Intesa tra Confesercenti e Scuola Alberghiera di Vibo

Promuovere la formazione professionale nel settore della ristorazione e dell’ospitalità, con un focus particolare sulla dieta mediterranea e sull’uso di ingredienti locali di alta qualità. È questo l’obiettivo del protocollo d’ibtesa siglato tra Confesercenti ed il Polo Professionale Ipseoa Gagliardi IIS De Filippis Prestia di Vibo Valentia.

Grazie a questa collaborazione, gli studenti avranno l’opportunità di apprendere direttamente dai professionisti del settore, partecipando a stage e laboratori pratici che li prepareranno ad affrontare le sfide del mercato del lavoro

«Siamo entusiasti di collaborare con il Polo Professionale IPSEOA Gagliardi – ha dichiarato la referente Confesercenti, Antonella Petraccaper offrire ai giovani del nostro territorio una formazione di alto livello. La nostra missione è quella di sostenere l’eccellenza enogastronomica e promuovere la cultura della dieta mediterranea, che rappresenta una delle nostre più grandi risorse» 

«Questa intesa – ha spiegato il dirigente scolastico, Eleonora Rombolàci permetterà di potenziare il nostro curriculum formativo e di garantire agli studenti un accesso diretto a esperienze pratiche in contesti professionali. Siamo convinti che la collaborazione con Confesercenti contribuirà formare i futuri leader del settore».

Il protocollo prevede anche iniziative di sensibilizzazione e promozione delle tradizioni culinarie locali, attraverso eventi, workshop e manifestazioni che coinvolgeranno l’intera comunità. Questo rappresenta un ulteriore passo verso la valorizzazione del nostro patrimonio enogastronomico e la promozione del turismo nel nostro territorio

Confesercenti e il Polo Professionale IPSEOA Gagliardi IIS De Filippis Prestia, dunque, sono pronte a lavorare insieme per creare un futuro migliore per i giovani, le imprese e la comunità, puntando sull’eccellenza e sulla qualità che da sempre caratterizzano il nostro territorio(rvv)

A Tropea si presenta il libro “Oro Rosso di Calabria” di Cinquegrana

Domani pomeriggio, a Tropea, alle 18, all’Istituto Alberghiero, sarà presentato il libro “Oro Rosso di Calabria: storia, miti e leggende  della cipolla rossa di Tropea” di Giuseppe Cinquegrana ed edito da Libritalia.

L’evento è stato organizzato nell’ambito del simposio “Demeter Raccontare il cibo – Scoprire l’identità mediterranea dei territori dell’Istituto, diretto dal dirigente scolastico Nicolantonio Cutuli.

Dopo i saluti del dirigente Cutuli e dell’editore Libritalia, Enrico Buonanno, relazionerà lo studioso Cinquegrana. I lavoro saranno moderati dal giornalista e professore di lettere dell’Istituto Superiore, Nicola Rombolà. A seguire ci sarà una Master-Class sulle proprietà alimentari della cipolla rossa di tropea e si concluderà con uno Show-Cooking a cura delle studentesse e degli studenti  del corso serale con degustazioni.

Un appuntamento che lega la storia e le tradizioni di questo ortaggio, che in passato era considerato persino moneta versata ai tanti lavoratori e lavoratrici della “rossa”, a forme paramiologiche, offerte votive, religiosità e cultura popolare del Mediterraneo che per i suoi nutrienti è disciplinata nella Dieta Mediterranea di cui il prof. Cinquegrana è Componente Scientifico. Ha seguito il viaggio della grande emigrazione con le sue settantadue foglie che avvolgono l’elemento gastronomico tropeano lungo la cui costa i Cavalieri Templari portarono la semenza dalle terre orientali dell’Escalogne. La cipolla ha avuto grande diffusione soprattutto in Egitto, assieme ad altri prodotti ortofrutticoli come ad esempio il porro. Da alcuni studi sembra che, assieme al ravanello, facesse parte della dieta alimentare degli operai che costruivano le piramidi dei grandi faraoni.

