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REGGIO, L’INCOGNITA DELL’ASTENSIONISMO
IL “SUICIDIO” DEM: RINUNCIANO A CROTONE

Angela Marcianò

Sono 75 i comuni della Calabria in cui si andrà al voto i prossimi 20 e 21 settembre per il rinnovo dei consigli comunali. Gli occhi sono ovviamente puntati sui due capoluoghi: Reggio e Crotone. Ieri a mezzogiorno è scaduto il termine di presentazione delle liste e da oggi si entra in campagna elettorale. Una campagna che non sarà semplice e che si preannuncia ricca di colpi di scena.

A cominciare da Crotone, dove i dem hanno di fatto rinunciato a presentare una lista con il simbolo, data la disputa che si era scatenata fra il segretario cittadino Antonella Stefanizzi e il commissario provinciale Franco Iacucci. È il segnale più evidente dei mal di pancia che affliggono la sinistra e di cui abbiamo riferito qualche giorno fa (vedi calabria.live del 17 agosto).  Alla fine nella città pitagorica ci sono quattro candidati a sindaco e venti liste.

Ben diversa la situazione a Reggio dove i candidati a sindaco sono nove, ma la vera partita se la giocano in tre: il sindaco uscente Giuseppe Falcomatà per il centro-sinistra, appoggiato da dieci liste, sei civiche e quattro di partito, il “candidato di salvini” Nino Minicuci, ex segretario generale del Comune di Genova, prima avversato dal fu oco amico ispirato dal deputato forzista Francesco Cannizzaro e oggi giubilato da tutto il centro-destra come “miglior candidato possibile” e la proposta innovativa di Angela Marcianò, forte di quattro liste, sempre civiche, che si pone come alternativa contro la tradizionale alternanza destra-sinistra. La Marcianò, proprio ieri sera a Reggio, all’Hotel Eubea, ha incontrato i giornalisti e distribuito il suo programma: 100 pagine delle cose da fare per Reggio Comune e Città Metropolitana. Dopo tante manifestazioni di invidia, rancore, gelosia, ai reggini viene offerto un vero programma che è serio e potrebbe creare qualche imbarazzo ai due contendenti dati per certi al ballottaggio.

La vera incognita è l’astensionismo. Il candidato della Lega, imposto dall’alto da Salvini, non è stato accolto con entusiasmo dai reggini e molti elettori del centro-destra hanno dichiarato che diserteranno le urne piuttosto che votare per Salvini. Anche il dietrofront di Cannizzaro e il ritiro del proposito di non presentarsi di alcuni consiglieri uscenti di Forza Italia quando fu annunciata la candidatura di Minicuci, non ha certo aiutato a rasserenare le acque del centro-destra che, partito con la vittoria a tavolino, oggi rischia di dover contare impreviste defezioni nel proprio elettorato.

Ed è qui, tra gli indecisi e gli intenzionati a disertare le urne che l’ex assessore della prima Giunta Falcomatà, Angela Marcianò, già forte di suo di svariate migliaia di voti personali, potrebbe tentare l’azzardo e fare lo sgambetto a uno dei due favoriti (Falcomatà o Minicuci)La Marcianò ha un solo nemico: il tempo. Le manca il tempo per percorrere le periferie, le strade dello struscio, i quartieri popolari, incontrare la gente, le associazioni di categoria e convincere  della bontà del suo programma che ha molte cose per sedurre i reggini. È un disegno che parte da un progetto identitario basato su sei punti, dove risaltano la Magna Graecia, il bergamotto di Reggio Calabria (la sua lista ha per simbolo il fiore di zagara) e la bellezza di Reggio smarrita, che occorre a tutti i costi ritrovare. (s)

LO SFOGO DI EDUARDO LAMBERTI CASTRONUOVO CON I REGGINI

Affida a un video, una sorta di lettera aperta al popolo reggino, il suo sincero quanto amaro sfogo di reggino deluso: Eduardo Lamberti Castronuovo, fino all’ultimo candidato in pectore per la coalizione di centro-destra, è stato “sacrificato” per la ragion politica.

https://drive.google.com/file/d/1urSkcjpdYRdr1Vcq9JM0-2fe4ehBW3Wc/view

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