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Regione Calabria, 2000 euro a 20000 aziende
Ecco i primi soldi veri: non si devono restituire

Riparti Calabria

Anticipando ancora una volta le mosse del Governo, la Regione Calabria corregge il tiro sugli aiuti a favore delle imprese. Non più i 150 milioni originariamente annunciati (il 1° aprile) prima che il Governo decidesse la “cura” degli stramaledetti prestiti a mezzo banca. La Giunta pensava di usare i 150 milioni per prestiti da far gestire alla Fincalabra, ma l’infelice esperienza del decreto liquidità, ha suggerito di pensare ad aiuti a fondo perduto. Chissà se anche stavolta  l’esecutivo centrale farà tesoro del “modello Calabria”. 

Si chiama “Riparti Calabria” il piano presentato questa mattina a Germaneto dalla Presidente Jole Santelli, affiancata nella prima conferenza stampa “de visu”, dal vicepresidente Nino Spirlì, dagli assessori al Lavoro e al Turismo Fausto Orsomarso e all’Agricoltura e Welfare Gianluca Gallo.

Scartata l’ipotesi di concedere prestiti attraverso la finanziaria della Regione Fincalabra, è prevalso il buon senso di mettere quattrini direttamente nei conti correnti delle imprese. I destinatari di questi contributi a fondo perduto (cioè che non dovranno essere restituiti) sono le microimprese, artigiane, commerciali, industriali e di servizi, attive al 31 dicembre 2019, con sede operativa in Calabria, con un fatturato da i 5 e i 150mila euro.

Il piano prevede una somma di 120 milioni immediatamente disponibili (ma si conta ad arrivare ad avere risorse per 500 mila euro dall’Europa) e sviluppa due percorsi: il primo è “riapri Calabria” con 40 milioni da destinare sotto forma di bonus di 2.000 euro da erogare alle aziende che ne faranno richiesta (ne beneficeranno 20mila aziende). La procedura – ha precisato la presidente Santelli – è semplificata al massimo. Non vogliamo scartoffie che farebbero perdere mesi per poter aiutare le aziende. Una domanda da fare su piattaforma informatica, trasmessa direttamente dalle azienda o dagli intermediari qualificati (il commercialista, per esempio). Un esame pressoché immediato e se esistono i requisiti (sede operativa, fatturato entro i 150mila euro) la Regione Calabria comunicherà al beneficiario, a mezzo pec, l’ammissione ai benefici del bonus e, contestualmente, ne disporrà l’immediata erogazione con un bonifico bancario sul conto corrente dell’azienda. L’erogazione seguirà l’ordine cronologico delle richieste pervenute. Speriamo che non succeda – come regolarmente avviene – che la piattaforma informatica non vada subito in crash penalizzando i commercialisti e le aziende, sull’esperienza infelice di altre richieste cosiddette “a sportello”.

La cosa interessante è che questo bonus sarà erogato indipendentemente da altri aiuti di qualsiasi genere (prestiti, mutui rimandati, ecc.) che le aziende dovessero ricevere. Cioè è cumulabile con qualsia altra provvidenza. Non sono molti 2.000 euro, ma costituiscono non solo una piccola boccata d‘ossigeno e soprattutto indicano la determinazione della Regione di fare qualcosa di concreto a favore delle aziende.

Secondo uno studio del Cerved del mese di marzo «Le imprese italiane potrebbero perdere tra i 270 e i 650 miliardi di fatturato nel biennio 2020-21 a causa del Covid-19, a seconda della durata dell’epidemia e della velocità di reazione del nostro sistema. La contrazione sarebbe particolarmente violenta nell’anno in corso, con conseguenze senza precedenti per alcuni settori».

In Calabria si stima che le imprese perderanno 2,2 miliardI di euro di fatturato nel solo anno 2020 e 900 milioni nel 2021. Le imprese calabresi in termini percentuali perderebbero il 16,9% contro il 15,6% della Lombardia.

Un’indagine Svimez sottolinea che, a causa di una maggiore parcellizzazione del tessuto produttivo nel Mezzogiorno, le unità locali interessate dal lockdown raggiungono quasi il 60% a fronte del 56,7 e del 57,2% rispettivamente nel Centro e nel Nord, con una perdita di fatturato per mese di inattività pari a quasi 12 mila euro per autonomo o partita iva e con una perdita di reddito lordo (ebitda) di circa 2 mila euro per mese di lockdown.

