di CATERINA RESTUCCIA – In data 9 maggio finalmente, dopo una serie di attività pertinenti il provvisorio riassetto dei sette ettari di Area Archeologica del sito di Medma, sono state consegnate ufficialmente le chiavi del cancello del Parco da parte della Soprintendenza Archeologica.
Ad incontrarsi in uno spedito colloquio formale sono i due referenti delle parti, da un lato il dottor Marco Stefano Scaravilli, funzionario archeologo e responsabile del sito e dall’altro il dottor Gianluca Sapio, responsabile legale dell’Associazione RoPAM (Rosarnesi per il Parco dell’Antica Medma).
Ed è con la consegna delle medesime chiavi che la Sovrintendenza Archeologica relaziona, in un dovuto verbale di consistenza, lo status quo dell’area a gestione del gruppo associativo, affinché si migliori in sinergia la condizione del Parco stesso.
Un’altra tappa fondamentale, quindi, è stata compiuta, tappa che ha seguito di poco la giornata di ingresso anticipatorio all’inaugurazione vera e propria prevista per la metà di giugno ormai vicinissima.
L’anteprima di apertura al pubblico, infatti, avvenuta il 23 aprile scorso, aveva registrato con assoluta e totale sorpresa di tutti, non solo Soci RoPAM, ma anche degli stessi cittadini rosarnesi e degli abitanti delle città limitrofe, oltre un migliaio di visite fuori programma. Un successo mai visto in precedenza che ha portato alla visita, addirittura, di gruppi giunti in pullman organizzati ad hoc e ad una comunicazione televisiva inattesa ed efficace, dando maggiore risalto alla bella impresa ed alla straordinaria iniziativa dei soci volontari.
A dare il benvenuto in tale circostanza sono stati tutti i rappresentanti Soci RoPAM, che con soddisfazione innegabile hanno accompagnato i visitatori e illustrato la notevole importanza del luogo, coinvolgendo ogni target di visitatore e visitatrice sui siti archeologici. Ad entusiasmare, sentimento evidente dai numerosi commenti, gli appassionati su tutti gli spazi visitabili è stato senza ombra di dubbio il significativo Tempio di Persefone, sito tra i primi ad essere scoperto dall’archeologo roveretano Paolo Orsi nei primi decenni del secolo scorso, mentre a completamento dell’iter al parco è stata la visita al Museo Archeologico di Medma, custode di reperti unici al mondo, che ha saputo coronare una giornata all’insegna della conoscenza e della riscoperta.
A brevissima distanza dalla data di inaugurazione del Parco Archeologico, negli spazi specifici degli ettari consegnati al RoPAM, continuano ancora a lavorare i soci rosarnesi ininterrottamente da settimane, al fine di perfezionare dettagli e mettere a norma ed in totale sicurezza per una maggiore e serena fruibilità il Parco, con il supporto dei cittadini di Rosarno, che hanno manifestato forte coesione al e nel progetto. (cr)