Non c’è accordo tra la Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi di Lamezia, Reggio e Crotone, e i sindacati sulle modalità di avvio della cassa integrazione per contrastare la crisi. Il presidente della Arturo De Felice ha dichiarato che in «mancanza di un accordo formale con i rappresentanti sindacali, la Sacal si attiverà per identificare immediatamente opzioni alternative che possano proteggere la continuità aziendale delle società del gruppo e salvaguardare i propri dipendenti, con l’obiettivo di farsi trovare pronti a ripartire senza indugi appena le condizioni del sistema del Trasporto Aereo lo consentiranno».
Il confronto fra le parti, che dura ormai da 20 giorni, ieri sera è giunto a un punto di rottura, con la presa d’atto delle distanze ancora esistenti con i rappresentati delle organizzazioni sindacali di settore, Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo sulle modalità di avvio della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria a favore dei propri dipendenti.
La richiesta della CIGS, da parte della Società, è motivata dalla crisi economica dovuta alla perdurante e significativa contrazione dell’utenza e del volume delle attività lavorativa, nonché la chiusura totale di ogni attività commerciale all’interno dei tre scali calabresi. Una misura indispensabile la CIGS, che non dovrebbe allarmare poiché in linea con quanto sta avvenendo nel resto delle imprese di settore in tutto il Paese.
Il presidente De Felice, nel ribadire l’obiettivo della continuità aziendale, ha colto l’occasione per ringraziare pubblicamente tutto personale che, nonostante le difficoltà del momento, continua a garantire l’operatività degli scali della Calabria anche a supporto dei numerosi voli di Stato che stanno trasferendo nella regione gli equipaggiamenti e le attrezzature medicali necessarie alla lotta al COVID-19. (re)