La seconda misura di “Riparti Calabria” si chiama “Lavora Calabria” e vuole essere di stimolo alla riapertura delle attività. Un sostegno per le imprese perché possano riattivarsi secondo uno schema preesistente all’emergenza Covid-19 in termini organizzativi ed occupazionali. La misura mira ad attenuare gli effetti socio-economici derivanti dalla prolungata interruzione delle attività produttive.

Il sostegno consiste in un contributo erogato sulla base di una apposita istanza presentata dal rappresentante legale dell’impresa o da un intermediario abilitato, per il tramite di piattaforma telematica. Il contributo è destinato ad alleggerire i costi del lavoro aziendali mediate un contributo mensile, per 5/6 mesi (o comunque sino al 31/12/2020), di importo flat, sulla base del 66% degli occupati dichiarati.

Con tale misura si punta a conservare per intero i livelli occupazionali pre-Covid a Sistema con l’intervento di cassa integrazione straordinaria attivata a livello regionale.

Possono accedere a questo bonus (che conta su una disponibilità immediata di 80 milioni di euro) le microimprese, artigiane, commerciali, industriali e di servizi, attive al 31 dicembre 2019, con sede operativa in Calabria.

Il bonus è concesso nella forma di un contributo all’occupazione in ragione di 250 – 350 euro per ogni addetto in forza lavoro moltiplicato per un fattore di correzione. Il contributo viene riconosciuto per un periodo di 5/6 mesi.  Il contributo è cumulabile con tutte le indennità e le agevolazioni, anche finanziarie, emanate a livello nazionale per fronteggiare l’attuale crisi economico-finanziaria causata dall’emergenza sanitaria da Covid-19.

Anche in questo caso la domanda è estremamente semplificata. Andrà fatta per via telematica sull’apposita piattaforma informatica e potrà essere trasmessa dalle imprese o dagli intermediari qualificati. Concluso l’esame della domanda, la Regione Calabria comunicherà al beneficiario, a mezzo pec, l’ammissione ai benefici del bonus e, contestualmente, verserà gli importi concessi a fondo perduto direttamente sul conto corrente dell’azienda.

Sono disponibili circa 300mila voucher occupazionali fino all’importo di 80 milioni di euro. Anche in questo caso si seguirà l’ordine cronologico delle richieste pervenute.

Come ha spiegato la presidente Santelli, con questa misura i contributi di un dipendente su tre li paga la Regione. «La caratteristica di questo intervento – ha spiegato – è che sono soldi veri che arrivano nelle tasche degli imprenditori, non ulteriori forme di indebitamento. Dai conteggi che abbiamo fatto sulle nuove regole comunitarie speriamo di recuperare 500 milioni di euro: sono tanti per una regione come la Calabria. Si può fare tutto ciò perché sono stati allentati i vincoli comunitari. Lo Stato e la Regione hanno il dovere di dare risposte concrete: offrire aiuto vero a chi oggi ha veramente bisogno, a chi vive in difficoltà perché non sa come andare avanti. Il secondo filone di aiuti riguarda le imprese che potrebbero scegliere di contrarre il numero dei dipendenti: con “Lavora Calabria” aiutiamo le aziende a mantenere l’occupazione».

La Santelli ha fatto notare che la Calabria è, ancora una volta, la prima regione a prevedere contributi a fondo perduto per le aziende che li chiederanno. «Dobbiamo dare un segnale a questa terra perché siamo stati bravi, come calabresi rispettosi degli obblighi di isolamento imposti, a contenere il contagio, rischiamo però di ammalarci in termini deconomici e sociali. Dobbiamo ridare fiato allo sviluppo di questa regione. Diamo soldi non per fondi di garanzia, ma sul lavoro e ci auguriamo che entro fine maggio concluderemo i pagamenti. Prendiamoci per mano ed affrontiamo la situazione».

Il vicepresidente della Regione Nino Spirlì ha voluto ringraziare i calabresi per il senso civico dimostrato che è servito a contenere i numeri del contagio. «Il fondo perduto – ha detto a proposito di ‘Riparti Calabria’ – è un segno di presenza per tutte le piccole e medie imprese: si sono fermati gli artigiani, i commercianti, i progetti. Non possiamo fermare i progetti, non possiamo fermare il lavoro. La Calabria non può patire la paura perché non ne ha la necessità, non può rimanere chiusta in un tubo. Non possiamo lasciare le spiegge vuote, e piene di paura. I borghi non possono rimanere fermi. Dobbiamo già noi riempirli per rimettere in moto il commercio e il turismo».

