Sacal e la crisi, il presidente De Felice: l’obiettivo è la continuità aziendale

Non c’è accordo tra la Sacal, la società che gestisce gli aeroporti calabresi di Lamezia, Reggio e Crotone, e i sindacati sulle modalità di avvio della cassa integrazione per contrastare la crisi. Il presidente della Arturo De Felice ha dichiarato che in «mancanza di un accordo formale con i rappresentanti sindacali, la  Sacal si attiverà per identificare immediatamente opzioni alternative che possano proteggere la continuità aziendale delle società del gruppo e salvaguardare i propri dipendenti, con l’obiettivo di farsi trovare pronti a ripartire senza indugi appena le condizioni del sistema del Trasporto Aereo lo consentiranno».

Il confronto fra le parti, che dura ormai da 20 giorni, ieri sera è giunto a un punto di rottura, con la presa d’atto delle distanze ancora esistenti con i rappresentati delle organizzazioni sindacali di settore, Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporto Aereo sulle modalità di avvio della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria a favore dei propri dipendenti.

La richiesta della CIGS, da parte della Società, è motivata dalla crisi economica dovuta  alla perdurante e significativa contrazione dell’utenza e del volume delle attività lavorativa, nonché la chiusura totale di ogni attività commerciale all’interno dei tre scali calabresi. Una misura  indispensabile la CIGS, che non dovrebbe allarmare poiché in linea con quanto sta avvenendo nel resto delle imprese di settore in tutto il Paese.

Il presidente De Felice, nel ribadire l’obiettivo della continuità aziendale, ha colto l’occasione per ringraziare pubblicamente tutto personale che, nonostante le difficoltà del momento, continua a garantire l’operatività degli scali della Calabria anche a  supporto dei numerosi  voli di Stato che stanno trasferendo nella regione gli equipaggiamenti e le attrezzature medicali necessarie alla lotta al COVID-19. (re)

Siclari (FI) I nuovi voli non bastano, la Calabria è in emergenza

Il senatore Marco Siclari commenta con spirito critico le scelte annunciate ieri da Sacal a Lamezia sulla ripresa dei voli da tutti e tre gli aeroporti calabresi: «La Calabria si è accontentata per troppi decenni ecco perché abbiamo una disoccupazione al 70%, il reddito procapite più basso di Italia, la sanità fallita ecc. Noi, nuovi politici, se vogliamo distinguerci dalla politica del passato che ha procurato i peggiori fallimenti della Calabria, non dobbiamo e non possiamo sposare l’idea del contentino o della rassegnazione, ne possiamo accontentarci delle scelte che vengono prese se esse servono a garantire una sopravvivenza difficile e provvisoria di un’azienda il cui servizio è determinante e vitale per la crescita della Calabria. Partendo da questa considerazione mi sento in dovere di affermare che oltre ad avviare questo nuovo percorso, il Tito Minniti così come l’aeroporto di Crotone hanno necessità di essere rilanciati garantendo i voli anche nelle stagioni invernali per permettere a chi vive a Reggio e lavora fuori di partire la mattina e rientrare in giornata, almeno verso le destinazioni principali del nostro Paese e rafforzare con altre rotte la stagione estiva. Le scelte della Sacal rappresentano, senza dubbio, un punto d’inizio fondamentale per gli scali calabresi e, in particolare per quello reggino, ma non di certo un punto di arrivo.
«Per la Calabria – afferma il giovane senatore azzurro – non esiste altro futuro possibile se non quello che passa dal rilancio delle infrastrutture, dal sistema di trasporto, dai porti turistici e dal porto di Gioia Tauro. Per questo motivo la mia attività in Senato sugli scali reggini, sui porti e sull’alta velocità rimarrà sempre costante e continua nel monitorare e sollecitare gli interventi necessari affinché la nostra regione esca dall’isolamento a cui è stata costretta da anni di cattiva gestione e politica assente. Non capisco perché il Ministro Toninelli non ha ancora voluto rispondere alla mia interrogazione parlamentare dove chiedo di finanziare la continuità territoriale dello scalo reggino e crotonese garantendo così sempre più rotte e più voli. Ringrazio De Felice per il suo difficile lavoro e per questo importante passo di Sacal che, comunque, non rappresenta l’obiettivo finale a cui auspichiamo e che non può non coincidere con la spinta di tutto il territorio reggino. L’obiettivo della politica calabrese deve essere quello di creare LAVORO, e questo può avvenire soltanto se si investe negli aeroporti, porti e alta velocità, permettendo ai turisti di venire a visitare una terra meravigliosa e incentivando gli imprenditori, calabresi e non, a investire sul settore turistico creando lavoro utilizzando il potenziale inespresso dei nostri luoghi.
«Serve uno sforzo comune e dopo De Felice tocca agli amministratori locali e regionali, che fino a oggi non hanno fatto niente per incrementare lo sviluppo imprenditoriale e turistico nemmeno investendo su quei servizi che mancano e che sono necessari per accogliere chi vuole investire.  Lo stesso vale per il Governo che ha approvato il Def prevedendo investimenti inferiori per diversi miliardi al Sud rispetto al Nord destinando il 28% dei fondi (includendo anche i fondi europei) rispetto al 34% che spetta di diritto al sud. Serve un impegno concreto della politica e servono progetti in assenza dei quali il Governo continuerà a tagliare risorse e fondi al Sud» – ha concluso il senatore Siclari. (rp)

