La VII Commissione Cultura di Reggio Calabria, presieduta dal consigliere Antonino Malara, ha audito l’Associazione Territorio e Progresso in merito al progetto di valorizzazione e rilancio di un importante sito presente nel comprensorio di Sant’Agata quale testimonianza storica di un passato da salvaguardare.
L’associazione, rappresentata dal Presidente Nino Sorgonà e dai componenti Franco Ambrogio, Giuseppe Bruno e Antonio Luvarà, ha infatti acceso i riflettori sulla necessità del recupero dei ruderi medievali del convento Basiliano di Santa Maria di Trapezzomata, posto sul pianoro, in contrada Badia, nella Vallata del torrente Sant’Agata. Il sito in questione, ubicato accanto all’impianto di potabilizzazione dell’acqua del Menta, era stato inserito in un progetto di recupero e mitigazione dell’impatto ambientale, come rilevato da una apposita relazione del Ministero dell’Ambiente.
Secondo quanto emerso nel corso dei lavori in commissione, la prescrizione del Cipe (n.154 del 02.12.2005) chiariva che il progetto definitivo avrebbe dovuto contenere il restauro, la valorizzazione e separazione visiva con barriere vegetali dell’insediamento Basiliano dai manufatti impiantistici, prevedendo anche un accesso autonomo. Era anche previsto che le successive attività di progettazione ed esecuzione avrebbero dovuto essere conformi ai preesistenti studi agli atti della Sovrintendenza Regionale per i Beni Archeologici.
Proprio per questi motivi, l’Associazione che opera nel territorio delle frazioni di Cataforio, San Salvatore e Mosorrofa, ha sollecitato l’Amministrazione comunale a promuovere la ripresa dell’iter progettuale per il completamento delle opere sopra richiamate.
«È stato un confronto molto utile e propositivo – ha commentato a margine dei lavori il consigliere Malara – e siamo grati all’associazione Territorio e Progresso per aver riportato l’attenzione su questo sito che può diventare un valore aggiunto per tutto il comprensorio del Sant’Agata nel quadro della più generale offerta culturale che la nostra città può offrire».
Gli stimoli offerti dall’associazione hanno inoltre richiamato alla necessità di intervenire anche in merito al progetto del Menta che in origine prevedeva anche alcune opere rimaste incompiute come il completamento dell’impianto di adduzione che alimenta la rete idrica, la realizzazione della centrale elettrica, il ponte di attraversamento del Sant’Agata, il completamento della strada di servizio e la mitigazione dell’impatto ambientale su tutta l’area interessata.
«Si tratta di input e proposte di grande interesse per l’amministrazione comunale – ha proseguito il presidente della VII Commissione – e in questa direzione ritengo che si debba avviare un confronto su specifici progetti per la valorizzazione della fascia collinare e delle frazioni attraverso il recupero dei siti archeologici, del ricco patrimonio ambientale, paesaggistico, storico, musicale, enogastronomico e delle colture di prossimità delle quali è ricca la Vallata del Sant’Agata».
«Un percorso – ha concluso – che auspichiamo di poter compiere in sinergia con gli altri attori istituzionali coinvolti Regione, Sorical, Sovrintendenza Regionale per i Beni Archeologici e con le altre realtà dell’associazionismo del territorio santagatino». (rrc)