I valori ispiratori e il percorso operativo di Umberto Zanotti Bianco, il grande meridionalista, sono due dei temi delle tre lezioni che il prof. Pasquale Amato, apprezzato storico reggino, terrà al Cipresseto, ovvero quella che era la casa di Zanotti Bianco a Reggio oggi diventato un auditorium che porta il suo nome. La terza lezione è tutta centrata sull’esempio e l’eredità che Zanotti Bianco ha lasciato: un tema che vedrà il racconto palpitante di una storia personale ammirevole e straordinaria, ancora viva. L’intento è quello di far conoscere agli studenti delle scuole superiori di Reggio (ma sarebbe utile e lodevole estendere a tutta la regione l’iniziativa) questa figura di eccellente archeologo, studioso del Meridione promotore della rinascita del Mezzogiorno, che della Calabria è un figlio adottivo. La sua passione e il suo amore per il Mezzogiorno hanno fatto sì che non solo risvegliasse la coscienza critica dell’Italia verso una regione disastrata e abbandonata, ma ponesse un obbligo sulla questione della Calabria e di tutto il Meridione da parte dei governanti. Nato a Creta, appena ventenne corse a prestare aiuto ai soccorsi dopo il disastroso terremoto di Reggio e Messina del 1908. Fu in quella circostanza che si innamorò della Calabria e con la fondazione, nel 1910, dell’Animi, l’Associazione per gli interessi del Mezzogiorno che ancora è attiva, diventò il rappresentante più significativo del meridionalismo militante, tanto da diventare un punto di riferimento per altri meriodionalisti di grande spessore come Manlio Rossi Doria ed Ernesto Rossi. Stimato amico di Gaetano Salvemini e Giustino Fortunato, tra le tante cose, fu anche presidente della Croce Rossa e fondatore e primo presidente di Italia Nostra, divenendo nel 1952 senatore a vita nominato da Luigi Einaudi per “altissimi meriti” di una vita dedicata “alle esigenze dell’elevazione umana e sociale”.
Di lui il presidente della Repubblica Sandro Pertini nel 1981, in occasione delle manifestazioni promosse dal Centro Studi Gianni Bosio, ricordò «la tempra di estremo rigore morale, generoso ed altruista, inflessibile nei suoi principi, il cui esempio resta per le nuove generazioni come grande ammaestramento di vita e di virtù. Celebriamone quindi la memoria raccogliendone, ma soprattutto continuandone l’eredità nel lungo e difficile cammino da compiere verso il progresso civile e sociale del nostro Paese».
È una bella opportunità per i nostri ragazzi che sanno poco o niente di questo straordinario protagonista del risveglio del Mezzogiorno: le tre giornate di studio, promosse dall’Accademia del Tempo Libero di Reggio, si svolgeranno rispettivamente giovedì 10 ottobre (I valori ispiratori), giovedì 14 novembre (Il percorso operativo) e giovedì 12 dicembre (L’esempio e l’eredità). Per l’occasione sono stati invitati a partecipare gli studenti delle classi quarte delle scuole medie superiori di secondo grado, che potranno presentare entro un mese del termine del ciclo delle conferenze, un lavoro individuale o di gruppo relativo alle conferenze stesse. Il lavoro presentato può essere di qualunque genere (letterario, artistico, musicale, multimediale etc.). Una commissione interna all’Accademia del Tempo Libero presieduta dal prof. Amato giudicherà i lavori pervenuti e stabilirà insindacabilmente quello che tratteggia meglio la figura di Umberto Zanotti Bianco. Il migliore lavoro sarà premiato con un buono libro del valore di 200 euro. (rrc)