Domenica 10 settembre, a Reggio, nella sede dell’Associazione Amici del Museo, si parla di Luigi Gulli, giovane musicista calabrese che ha impressionato con la sua bravura Gabriele D’Annunzio.
L’evento rientra nell’ambito del programma “Storia, Archeologica, Territorio” dell’Associazione Amici del Museo. Relaziona la prof.ssa Minella Bellantonio, vicepresidente dell’Associazione che, attraverso il suo libro Memorie di un pianista dimenticato, ne parlerà nel corso dell’evento.
Nella circostanza, il maestro pianista Luca Moro eseguirà alcune significative composizioni del Gulli, tratte dagli spartiti originali.
Nel suo famoso romanzo “Il Piacere”, Gabriele D’Annunzio, ad un certo punto, scrive: «Luigi Gulli, un giovane maestro venuto dalle natali Calabrie in cerca di fortuna, nero e crespo come un arabo, eseguiva con molta anima la sonaata “in do diesis minore” di Beethoven. A poco a poco la musica grave e soave prendeva tutti quei leggeri spiriti nei suoi cerchi come un gorgo tardo ma profondo».
Il giovane musicista calabresi che tanto positivamente impressionò il Vate con la sua bravura artistica, Luigi Gullì, era di Scilla, e diventerà presto un pianista di valore, applaudito in tutte le capitali europee. Poi, dopo la sua tragica morte, su di lui calerà l’oblio della dimenticanza. (rrc)