L’assessore Fausto Orsomarso, ha presentato in dettaglio il piano: «Con l’avvio delle misure “Riapri Calabria” e “Lavora Calabria” la Regione ha voluto mettere in campo un sostegno concreto e rapido al mondo delle piccole imprese chiuse per covid, senza sovrapposizioni ma puntando ad integrare i provvedimenti del governo, e soprattutto elaborando un provvedimento di aiuti alle imprese che incide sul mondo del lavoro per il mantenimento occupazionale».

«Queste misure – ha fatto notare l’assessore Orsomarso – sono il frutto di un lavoro condotto con equilibrio e serietà e con un confronto continuo con le categorie, le forze sindacali,  i dirigenti e tutti i componenti della giunta, con il coordinamento della presidente Jole Santelli, perché ogni euro allocato porta con sé una complessità di organizzazione in rapporto ai regolamenti europei e ai provvedimenti del governo. Ci siamo impegnati a produrre fatti. Abbiamo messo in campo procedimenti trasparenti e veloci per la presentazione delle domande e per i pagamenti – con il coinvolgimento di Arcea e Fincalabra – in modo da iniettare nelle casse delle imprese buona parte dei 150 milioni finora destinati con il programma “Riparti Calabria” e che puntiamo ad incrementare, anche resistendo, con la presidente Santelli, alle richieste del governo che punta a dirottare le risorse destinate alle regioni meridionali. Siamo stati veloci – la prima delibera di indirizzo è del primo aprile, in cinque settimane abbiamo mandato in pubblicazione il primo bando, e domani uscirà  il secondo – e soprattutto,  appena l’Unione Europea ha rimodulato la disciplina degli aiuti di Stato per l’emergenza coronavirus, abbiamo realizzato una misura per il lavoro sulla quale vogliamo ripensare le future politiche attive dopo la crisi. Dare alle imprese maggiormente colpite dal covid la possibilità di non licenziare i propri dipendenti, grazie all’impegno della Regione a sostenere il costo del lavoro con circa 320 mila voucher da 300 euro in media per ogni occupato, significa consentirgli di ripartire mantenendo la propria competitività. Puntiamo a tenere vivo il tessuto economico della Calabria in tutti i settori, anche in quello turistico per il quale ci stiamo attrezzando a ripartire sfruttando la nostra capacità di proporci, grazie all’impegno di tutti, come regione “Covid-free”, auspicando che il governo nazionale recuperi il ritardo e ci fornisca regole chiare per garantire la riapertura in sicurezza delle attività»

Numerosi i commenti a proposito di “Riparti Calabria”. Pippo Callipo, a nome dell’opposizione, ha chiosato: «Dopo più di un mese dall’annuncio del Piano “Riparti Calabria” e a oltre tre mesi dalle elezioni, la presidente della Regione Jole Santelli ha tenuto la sua prima conferenza stampa in Calabria e ha finalmente annunciato dei bandi che prevedono aiuti economici a favore di chi lavora e produce. Se davvero in breve tempo si riuscirà a dare questi fondi alle microimprese colpite dal lockdown sarà certamente una cosa positiva.

«Aspettiamo la pubblicazione dei bandi per capire nel dettaglio di cosa si tratta. Dall’opposizione vigileremo affinché tutto avvenga in maniera efficiente, con procedure burocratiche snelle e nella massima trasparenza e legalità. È necessario che nessuno venga lasciato solo, perché è evidente che le misure annunciate non basteranno a rianimare l’economia calabrese. Si tratta di un primo passo.

«Ora – ha concluso Callipo – si lavori per allargare la platea dei beneficiari e ci si adoperi subito per trovare le risorse da destinare a quanti potrebbero rimanere fuori dai bonus da 2mila euro e dai voucher occupazionali».

Secondo il segretario regionale della Cisl Tonino Russo «Dal confronto nascono cose positive per la Calabria. Nell’incontro di mercoledì tra l’Assessore alle Politiche del Lavoro Fausto Orsomarso e le organizzazioni sindacali è stato proposto alla Regione, infatti, un piano organico di proposte per lavoratori, imprese, famiglie, pensionati. Abbiamo sottolineato come per la CISL siano prioritari gli sgravi e le agevolazioni alle imprese che mantengono i livelli occupazionali, le misure a sostegno delle famiglie e dei pensionati in difficoltà, quelle per la didattica a distanza, quelle per aiutare le imprese a ripartire garantendo la sicurezza totale dei lavoratori.

