Questo pomeriggio, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, alle 17, nella Sala Conferenze si terrà la conferenza Ulisse e la Calabria antica. Le tappe di una deriva mitica, promossa dal MArRC in sinergia con il Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano.
«Dopo l’interessante approfondimento di giovedì pomeriggio sul restauro dei mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria, curato dal Funzionario restauratore Barbara Fazzari – ha dichiarato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino – l’appuntamento di oggi sarà l’occasione per intraprendere un nuovo viaggio tra mitologia e storia, ancora una volta guidati da un Funzionario del nostro Museo, la dott.ssa Daniela Costanzo, Responsabile dell’Ufficio Collezioni».
Dopo i saluti del direttore Malacrino e del dott. Francesco Zuccarello Cimino, Console del Club di Territorio di Reggio Calabria del T.C.I., insieme alla dott.ssa Costanzo interverrà il dott. Maurizio Cannatà, direttore del Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi’ di Vibo Valentia. Una relazione a due voci, che accompagnerà i partecipanti in un viaggio tra storia, mitologia e geografia dei luoghi.
«Benché se ne dica, la geografia del viaggio più famoso della storia – ha dichiarato Cannatà – prescinde volutamente da qualsiasi concreto ancoraggio territoriale e geografico. L’Odissea deve invece essere letta ed interpretata per quello che è, il racconto di un viaggio mitico che diviene metafora del desiderio umano della conoscenza, unitamente all’affermazione dell’ingegno e della ragione umana contro le forze ineluttabili del fato, ma soprattutto fonte storica ineguagliabile in quanto prima opera letteraria “nazionale” di un popolo culturalmente omogeneo, sebbene politicamente frazionato, come fu la Grecia antica (Magna Grecia e Sicilia incluse), che riflette proprio nell’esperienza marinara il marchio di un’identità culturale collettiva».
Scopo di questo incontro è stimolare una riflessione ragionata sul mito e sul suo formidabile eroe, emblema di una civiltà fondata sul “mare colore del vino” e, ancora oggi, di un’umanità sempre in movimento.
«Odisseo è figura fondativa dell’immaginario culturale greco: per eccellenza eroe “multiforme” dotato di ingegno, abilità tecnica e oratoria, forza fisica e inesauribile sete di conoscenza – commenta Costanzo –. Inconcepibile, senza di lui, sarebbe stato lo sviluppo del pensiero e della letteratura occidentale. Da Dante a Joyce, da Kubrick a Tasso, passando per Kavafis e Ambrogio, il suo mito conosce, in ordine volutamente sparso, una serie di letture, reinterpretazioni e risemantizzazioni pressoché infinita. Nelle arti figurative la saga dell’eroe di Itaca ha ispirato e continua a ispirare alcune tra le produzioni artistiche più pregevoli e significative dell’arte occidentale. Il viaggio di Odisseo si compie oltre i confini del mondo reale, al di là delle categorie di eroico e umano, dove fantastico e irreale sono incarnati da esseri misteriosi e declinati attraverso eventi inspiegabili, fino al supremo confine dell’Erebo, nella catabasi che lo conduce, da vivo, nel Regno dei Morti».
La partecipazione all’incontro è gratuita e aperta a tutti, fino a disponibilità di posti.
La settimana al Museo si concluderà all’insegna della scienza e della conoscenza. Sabato 10 giugno si svolgerà l’incontro “Kalokagathia, La ricerca dell’armonia dall’arte alla clinica”. L’evento, promosso in collaborazione con il Centro Psicoanalitico dello Stretto e la Società Psicoanalitica Italiana, rientra nel progetto SPI “Psicoanalisi e Periferie” e accoglierà psicoanalisti e psichiatri in un dialogo tra arte e clinica. Ospite d’eccezione sarà il prof. Maurizio Paoletti, Ordinario di Archeologia Classica all’Università della Calabria, che interverrà sul tema “I Bronzi di Riace e il pubblico contemporaneo: Stendhal e le supreme forme del bello”. (rrc)