Il teatro in vernacolo è tornato a Sersale, con la commedia Chista Foze Annata, andata in scena lo scorso 26 dicembre all’Auditorium De Andrè.
Una iniziativa resa possibile grazie al Circolo Arci-Uisp “Il Piacere di stare Insieme” di Sersale. Presenti il sindaco Carmine Capellupo e il vicesindaco Tommaso Berlingò.
Scritta in vernacolo, da Peppino Spadafora e Ivone Procopio, si tratta di un’opera teatrale ricca di spunti assai eloquenti. Il Sindacato Libero Scrittori Italiani sezione Calabria, presieduto da Luigi Stanizzi, ha colto l’occasione per congratularsi con il gruppo teatrale, con l’Arci, gli autori, il regista, con tutti quelli che hanno contribuito per l’ottima riuscita dell’iniziativa apprezzata da centinaia di spettatori.
«La città di Sersale – ha precisato Luigi Stanizzi – si distingue nettamente da tanti centri Presilani per sensibilità culturale e operosità, grazie a operatori come Spadafora e diversi altri che da tanti anni offrono il loro generoso contributo d’amore alla loro terra. Va riconosciuto il merito e l’impegno del sindaco Capellupo, del vicesindaco Berlingò, dell’assessore alla cultura Pettinato, dell’intera amministrazione quando decidono di sostenere in qualunque forma le attività culturali di questo importante e rinomato centro montano».
Il presidente del Circolo, prof. Antonio Mazza, ha sottolineato: «TeaTrarci, è soltanto una delle tante attività dell’Arci, alle quali nessuno si deve sentire estraneo, siamo tutti coinvolti e corresponsabili nella stessa misura e speriamo di mantenere vivo lo stesso entusiasmo, che ci ha caratterizzato e contraddistinto nel corso degli anni!».
Lo stesso entusiasmo, autentico, diretto e immediato, dei veri protagonisti della scena, sulla scena e per la scena, in ordine di apparizione: Serafina Borelli, nel ruolo di mamma, saggia, scrupolosa e responsabile; Monica Facciolo, in quello di sorella esigente e intempestiva; Antonio Schipani, di figlio maggiore; Cinzia Perri, di moglie affettuosa; Marco Perri, bambino prodigio; Antonella Rizzetta, in quello di giovane sposa in attesa; Gabriele Scalise, in quello di giovane marito, forse anche un po’ troppo apprensivo; Vincenzo Rizzo, nel ruolo di dipendente Enel; Lucia Borelli, di vicina di casa un po’ invadente; Mauro Perri, in quello di nipote furbetto e irresponsabile. Tutti comunque giovani talenti, artisti per vocazione e certamente anche stimati concittadini sersalesi, uniti dalla passione per il teatro! Compreso l’ormai affermata Manuela Lupia.
«Il tutto – ha rimarcato fra l’altro Pasquale Talarico, autore sersalese che mantiene un legame viscerale con la sua terra – in un clima di consolidato spirito di gruppo e di reciproco rispetto, che fa davvero tanto onore all’intera comunità sersalese, nonché alla scrupolosa regia di Peppino Spadafora, che gode del divino privilegio di essere sempre se stesso, autentico, diretto e immediato, a prescindere!». (rcz)