Ad ogni modo ha riscosso moltissimo successo tra gli egizi, non solo perché si trasportava e immagazzinava facilmente, ma anche perché, grazie alla sua forma sferica ed agli anelli concentrici al suo interno che formano una volta tagliata, veniva associata alla vita eterna. veniva anche largamente utilizzata ascopo terapeutico contro i morsi di serpente, o per alleviare il mal di testa, o contro la perdita di capelli; a partire dal XVI secolo la cipolla veniva inoltre prescritta come rimedio contro l’infertilitàoltre che per le donne, anche per gli animali domestici. Insomma miti, leggende che andranno a raccontare l’identità magica della terra di Tropea. (rvv)

A Vibo si è parlato di Eugenio Scalfari

Si è parlato di Eugenio Scalfari e dell’indelebile segno che il fondatore de L’Espresso e di Repubblica ha lasciato nel secolo precedente, non solo nel mondo del giornalismo, al Liceo Classico “M. Morelli” di Vibo Valentia.

Un evento organizzato per la rassegna “Essere editori al Sud”, svoltasi nell’ambito della quinta edizione del Festival delle Arti “Mediterraneo da scoprire”.

Nell’auditorium dell’Istituto, diretto dalla prof.ssa Maria Concetta Preta, sono intervenuti  gli editori Meligrana, dell’omonima casa editrice di Tropea (VV) e Antonio Pujia di Polyedra Edizioni di Lamezia Terme (Cz), che ha illustrato l’opera che sta realizzando sul grande editorialista e ha annunciato, con il dirigente scolastico, l’ing. Raffaele Suppa, la partnership che si sta aprendo con il liceo vibonese, che vide nel corpo insegnanti il nonno paterno omonimo del giornalista. È stato assai stimolante sentire le appassionate considerazioni dei giovani liceali, che dell’eclettica figura di Eugenio Scalfari hanno approfondito le diverse sfaccettature e i molteplici interessi e attività.

Si è discusso di Scalfari giornalista, scrittore, filosofo, editore, imprenditore, iniziatore. A Scalfari, infatti, dobbiamo due pietre miliari del mondo del giornalismo: l’Espresso, che a ottobre 2025 compirà 70 anni e la Repubblica, il quale cinquantenario ricorrerà a gennaio 2026. (rvv)

Il fascino del Presepe a Serra San Bruno

di MICHELE DROSI – Nel corso dei mesi di dicembre e di gennaio la Gipsoteca “Giuseppe Maria Pisani”, a Serra San Bruno, ha allestito una mostra su “Il Presepe Serrese”, esponendo pastori e scarabattoli della tradizione, con sculture in terracotta dipinta create dagli artisti Raffaele Regio, Angelo Gabriele Valente e Alfonso Scrivo. E anche un bellissimo quadro risalente al 1738 di un pittore anonimo, recuperato nel fiume Ancinale e salvato nel 1959 da Giuseppe Maria Pisani, raffigurante la natività con i suoi protagonisti dipinti in uno stile, una raffinatezza, delle sfumature di colori che lasciano davvero estasiati e senza parole.

Regio, Valente e Scrivo, come si può notare ammirando le loro opere, si sono dedicati alla realizzazione di statuine per il presepe e lo hanno fatto con grande passione e con un certo successo, guadagnandosi un posto di rilievo nel mondo artistico della terracotta. Come testimoniano concretamente i loro tanti pezzi che sono entrati a fare parte di collezioni private e di quelle di tante Chiese.

Le loro dita, operando febbrilmente sotto l’impulso creativo con sicurezza e maestria, davano forma all’argilla per dare vita a suonatori di zampogna, pifferai, giovani e premurose donne con in testa la cesta dei doni, re magi, pastorelli che portavano le pecorelle e a tutte quelle figure tipiche che da sempre fanno parte della classica iconografia del presepe. Creazioni ricche di espressività e collocate nei vari luoghi ricostruiti con grande perizia e precisione e con quella immensa fantasia che dotava ogni presepe di quella originalità che lo rendeva un esemplare unico.

Questi artisti, naturalmente insieme a pochi altri, seguendo il proprio istinto naturale, hanno dedicato alla lavorazione dell’argilla intere giornate, creando centinaia e centinaia di statuine che, di anno in anno, andavano ad arricchire i presepi di piccole e grandi Chiese, di ricchi palazzi e di modeste case.

A quei tempi non c’era ancora l’uso della plastica e quindi i pastori dei presepi erano fatti con l’argilla, che veniva modellata e poi infornata per trasformarla in terracotta e successivamente dipinta e decorata, utilizzando dei pennellini, con colori sfavillanti. Prendevano corpo, così, tante statuine di diverse dimensioni che rappresentavano la vita quotidiana ed erano espressione di un verismo straordinario e inimitabile, sicuramente distante anni luce dai personaggi di plastica in vendita negli scaffali degli empori dei cinesi.