La Calabria torna a volare, De Felice (Sacal) mantiene le promesse

La Calabria tornerà a volare, utilizzando regolarmente i tre aeroporti di cui dispone: il presidente della Sacal, il prefetto Arturo De Felice, ha mantenuto gli impegni cui nessuno sembrava credere. Cresce Lamezia, torna operativo Crotone e rifiata Reggio, grazie a Ryanair e grazie a De Felice. 14 le rotte che dalla prossima stagione estiva Ryanair attiverà dai tre aeroporti calabresi, tre di queste sono assolutamente nuove e danno il senso di un impegno serio che fa ben sperare sia in termini di ritrovata mobilità, sia per gli sbocchi occupazionali che verranno. Il traffico previsto è di circa un milione e mezzo di passeggeri l’anno dai tre aeroporti.
L’annuncio l’ha dato lo stesso Presidente De Felice in una conferenza stampa a Lamezia, alla quale hanno partecipato tre esponenti di Ryanair, il responsabile commerciale David O’Brien, il capo delle vendite in Italia John Alborante e il direttore sviluppo Niall O’Connor, con il direttore generale di Sacal Piervittorio Farabbi e la communication manager Tiziana Ferragina.
«Abbiamo mantenuto tutti gli impegni – ha detto il presidente De Felice – senza ricevere neanche un centesimo da parte degli enti locali. Possiamo perciò parlare di un successo senza precedenti, una svolta epocale per il sistema aeroportuale calabrese: per la prima volta, e con un contratto di partnership di tre anni, Ryanair collegherà tutti gli scali calabresi, attivando nuove rotte domestiche e internazionali dallo scalo di Reggio e incrementando, contestualmente, i collegamenti da Lamezia a Crotone dalla prossima estate 2019. Siamo profondamente orgogliosi del risultato ottenuto che conferma la validità del sistema aeroportuale calabrese e la qualità d’impegno di Sacal nella sua gestione». Un impegno che, secondo De Felice, dovrà puntare anche «al bacino di utenza messinese per quanto riguarda lo scalo dello Stretto».
Per l’Aeroporto dello Stretto a Reggio ci sono delle procedure di navigazione aerea che devono essere completate (gli aerei di Ryanair si rifiutavano di fare scalo al Tito Minniti per carenze tecniche), ma nel giro di pochi mesi, già ad aprile, dovrebbero essere operative le rotte che partono e arrivano a Reggio. Sulle destinazioni, per ora, c’è riserbo. «Stiamo lavorando in silenzio da mesi per consentire ai piloti di Ryanair di poter atterarre sulla pista dell’Aeroporto dello Stretto che come sappiamo presenta limitazioni oggettive». Trapela solo che una delle rotte su Reggio sarà internazionale verso un’importante località.
In buona sostanza, è stato siglato un contratto che per tre anni impegna Ryanair in una partnership con Sacal che vedrà utilizzati tutti e tre gli scali calabresi, con incrementi su Lamezia (ci sarà un nuovo volo per Malta) con conferma delle rotte per Cracovia, Baden, Francoforte, Bruxelles e Londra, nuovi voli da Crotone oltre quello per Bergamo (Bologna e Norimberga), un collegamento internazionale per Reggio.
Alborante ha spiegato che «Ryanair è l’unica compagnia aerea ad offrire circa 400 collegamenti internazionali con tutte le regioni italiane, supportando oltre 30mila posti di lavoro e creando collegamenti cruciali sia per il business che per il turismo in regioni come la Calabria che più hanno bisogno di questa essenziale spinta economica. Ryanair sta supportando Sacal per sviluppare procedure di navigazione d’area (Rnav-Area Navigation) a Reggio Calabria da sottoporre a Enav e Enac a inizio dicembre». L’obiettivo – gli ha fatto eco David O’Brien – è avere più collegamenti internazionali che è quello di cui la Calabria ha bisogno».
Insomma, finalmente prende piede l’idea di fare rete con i tre aeroporti e un’intelligente politica di programmazione e sviluppo potrà sfruttare adeguatamente la domanda di voli che il flusso turistico verso Calabria – prevedibilmente in ascesa – richiede. Dopo la visita degli operatori tedeschi a convegno nelle scorse settimane a Reggio – che hanno girato con l’occasione in lungo e in largo per la Calabria – occorrerà prevedere una quanto mai ampia offerta di scalo, non soltanto limitata a Lamezia. Non è improbabile, perciò, che la futura rotta internazionale da e per Reggio non sia proprio con la Germania…
De Felice (originario di Reggio) non ha nascosto la sua soddisfazione: «Abbiamo capovolto una situazione disastrosa che abbiamo trovato quando ci siamo insediati il 15 luglio 2017. Garantiamo un’attività volativa che l’Aeroporto dello Stretto non ha mai conosciuto prima, e lo abbiamo fatto mantenendo i conti sempre in ordine. Dal ripristino dei voli Alitalia, all’intensificazione di Blu Express e adesso l’arrivo di Ryanair da aprile. Adesso aspettiamo una forte risposta da parte dell’utenza, perché per essere mantenuti questi voli devono essere sostenuti attraverso i biglietti. Noi siamo riusciti a portare la compagnia meno cara con biglietti davvero accessibili, sta ai reggini adesso tornare a volare da Reggio».
Per la verità, i reggini non hanno mai rinunciato ad utilizzare il loro aeroporto anche se, a volte, con tariffe superiori a voli transoceanici. La Città Metropolitana ha bisogno del suo aeroporto e i reggini non aspettano altro che sia garantita loro una mobilità anche “sostenibile” (con orari comodi che l’estate scorsa erano stati cancellati) e un prezzo di biglietto “accettabile” (il Reggio-Milano arriva a costare anche più di 400 euro in economy, partendo da un minimo di 150). De Felice ha lavorato  in silenzio, da solo, quando tutti lo tiravano per la giacca: i primi risultati – concreti – si vedono e le premesse sono più che buono. Forse è la volta buona che la Calabria prende il volo (e non solo metaforicamente parlando). (rrm)