Nei giorni scorsi l’Associazione Culturale Le Muse di Reggio Calabria è stata in visita al Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”.
Una iniziativa organizzata in sinergia e il patrocinio della città Metropolitana di Reggio Calabria, in cui il presidente Giuseppe Livoti ha ribadito «come l’associazione culturale “Le Muse” offre ai propri soci anche momenti di confronto nel e con il territorio. Siamo per la nostra città e per la promozione di spazi e location che meriterebbero più attenzione dal turista e con questo spirito, anche noi, abbiamo voglia e necessità di conoscere il patrimonio storico – artistico e museale, cercando anche di approfondire tematiche che spesso sfuggono al cittadino e che dovrebbero invece essere di orgoglio di identità ritrovata».
«Ogni socio potrebbe visitarlo singolarmente il Palazzo Crupi o altre realtà come lo stesso Museo Nazionale, ma, crediamo che la visita tutti insieme, ci faccia sentire “cittadini responsabili” proponendo anche una riflessione comune. L’incontro – ha continuato Livoti – è stato realizzato grazie all’accoglienza del dott. Filippo Quartuccio, delegato cultura Metrocity che ha sin da subito accolto la richiesta delle Muse per la realizzazione dell’evento ed alla collaborazione della responsabile di Palazzo Crupi, dott.ssa Anna Maria Franco».
Filippo Quartuccio salutando i tantissimi soci Muse presenti, ricordando anche la presenza significativa del noto sodalizio reggino nei percorsi culturali della città che li vede presenti da 23 anni, sin da subito, ha posto la sua attenzione alla nuova vita del Palazzo con un maggiore senso del decoro negli spazi esterni e vari lavori che attualmente stanno riguardando il 3 piano proponendone una nuova sistemazione.
«Il Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”, museo di Reggio Calabria – ha detto Quartuccio – ha aperto nel 2016 in seguito all’acquisizione di numerosi dipinti confiscati all’imprenditore vicino alla ‘ndrangheta Gioacchino Campolo ed è ospitato nella sede dell’ex Brefotrofio cittadino luogo che ha visto una tragica pagina di storia cittadina, ovvero durante i bombardamenti del 21 maggio del 1943 fu colpito da un grosso ordigno che provocò la morte di 33 bambini, 14 balie e una suora che si trovavano nelle cantine dell’istituto utilizzate come rifugio antiaereo».
«Il palazzo è stato progettato alla fine degli anni Venti – ha proseguito – dagli ingegneri Leale e Calogero ed è stato terminato nel 1934. Il brefotrofio fu ricostruito nel 1948 e continuò a svolgere attività per l’assistenza infantile fino al 1970, quando venne abbandonato. In seguito l’edificio ha ospitato gli uffici del Genio Civile e dal 1983 al 1997 è stato sede della Facoltà d’Ingegneria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Dopo un rinnovamento ed adeguamento della sede, il 7 maggio 2016 fu inaugurato il Palazzo della Cultura, intitolato a Pasquino Crupi insegnante, giornalista, opinionista, critico letterario e scrittore. Il corpus più importante è una raccolta di 123 opere di cui 31 tele false o di dubbia autenticità o contraffatte e fanno parte della Collezione Campolo imprenditore reggino vicino alla ‘ndrangheta. Tra le opere esposte, alcune tele di Salvator Dalì, Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Pietro Annigoni, Domenico Purificato, Agostino Bonalumi, Antonio Ligabue, Carlo Carrà, Mario Sironi e poi tante le realtà espositive presenti come il Piccolo Museo San Paolo che conserva numerose icone dei secoli che vanno dal Cinquecento al Novecento».
«Da poco – ha continuato Quartuccio – una piccola guida è stata realizzata da chi opera all’interno del palazzo, vademecum senza prerogative scientifiche, testo che accompagnerà sicuramente i visitatori nel prossimo futuro».
Livoti durante la visita facendo osservare alcune tele, ha evidenziato che artisti come Nunzio Bava, Fabon (Domenico Bonfà), Crista (Cristoforo Taglieri) sono dei nomi che appartengono ad un percorso tra moderno e contemporaneo del mondo artistico calabrese ma, purtroppo, dimenticati e non valorizzati nella loro città o provincia di appartenenza e sarebbe utile ricordarli più spesso e magari approfondire le loro storie con appuntamenti dedicati.
La vice presidente Orsola Latella, invece nel suo intervento si è soffermata sulla disattenzione di chi vive in un determinato contesto, poiché occorre conoscere per promuovere e divulgare il valore dei beni della propria città.
Il delegato cultura alla Metrocity Quartuccio a fine evento si è dimostrato aperto a nuove eventuali collaborazioni con “Le Muse”, vista anche l’attenzione dell’associazione all’arte, alla pittura ed ai fermenti artistici che animano la nostra regione, magari proponendo mostre o attività collegate ai linguaggi visivi. (rrc)