Raffaele Regio, Angelo Gabriele Valente e Alfonso Scrivo operavano in tempi difficili segnati da ristrettezze economiche nelle quali erano costretti ampi strati della popolazione. Questa condizione di miseria e di povertà emergeva in tante loro opere; certamente in quelle che si ispiravano al mondo contadino che, nella loro semplicità, risultavano aderenti alla storia sociale e civile delle nostre contrade rurali.

Queste terrecotte, pertanto, sono anche l’inno all’arte popolare, a quell’arte, cioè, che non conosce accademie e che scaturisce spontanea dall’estro dei veri figli del popolo, che in silenzio e lontano dai clamori, hanno saputo dare il meglio di se in tantissimi anni di paziente lavoro.

Grande apprezzamento, dunque, agli animatori della Gipsoteca “Giuseppe Maria Pisani” di Serra San Bruno, che con la loro meritoria iniziativa hanno saputo riproporre mirabilmente la tradizione e l’atmosfera del presepe, che conserva ancora intatto tutto il suo fascino e che, nella stagione del turbo consumismo e dei valori sempre più sfumati ed evanescenti, è forse l’unico segno che continua a dare un senso, un significato e una carica di emozioni al Santo Natale.

FILADELFIA (VV) – A maggio torna il Filadelfia Festival

Dal 3 all’11 maggio è in programma, a Filadelfia, la 16esima edizione del Filadelfia Festival – Concorso Internazionale Città di Filadelfia Premio speciale Paolo Serrao, promosso dall’Associazione “Melody” e con l’obiettivo di valorizzare la Provincia di Vibo e il territorio calabrese.

Il Festival, sostenuto dall’ Amministrazione Comunale di Filadelfia (sindaco Anna Bartucca)  – che con delibera del Consiglio Comunale n. 30/2024 lo ha riconosciuto “Manifestazione di interesse culturale – evento storicizzato”, ha ottenuto negli anni il Patrocinio: della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, del Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, e della Provincia di Vibo Valentia. Filadelfia, “Città dell’amore fraterno”, diventa così luogo d’incontro, di scambi culturali e di musica di qualità, capace di irradiare bellezza e di contribuire in modo significativo al rilancio di una terra ricca di risorse e di talenti.

La kermesse, infatti, ha raggiunto nel tempo cifre ragguardevoli, in fatto di presenze e notorietà, al punto da essere oggi annoverata tra le realtà di settore più prestigiose a livello mondiale, grazie anche a una Giuria di qualità composta da maestri di chiara fama internazionale.

Lo staff organizzativo, guidato dal Presidente M° Francesco Conidi e dal direttore artistico M° Tommaso Conidi, ha raggiunto nel tempo traguardi significativi, grazie a un lavoro attento e accurato che non vuole soltanto mettere in competizione le formazioni e i singoli musicisti, ma intende presentare al pubblico le caratteristiche e le diversità di ogni gruppo e repertorio

L’esperienza, ancora una volta, sarà un’importante occasione di incontro e confronto tra artisti provenienti da tutto il mondo, anche per tracciare un percorso di promozione e divulgazione della cultura musicale tra i giovani e di sostenere chi decida di intraprendere la carriera professionale concertistica. 

Il Concorso quest’anno si arricchirà della collaborazione dell’Associazione Olympus Musicus/International Music Festival di Praga. 

È prevista, infatti, anche l’assegnazione di un “concerto- premio o masterclass”, che avrà luogo nella prestigiosa sede dell’Associazione a Praga, che sarà conferito a chi tra i partecipanti si distinguerà per le qualità artistiche nella “sezione archi”. 

Il premio Speciale “Paolo Serrao”, che consiste in una borsa di studio di € 2000, verrà inoltre assegnato ad un solo concorrente durante il concerto di Gala domenica 11 maggio. (rvv)

La “Pignolata” più grande chiude le feste natalizie a Filadelfia

È con la Pignolata più grande del mondo, organizzata dalle Associazioni Pro Loco, ProfilosAgorà, che si sono chiude le Feste natalizie a Filadelfia.

Un’iniziativa pensata ad hoc per movimentare la giornata conclusiva delle feste natalizie che coincide con la festa della Epifania e che ha voluta salutare così il nuovo anno con svolgimento festoso e aggregativo.

La Pignolata al miele è una tipica dolcezza delle tradizioni culinarie calabresi, particolarmente diffusa durante il periodo delle feste.

