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REGGIO – Il Comune ha aderito al progetto ‘SibaTer – La banca delle terre”

Palazzo San Giorgio

Il Comune di Reggio Calabria ha aderito a SibaTer, il progetto che punta «a valorizzare il patrimonio immobiliare e di terre, proprietà dell’Ente, che risultino in stato d’abbandono, affidandolo in concessione ai giovani tra i 18 ed i 40 anni per progetti di rilancio e sviluppo».

Lo hanno reso noto gli assessori alla Mobilità e Trasporti, Mariangela Cama e all’Ambiente, Paolo Brunetti, ricordando come “SibaTer” abbia «lo scopo di supportare i Comuni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia nelle attività di ricognizione, censimento e valorizzazione delle terre pubbliche abbandonate».

«Le Banche della terra – aggiungono i rappresentanti di Palazzo San Giorgio – sono strumenti che mirano al recupero delle aree rurali a vocazione agricolo-forestale trascurate o non utilizzate, prevalentemente attraverso la concessione in uso o la locazione a soggetti privati».

«Interventi che, dunque – hanno proseguito – hanno l’obiettivo di contenere e prevenire il degrado geologico-ambientale del territorio, salvaguardandone l’integrità idrogeologica e promuovendo, al contempo, la realizzazione e la tutela degli interessi ambientali, sociali, economici e occupazionali delle comunità rurali che vi insistono. Di rilievo, inoltre, l’attività di formazione rivolta a funzionari interni ai tre settori, ambiente, urbanistica e patrimonio, per l’avvio di un lavoro intersettoriale teso a valorizzare al massimo le risorse oggi non pienamente utilizzate e incrementando la banca delle terre e dare maggiori oppotunità ai nostri giovani. Otteniamo, quindi, il risultato di generare lavoro consegnando una seconda vita a porzioni importanti del nostro comprensorio».

«Con SibaTer – hanno detto ancora gli assessori – l’Associazione nazionale dei Comuni italiani supporterà gli Enti del Meridione nello svolgimento delle funzioni attribuite loro dal “Decreto Mezzogiorno II” che ha, appunto, istituito la Banca delle terre abbandonate e incolte. Il progetto, quindi, è finanziato dal Poc del Pon Governance ed il sostegno dell’Anci è totalmente gratuito per i Comuni».

In sostanza, un’azione utile ed a “costo zero” che mira «a creare occupazione giovanile attraverso la tutela dell’integrità dell’assetto idro-geologico, di conservazione del paesaggio e di protezione delle coltivazioni agricole, nonché di lotta alla perdita di vitalità rurale e delle biodiversità». (rrc)

 

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