di GIORGIO FURFARO – Adesso è un anno! È trascorso un anno esatto dal giorno in cui è cominciata l’avventura di una scuola di italiano per stranieri all’aperto. Da quando, nell’agosto dell’anno precedente, quattro insegnanti e una ventina di studenti si sono conosciuti nella piazza Mezzacapo (detta anche Sant’Agostino), nel centro di Reggio Calabria, realizzando la Scuola italiana in piazza.
Sia i docenti, sia gli studenti sono cresciuti da allora… non solo di numero.
In quella piazza ho ascoltato e imparato parole in decine di lingue diverse ed ho iniziato a confrontarmi con culture di cui avevo solo letto sui libri o sentito vagamente parlare.
È stato un percorso fatto di sorprese, soddisfazioni, scoramento, impegno, difficoltà ma soprattutto di crescita e apprendimento. Grazie a Ida Triglia, Stefania Roetto, Sarita Romeo, Dora Condemi, Angela Putortì, Renza Monteleone, Roberta Malara, Marina D’arrigo e Francesco Lia per il loro profondo impegno, per aver scelto di intraprendere attivamente un cammino a lungo termine al mio fianco.
E ringrazio Chanti, Thasiru, Chamila, Kuljot e la sua famiglia, Jasha, Yousuf e la sua famiglia, John, Rania e la sua famiglia, Ismail, Lounas, Matiullah, Shreen con la sua famiglia, Rachid, Diana e la sua famiglia, Rayan, Melody con la sua famiglia, Rachid, Amal e la sua famiglia, Flavio, Gurwinder con la sua famiglia, Sunset, Zainab e la sua famiglia, Raymond, Inas con la sua famiglia e tutti gli altri cento e più studenti
bambini, adolescenti, adulti e anziani per avermi permesso di guardare il mondo da infiniti punti di vista e per avermi offerto la possibilità di ampliare a dismisura l’orizzonte della mia conoscenza.
Grazie ai cittadini italiani e stranieri, al Museo dello strumento musicale, al Kiwanis club Jupiter che, con le loro donazioni, hanno permesso alla scuola di crescere e di migliorarsi. Grazie a Nati per leggere, alla Biblioteca dei ragazzi, a Spazio teatro, a padre Sergio, all’Associazione Magnolia, alla rettoria di S.Francesco, a Mikhaela Cannizzaro e Simone Casile per la collaborazione attiva e concreta.
Grazie a coloro che hanno collaborato occasionalmente nell’attività di insegnamento. E grazie a chi ci ha fatto visita in piazza, a chi si è soffermato per più di un minuto ad osservare quello che stava accadendo. Forse ho conosciuto più persone in quest’anno che in tutto il resto della mia vita. Ma non conta solo la quantità, come forse avrete capito.
Quanto durerà questa scuola? Non credevo così tanto!
Eppure, se penso a come sarà quella piazza in futuro, la vedo in due modi: da una parte semivuota e un po’ malfamata; dall’altra ricca di culture che si incontrano, si conoscono, imparano e insegnano. È chiaro che la scuola non potrà proseguire all’infinito con le proprie forze, soprattutto perché la sua sopravvivenza dipende dall’impegno personale e gratuito di un ristretto gruppo di docenti.
Condividendo i principi e gli insegnamenti di Tullio De Mauro, questa scuola ha scelto di porre l’integrazione linguistica, i diritti linguistici e il dialogo interculturale come punti di partenza di ogni processo democratico. Questa scuola è stata studiata, progettata, realizzata e mantenuta. Se la città riconoscerà il ruolo di questa scuola per la crescita dell’intera comunità, forse questa realtà potrebbe durare per molto, moltissimo tempo.
Intanto, finché ne avremo la possibilità, continueremo a fare, a pensare, a crescere. È un grande piacere! (gf)
Giorgio Furfaro è docente di italiano per stranieri e responsabile scientifico di una scuola di italiano all’aperto per minori e adulti stranieri