A Filadelfia è tradizione prepararla soprattutto nel periodo Natale. È stato un momento di condivisione non solo perché tante signore insieme si sono messe all’opera per la sua realizzazione, ma anche perché c’è l’usanza di donarla ad amici e parenti. Alla realizzazione dell’evento sono intervenuti anche i ragazzi e ragazze del Sai.

È stata l’occasione per fare una grande festa di piazza anche e soprattutto per il piacere dello stare insieme creando occasioni di incontro per residenti e turisticon la presenza della classica Befana e del Dj Ivan.

L’evento per la realizzazione della “Pignolata più grande” ha visto impegnate, in prima fila, volontari donne di ogni età della nostra cittadina, in modo che la preparazione si è potuta muovere nel solco fedele della tradizione filadelfiana con indicazione degli ingredienti e della tipologia e metodo di produzione e di impasto tradizionale.Il risultato è un dolce croccante all’interno e morbido all’esterno, con un sapore ricco e goloso, che rispecchia la tradizione e la generosità della cucina calabrese.

C’è nel modo di alimentarsi dei calabresi qualcosa di sacro e d’antico, l’osservanza di regole di comportamento che vengono dai secoli con piatti fortemente legati alle ricorrenze religiose; non vi è dubbio che la cucina tipica calabrese è un prototipo della dieta mediterranea. (rvv)

 

A Vibo al via la Settimana dello Studente del Capialbi

È con il progetto “Esperienze Vibonesi” che la Pro Loco Vibo Città ha inaugurato, a Vibo Valentia, al Settimana dello Studente del Liceo “Vito Capialbi”.

La Pro Loco, infatti, aprendo i lavori della Settimana dello Studente nella Sala Consiliare della Provincia di Vibo, ha dato voce al territorio con l’editore Renato Costa insieme all’operatrice dei beni culturali, Claudia De Masi, e all’ideatrice del progetto della collana turistica Esperienze Vibonesi, Giusi Fanelli, oggi probiviro dell’Unpli Nazionale.

L’incontro con i ragazzi, precisa la Fanelli, «è stato un momento di grande partecipazione che ha visto il coinvolgimento diretto degli studenti dopo la presentazione del progetto con gli interventi dell’editore Beroe, Renato Costa, il quale ha raccontato l’importanza di fare cultura, come strumento di crescita del territorio unitamente allo scopo sociale che la strategia editoriale della sua azienda ha attraverso la produzione in loco di audiolibri».

«Non è mancato – ha proseguito – il coinvolgimento emotivo oltre che storico grazie ai racconti dell’autrice del primo volume di Esperienze Vibonesi, “Le meraviglie archeologiche di Vibo Valentia tra miti e leggende”, in cui Claudia De Masi ha tracciato, attraverso le leggende appartenenti alla nostra terra, un percorso storico che nella sua semplicità è risultato molto coinvolgente e interessante».

«Trattandosi di una settimana dello studente e di giornate in cui gli stessi diventano protagonisti – ha spiegato – si è deciso di utilizzare personaggi della mitologia, quali Persefone, la ninfa Scrimbia e lo scritto inciso sulla Laminetta Orfica per tracciare una lettura in chiave moderna attraverso un workshop che ha coinvolto tutti i 200 studenti presenti, i quali hanno dimostrato un interessamento che ha colpito piacevolmente anche tutti i docenti, oltre che essere molto soddisfatti sul risultato ottenuto».

«In chiave moderna – ha spiegato ancora – la ninfa Scrimbia è diventata, infatti, una ragazza dei nostri tempi appassionata di fotografia e conosciuta sui social per la sua capacità di catturare la bellezza dei luoghi che visitava. Durante un viaggio in una città del sud Italia, incontrò un giovane fotografo che condivideva la sua stessa passione. Tra loro nacque subito un’intensa connessione e insieme trascorsero giorni esplorando luoghi suggestivi tra borghi antichi e angoli nascosti della natura. Il loro punto preferito era una vecchia fontana abbandonata, che divenne per loro un simbolo di amore e creatività».

«Tuttavia il destino li separò presto– ha aggiunto –: il giovane fotografo ricevette un’importante offerta di lavoro all’estero e dovette partire. Scrimba, distrutta dal dolore, tornò alla fontana dove avevano passato i momenti più belli, cercando conforto. Ogni giorno si sedeva lì, scattava foto e condivideva con i suoi followers il suo stato d’animo, trasformando il luogo in un simbolo della sua sofferenza e del legame spezzato».

