Nei fondali di Vibo Valentia, è stata ritrovata un’ancora, di ferro e ricoperta di incrostazioni, il cui fusto è conservato integralmente, dalla lunghezza massima di 1m37 metri, con le marre che, invece, sono di larghezza 0,85.
Il reperto, la cui tipologia si può inquadrare tra il VI e il XII secolo, è stato ritrovato grazie alla segnalazione, agli organi competenti, da parte del Maresciallo Canale Orazio Roberto della Guardia di Finanza fuori servizio, che si era accorto della presenza sul fondale di un oggetto di possibile interesse archeologico. Il rinvenimento, è stato condotto nel corso del sopralluogo dal funzionario Archeologo subacqueo, dott.ssa Alessandra Ghelli, con il supporto tecnico operativo del Nucleo Carabinieri Subacquei – Messina, al comando del Mar. Magg. Domenico De Giorgio. Ha partecipato il Nucleo Sommozzatori della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, condotto dal Luogotenente Antonio D’Amico.
Ai fini conservativi, la Soprintendenza Abap Rc-Vv, d’intesa con il Segretariato Regionale per la Calabria, ha avviato le procedure per la conservazione in situ di questa e di altri beni afferenti al patrimonio culturale subacqueo. (rvv)