati italiani e stranieri, spiegando in maniera semplice, ma profonda, l‘importanza di una Europa aperta, di un’informazione libera e di qualità per diventare cittadini consapevoli e con un alto senso critico, dando voce alla cultura della legalità, del rispetto della persona, della convivenza civile, del rifiuto di ogni forma di violenza.

L’11 Dicembre 2018, Antonio rimane vittima di un attentato terroristico proprio a Strasburgo. Morirà tre giorni dopo, il 14 Dicembre. Una morte “feconda” la sua, dolorosa per tutti, per i familiari, per gli amici e anche per chi lo ha conosciuto solo dopo questo tragico evento. Una morte “feconda”, dicevamo, perché ha risvegliato le coscienze di tutti, generando l’impegno civico di tanti altri giovani, che, grazie anche alla Fondazione Antonio Megalizzi nata sulle ali della sua dipartita, ha permesso alle sue idee e ai suoi valori di farsi largo tra le nuove generazioni. Ogni anno la Fondazione a lui dedicata seleziona trenta ambasciatori e ambasciatrici tra gli studenti universitari, che poi incontrano i ragazzi delle scuole elementari e medie di tutta Italia, per raccontare l’Unione europea e condividerne i valori, ma anche per raccontare le idee di Antonio e stimolare i ragazzi a diventare giovani cittadini e cittadine consapevoli e informati, in grado di comprendere la realtà che li circonda, senza subirla.

I pensieri e i sogni di Antonio insegnano a tutti noi, giovani e meno giovani, l’importanza di sviluppare un sano rapporto verso il mondo dei mass media, a consolidate il nostro senso civico e a cercare di partecipare in maniera attiva alla vita democratica del nostro Paese. Per questo l’idea di intitolare una ”panchina europea” alla memoria di Antonio Megalizzi, il prossimo 26 Dicembre, alle ore 18.00 in Piazza Chiesa Puzzi, alla presenza dell’intera comunità parrocchiale guidata dal parroco Don Enzo Modafferi, e del Vicario Generale don Pasqualino Catanese.

Sarebbe riduttivo, pensare a questa iniziativa come ad un semplice ricordo del suo impegno civico, dei suoi pensieri e dei suoi sogni, perché rimarrebbe fine a se stessa. Il ricordo, invece, vuole generare frutti di bene, non si sa come, dove, e quando… ma deve aiutare tutti, ma soprattutto le giovani generazioni, a trovare nuovo stimolo all’impegno civico, al rispetto dell’identità, della cultura, delle idee dell’altro, all’accettazione delle diversità, qualunque esse siano. Come cristiani sappiamo bene che per realizzare il Regno di Dio servono uomini che sognano, che non si fanno schiacciare dal presente, ma che sanno immaginare e si impegnano per un futuro di integrazione, di innovazione, di giustizia e di dialogo. Ecco, Antonio sognava tutto questo e faceva della sua vita un impegno costante affinché ciò si realizzasse. (rrc)

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