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Verso il Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia

Verso il Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia

Dal 15 al 17 dicembre, a Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia si tornerà a respirare il profumo dei libri, con l’11esima edizione del Festival Leggere&Scrivere – Parte prima, organizzato dal Comune insieme al Sistema Bibliotecario Vibonese.

E come sempre non mancheranno i grandi ospiti: solo per citarne alcuni, il grande attore italiano Marco Bocci, autore tra l’altro di due romanzi, che offrirà alla platea del Festival anche un reading scritto appositamente; lo scrittore, sceneggiatore e drammaturgo napoletano Diego De Silva; e poi autori calabresi di fama nazionale tra i quali Vito Teti, oltre a tanti altri.

«Il Comune di Vibo Valentia – ha dichiarato il sindaco Maria Limardo – dimostra ancora una volta, con i fatti, di credere nell’importanza di investire nella cultura, e di farlo in una manifestazione alla quale i vibonesi, ma anche i calabresi in generale, senza dimenticare le personalità italiane che da sempre mostrano interesse, sono particolarmente affezionati. Abbiamo fatto quanto nelle nostre possibilità, ed anche più, per dare continuità al Festival e non perdere la storicità, garantendo quei momenti di ampio respiro culturale che, quest’anno, contribuiranno ad arricchire le tante occasioni di aggregazione del periodo natalizio ed offriranno la possibilità di assistere agli appuntamenti anche a coloro che saranno già rientrati per le festività».

Al presidente del Sbv, Fabio Signoretta, il compito di entrare nel dettaglio del programma: «Ci si è approcciati alla costruzione di questa prima parte del Festival con la massima cura e dedizione e, allo stesso tempo, con la consapevolezza di dover fare i conti con i tempi ristrettissimi. Si è così costruito un programma di tre giorni, con l’ausilio di diversi curatori che hanno gestito i vari aspetti artistici e logistici e a cui va il mio sentito ringraziamento».

«All’apertura di giorno 15 seguiranno una serie di incontri, presentazioni di volumi, spettacoli ed esibizioni – ha spiegato – che seguiranno un calendario in cui si è scelto di non prevedere eventi in contemporanea, se non in momenti in cui sarà possibile valorizzare su un medesimo tema interventi e dialoghi con autori e ospiti differenti. Un modo per consentire a tutti la massima fruibilità dei singoli eventi. Dal punto di vista della linea, il tema delle rEsistenze viene trattato e sviscerato nelle sue diverse forme sin dagli eventi della mattina, per raggiungere il clou con la presentazione di Diego De Silva il sabato e con la presentazione del libro In Provincia si sogna sbagliato e un reading prodotto in esclusiva per il Festival a cura di Marco Bocci la domenica.

All’interno del programma, spazio anche per un importante evento dal titolo “Borghi Fantastici” a cura del Parco Regionale delle Serre, che ha scelto il Festival quale vetrina ideale per parlare di cultura e di valorizzazione dei borghi interni a 360 gradi. D’altronde, al Festival è riconosciuto in modo quasi unanime il valore immateriale che rappresenta per questa provincia. Un patrimonio che ereditiamo e che ritengo però non possa essere dato per scontato. In modo anche provocatorio, si è pensato infatti di creare degli spazi, all’interno del programma, per stimolare un dibattito autentico su ciò che il Festival può dare al Vibonese e su ciò che il territorio vibonese può dare al Festival”.

Sono diverse le novità di questa edizione ma, come detto, non mancheranno i soliti grandi nomi, da sempre tratto distintivo di un appuntamento culturale di richiamo per tutta la regione e non solo.

«Novità che – ha spiegato l’assessore alla Cultura Giusi Fanelli – vogliono trasformarsi in nuovi modi di vivere il Festival, trasformandolo in esperienze per coloro che magari non ne hanno mai potuto godere. È per questo che abbiamo creato degli appuntamenti all’interno dell’istituto penitenziario di Vibo Valentia, del reparto di Pediatria dell’ospedale Jazzolino. Quest’anno, inoltre, vi sarà un coinvolgimento attivo degli studenti, ai quali stiamo sottoponendo un sondaggio e con i quali il coordinamento degli operatori culturali si confronterà durante l’evento per parlare di occasioni e prospettive sul Festival del domani».

«Abbiamo voluto pensare a un Festival diffuso – ha concluso l’assessore alla Cultura – che vuole comunque mantenere intatto il suo alto valore culturale e che intende confermarsi quale punto di riferimento per l’intera provincia». (rvv)

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