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REGGIO – La Città ricorda il partigiano Malerba e Teresa Gullace con due murales

Murales Gullace e Malerba a Reggio

È a Via Enna, nell’area del Largo Botteghelle di Reggio Calabria, che sono stati realizzati i due murales per ricordare il partigiano MalerbaTeresa Gullace, che saranno inaugurati il 25 aprile, anniversario della Liberazione del Paese dal nazifascismo.

Alle ore 12, dunque, l’Amministrazione comunale e la Città Metropolitana di Reggio Calabria presenteranno alla città le due opere realizzate da Daniele Geniale e Luis Gomez de Teran, coordinati da Inward, Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana.

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha postato su Facebook la foto dei murales che saranno terminati domenica: «Pasquale Brancatisano, nome di battaglia Malerba, reggino di Samo, è stato un eroe della Resistenza. Un contadino, che con umiltà e grande senso di giustizia, lottó da partigiano contro il nazifascismo. Teresa Gullace, anche lei nostra conterranea di Cittanova, venne uccisa dai soldati tedeschi nel 1944. Immoló la propria vita per amore del più alto dei valori: la libertà. Per raccontarvi cosa succede in città in vista del 25 aprile voglio iniziare da Malerba e da Teresa».

«Il 25 aprile – ha aggiunto – lo dedicheremo idealmente anche a loro: due reggini, due italiani, due persone che hanno vissuto combattendo per la libertà».

Il primo cittadino, poi, ha ricordato che «così, come due anni fa, abbiamo fatto affiggere manifesti che richiamavano il triste periodo nazifascista nel tentativo di elevare le coscienze di fronte ad un ventennio di sopraffazione e morte affinché questo non abbia mai più a ripetersi, oggi due grandi opere d’arte muraria ricorderanno, a chi passerà lì vicino, l’ammirazione per la lotta partigiana e i suoi protagonisti senza dimenticare le donne vittime di ogni guerra».

«Non sono soltanto gesti simbolici – ha detto ancora Falcomatà –. Abbiamo, infatti, la responsabilità e la necessità di preservare e tramandare i valori incarnati da chi deve sempre rappresentare un esempio, soprattutto, per le nuove generazioni. Sono passati 76 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale e dalla Liberazione del nostro Paese. Molti protagonisti di allora non ci sono più e noi abbiamo l’obbligo di raccogliere il testimone che ci hanno lasciato affermando, ogni giorno e in ogni maniera possibile, i principi fondamentali che stanno alla base della nostra Costituzione».

«Attraverso i murales, quindi – ha concluso – rivolgiamo le nostre attenzioni ai più giovani, a chi, cresciuto lungo un arco temporale troppo distante dai fatti del 1945, non può permettersi di perdere la strada, ma deve continuare sul sentiero di libertà tracciato dai nostri avi. La democrazia e la libertà sono valori sacri, ma allo modo sottili e delicati. Vanno perciò difesi sempre senza mai darli per assodati e compiuti. L’incoscienza dell’uomo, purtroppo, in attimo è capace delle cose più indicibili». (rrc)

 

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