«Abbiamo sollecitato – ha evidenziato  il Segretario generale della Cisl calabrese – la definizione delle pratiche della cassa integrazione in deroga e richiesto con forza un Piano regionale di superamento del precariato, sia nel privato che nella pubblica amministrazione, per dare dignità a lavoratori senza diritti, chiudendo anche definitivamente la pagina di perduranti forme di assistenzialismo che mortificano la dignità della persona. Abbiamo chiesto, quindi, un nuovo corso delle politiche attive del lavoro, per creare nuove opportunità».

L’assessore al Bilancio Franco Talarico ha voluto ribadire l’«invito a superare la paura». «Oggi – ha detto – abbiamo presentato misure economiche importanti che, insieme a quelle di sostegno alle politiche sociali e all’emergenza alimentare, vogliono essere un segnale concreto di ripartenza. Un invito a superare la paura, guardando al nostro futuro con maggiore serenità, consapevoli che all’uscita dal tunnel si intravede la luce.

«In questo senso gli aiuti previsti per le piccole e medie imprese, che rappresentano l’anima del settore produttivo dell’intera regione, sono un segnale d’attenzione concreto nei confronti di tante famiglie calabresi».

Unanime il sostegno dei consiglieri della coalizione. Il consigliere regionale Giacomo Pietro Crinò (CdL) ha detto che «‘Riapri Calabria’ e ‘Calabria lavora’ non sono semplici slogan bensì interventi concreti che possono dare ossigeno a tutta una serie di attività imprenditoriali, medie e piccole, ai lavoratori, strozzati dalla crisi più grossa dal dopoguerra ad oggi. 120 milioni di euro solo per ripartire, poiché una cifra di gran lungo superiore è destinata ad aggiungersi ad essa, è certamente necessaria – sostiene Crinò – a infondere maggiore sicurezza ai calabresi, nel medio e lungo periodo. La Giunta Santelli, lasciando da parte ogni proclama strumentale, alla prova iniziale della grande crisi in corso, sta dimostrando di essere il governo del fare e di azioni concrete volte al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini, lavoratori, artigiani e mondo produttivo in generale».

Il consigliere regionale della Lega Pietro Molinaro ha fatto notare che «Il Piano “Riparti Calabria”, con le relative misure di attuazione previste è saldamente incardinato sulle esigenze delle imprese artigiane, commerciali, industriali e di servizi calabresi e a salvaguardia del lavoro. Misure che servono per fronteggiare la grave crisi – ricorda Molinaro – dovuta all’emergenza sanitaria in modo da permettere  alla Calabria, anche grazie a questa partenza sprint, di essere realmente vicina a imprese e lavoratori. Quelle varate, sono misure indispensabili alla ripartenza».

Dello stesso avviso anche Filippo Mancuso (Lega), segretario-questore del Consiglio regionale: «La nostra regione dimostra di stare al fianco delle proprie imprese territoriali e di voler consentire fin da subito una ripresa economica, che garantisca soprattutto la salvaguardia dell’occupazione.

«Interventi specifici a fondo perduto anche se limitati, che consentono alle piccole e medie imprese della nostra Regione di poter ottenere una boccata d’ossigeno immediata e soprattutto che supportino le aziende a sostenere i costi di lavoro dipendente, in un territorio dove i numeri di disoccupazione soprattutto giovanile sono da record.

«Con queste misure, la  Calabria si distingue positivamente nell’essere stata tra le prime regioni a mettere in atto misure efficaci e veloci nel supportare i vari comparti produttivi con misure di accompagnamento all’uscite della crisi» – ha detto l’esponente leghista.

Il “primato” della Calabria è stato anche sottolineato dal capogruppo di Forza Italia in Regione Giovanni Arruzzolo: «La tempestività con la quale la Calabria sta disponendo aiuto e sostegno finanziario verso famiglie ed imprese, non ha eguali in nessun’altra regione italiana.

«Un piano di intervento – sottolinea il consigliere regionale – poderoso per fronteggiare e contrastare la pesante perdita di fatturato determinata in queste settimane dal lockdown nel quale la Calabria è considerata, secondo la Svimez, tra le Regioni più colpite. Ma va dato merito alla Presidente della Giunta Jole Santelli, non solo di aver messo a disposizione con celerità le risorse, ma di avere predisposto un sistema di richiesta veloce, privo delle solite e contorte procedure burocratiche. Pochi passaggi – evidenzia Giovanni Arruzzolo – che consentiranno a famiglie, imprenditori, professionisti della nostra Regione, in difficoltà, di avere in tempi brevi aiuti a fondo perduto, anche questo un aspetto non di poco conto nel pesante periodo di pandemia da Covid-19 che la Calabria, come il resto del Paese, stanno vivendo.

«Con “Riapri Calabria” – ha concluso Giovanni Arruzzolo – questa maggioranza al Governo della Regione, e la sua Presidente Jole Santelli hanno dimostrato con i fatti di saper interpretare le esigenze dei calabresi, coglierne i loro bisogni, soddisfare ogni necessità. È la migliore risposta è un grande esempio di ‘buon Governo’ che viene da una Regione del Sud».

Il vicepresidente del Consiglio regionale Luca Morrone (FdI) ha detto che il Piano presenta «due soluzioni ottimali per dare linfa vitale a tutta una serie di attività imprenditoriali e ai lavoratori, che pagano sulla loro pelle gli effetti devastanti di questo dramma economico e sociale senza precedenti. Pertanto l’invito è ai calabresi ad accedere con fiducia e celerità a questo nuovo strumento di sostegno finanziario per tramutare nei fatti una azione politica che questa maggioranza di governo ha saputo mettere in campo velocemente in un momento così difficile per tutto il Paese».

Ad avviso del capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, Filippo Pietropaolo, «la Regione dà una risposta concreta e immediata alle piccole imprese che si sono trovate in difficoltà per il fermo delle attività a causa dell’emergenza coronavirus. Le risorse importanti messe in campo, 120 milioni di euro di contributi a fondo perduto, consentono di dare a decine di migliaia di imprese quella boccata d’ossigeno che potrà consentire loro di reggere l’urto e affrontare con maggiore fiducia la fase della ripartenza. Rivolgo i miei complimenti alla presidente Jole Santelli e alla sua giunta, perché la Calabria si è dimostrata finalmente efficiente e reattiva, tanto da essere stata tra le prime regioni in Italia a mettere in campo un così importante pacchetto di aiuti rivolti sia a portare direttamente liquidità nelle casse delle piccole imprese, senza costringerle a contrarre debiti, sia ad elaborare un provvedimento di sostegno al lavoro grazie al quale verranno erogati 300 mila voucher occupazionali per scongiurare eventuali licenziamenti da parte delle imprese in difficoltà. Un provvedimento importante, frutto soprattutto del grande lavoro e della lungimiranza dell’assessore Fausto Orsomarso, che punta a preservare i livelli occupazionali e con essi la capacità produttiva e la competitività delle piccole imprese, che si reggono soprattutto sul valore del capitale umano, e che devono poter guardare con fiducia al futuro».

L’on. Francesco Cannizzaro, coordinatore provinciale di Forza Italia per la Città Metropolitana di Reggio ha detto di apprezzare «molto il programma “Riparti Calabria”, ulteriore testimonianza di quanto il nuovo corso regionale stia lavorando con particolare attenzione alle esigenze della Calabria».

Secondo Cannizzaro questo stanziamento «è il primo presupposto per pianificare il rilancio della nostra Regione dopo questa drammatica crisi, a fronte delle misure previste dal Governo che si sono dimostrate fin qui inefficaci. Apprezzo molto che il neo-governatore Santelli continui a far parlare i fatti, agendo con serietà e annunciando i provvedimenti soltanto dopo averli realizzati, e nel merito delle questioni ha dimostrato ancora una volta di centrare il vero punto focale, cioè il lavoro. È fondamentale ripartire dal lavoro, aiutare le piccole aziende e imprese che sono l’ anima della Calabria: è soltanto da lì che ripartirà la nostra economia, e rispetto all’assistenzialismo, bisogna premiare e sostenere chi produce.

«Da oggi in Calabria ogni tre dipendenti di un’azienda ce ne sarà uno sostenuto dalla Regione: è una forma di sussidio molto importante per gli imprenditori in difficoltà, ma impegnati a combattere con grinta ed entusiasmo a non farsi sopraffare dalla crisi e a continuare ad investire nella nostra terra».

L’assessore all’Istruzione, Ricerca Scientifica e Università Sandra Savaglio ha rimarcato che  «“Riapri Calabria” ha lo scopo di aiutare le microimprese della Calabria in difficoltà a causa del Covic-19. Una manovra importante che mostra come la Regione sia presente nei fatti concreti, cercando di fare il possibile per mantenere vivo il lavoro che tiene insieme l’intero tessuto sociale della nostra Terra, un lavoro spesso a conduzione familiare».

Dal canto suo, l’assessore alle Infrastrutture Domenica Catalfamo ha commentato così il piano di aiuti: «Non assistenzialismo ma supporto concreto ed operativo alle imprese ed ai lavoratori calabresi che desiderano ripartire. All’atavica resilienza, da sempre prerogativa obbligatoria per la dignitosa sopravvivenza “nonostante tutto”, da oggi parte il primo tangibile segnale che i calabresi possono farcela perché cittadini capaci.

«Cittadini capaci che finalmente potranno essere concretamente supportati dalle istituzioni che danno fiducia alla propria terra che ha il diritto/dovere di rialzarsi e ripartire. Lo meritano le imprese che sono state costrette a chiudere per una tragedia immane che ha travolto il mondo e che ha sospeso il tempo.

«Sono certa che questo impulso al lavoro sarà la prima occasione utile per dimostrare che la Calabria produttiva esiste e vuole ritrovare i propri spazi facendoli ritrovare ai lavoratori che potranno usufruire di aiuti tangibili e trasparenti magari anche… e perché no? partendo per una volta con un anticipo che farà recuperare un piccolo spazio in quel lungo divario che ci ha tenuti sinora lontani dall’Italia e dall’Europa…

L’Ente che deve programmare nel breve medio e lungo termine si è trovato immediatamente ad operare in piena drammatica emergenza, ma il governo della Regione Calabria sta dimostrando che ha già individuato il modus operandi che ne contraddistinguerà l’operato: dall’analisi dei problemi deriverà sempre l’individuazione dei percorsi atti alla mitigazione delle difficoltà con azioni efficaci e tangibili». (rp)

(rp)


FARE & COMUNICARE

di SANTO STRATI

Non abbiamo potuto, perché bloccati a Roma, partecipare alla conferenza stampa, la prima, della presidente Santelli. Abbiamo seguito, come tanti altri calabresi, la diretta in streaming e preso appunti. Peccato non aver potuto fare qualche domanda, in teleconferenza: non era previsto. Peccato che con tutti i soldi buttati in questi anni a Germaneto non si sia dotato lo splendido palazzo che fa invidia a quello di vetro dell’Onu, un un adeguato servizio di riprese video. Idem per il Consiglio regionale. Ci vorrebbe poco… Basterebbe affidarsi a qualcuno che ne capisce e progetta (con quattro spicci, non servono invetsimenti da paura) un sistema di videocomunicazione degno di questo nome.

Non sappiamo quanto durerà questa situazione di isolamento, mascherine e affini, ma sarebbe il caso – date le circostanze – organizzarsi per offrire ai calabresi una diretta video sia dei lavori della Giunta che del Consiglio regionale. Ad alta definizione, con microfoni funzionanti e non immagini tremolanti e audio che va e viene, secondo come gli butta. No, fare gli interessi dei calabresi significa anche permettere loro di “partecipare” come se fossero in aula ai lavori del Consiglio, come se stessero tra il publbico, nelle sedute aperte della Giunta. I tempi sono cambiati, quasi tutti i politici fanno ormai a meno della intermediazione dei gironalisti per comunicare il loro pensiero: un post su FB, un video su Instagram o su twitter, e il messaggio è andato.

Niente di più sbagliato: la disintermediazione non significa che la stampa non serve più a nulla, indica una tangibile insofferenza da parte della classe politica a farsi fare le pulci dai giornalisti (cioè da quanti fanno correttamente e professionalmente questo mestiere) pensando di raccogliere consenso (e indignazione nei confronti dell’avversario politico). Ci potrebbe anche stare, col picolo particolare che il cittadino non è sciocco come pensano i politici: ragiona, si informa, non si lascia lusingare dal filmato ammiccante o dalla bella foto. Vuole sapere. Questa Giunta ha scelto di fare prima di comunicare: magnifica decisione. Le chiacchiere stanno a zero e durano lo spazio di un post. Allora, presidenti Tallini e Santelli attrezziamoci e facciamo pure le conferenze stampa in video, ma in modo adeguato, così che Catanzaro o Reggio siano a portata di web, da qualunque parte del mondo, per qualunque testata. (s)

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