«Le sue foto e i suoi racconti – ha continuato – toccarono il cuore di moltissime persone, trasformandola in una figura ispiratrice. La fontana, prima dimenticata, divenne una meta visitata da chi cercava di trovare bellezza anche nel dolore. Con il tempo, Scrimbia riuscì a trasformare la sua sofferenza in arte e ad ispirare chi la seguiva, dimostrando che anche le lacrime possono dar vita a qualcosa di eterno».

«Della ninfa Scrimbia e con l’uso dell’IA è stata prodotta una foto molto suggestiva – ha illustrato – in cui antico e moderno si incontrano con un sentimento che non cambia.
In chiave moderna è stata interpretata anche l’incisione presente sulla Laminetta Orfica: “Quando sarai sul punto di morte, raggiungi la fonte della pace interiore attraverso i consigli dei saggi, non fidandoti della fonte che troverai comodamente e subito visibile”».

Infine il mito di Persefone, paragonato alla storia di cronaca nera di Elisa Claps.
Come Persefone fu trattenuta nell’Ade, così Elisa Claps fu ritrovata dopo 17 anni nel sottotetto di una chiesa e come Demetra ottenne giustizia non piena portando sua figlia solo sei mesi all’anno sulla terra, così i familiari di Elisa videro l’arresto dell’omicida, ma rinunciando alla figlia sulla terra.

Ha concluso il presidente della Pro Loco, Michele Catania, soddisfatto di essere stati coinvolti in un progetto così ambizioso e innovativo, riuscito nell’intento di sensibilizzare i giovani attraverso la conoscenza del nostro meraviglioso territorio. (rvv)

SORIANO CALABRO (VV) – Si presenta il libro “Portami al mare”

Domani pomeriggio, alle 17, nella Sala Consiliare di Soriano Calabro, sarà presentato il libro Portami al mare. In viaggio per la Calabria con il Garante della Salute tra diritti negati e speranze ritrovate a cura del giornalista Domenico Latino ed edito da Officine Editoriali da Cleto.

All’evento, fortemente voluta dalla direttrice del Polo Museale di Soriano Calabro Mariangela Preta, interverranno, oltre all’autore Latino e alla stessa Garante Anna Maria Stanganelli, il vicepresidente della giunta regionale Filippo Pietropaolo, il presidente dell’ordine dei medici di Vibo Valentia  Vincenzo Natale,  Il dirigente Medico di chirurgia generale di Vibo Valentia Danilo Cafaro, la referente ACMO Vibo Valentia Caterina Patania, l’editore  Marco Marchese, i lavori verranno aperti dal sindaco di Soriano Antonino De Nardo e dalla consigliera comunale Luciana Varì. L’incontro verrà moderato e coordinato dalla direttrice Mariangela Preta

Il libro contiene dieci storie vere, rese pubbliche grazie al lavoro degli organi di informazione, prese in carico e risolte dall’ufficio del Garante regionale della SaluteAnna Maria Stanganelli. (rvv)

A Tropea conclusa la rassegna nazionale “Christmas Inside”

di CATERINA SORBILLI – Il Coro Polifonico “Don Giosuè Macrì” di Tropea si è fatto promotore di una serie d’eventi speciali durante questo periodo natalizio, illuminando ulteriormente le festività con una proposta musicale che ha saputo toccare il cuore delle comunità incontrate.

Le performance presentate hanno unito musica sacra e tradizione, mettendo in risalto la bellezza del repertorio e l’abilità interpretativa dei circa 40 membri del coro, guidato abilmente dal Maestro Vincenzo Laganà e presieduto con molta sensibilità dal dott. Paolo Ceraso.

Quello presentato è stato un repertorio vario che ha spaziato dai canti natalizi classici a quelli dialettali calabresi, nell’ottica della missione che lo stesso Coro, facente parte dell’associazione “Nazionale Federcori”, ormai da anni si è prefissato cioè non solo quella di celebrare la bellezza intrinseca alla musica, ma anche di sensibilizzare le nuove generazioni al suo valore sociale e alla cultura in senso lato.

Il tour natalizio, cinque concerti offerti in diversi comuni della Provincia di Vibo Valentia, ha fatto parte della rassegna nazionale Christmas Inside, essendo il Coro “Don Giosuè Macrì” associato alla federazione “Chorus inside Calabria”; ogni esibizione è iniziata con il “Cantate Domino” di Valentino Miserachs, creando un’atmosfera solenne e gioiosa. Poi, una serie di brani natalizi ha accompagnato gli ascoltatori in un viaggio musicale che ha incluso classici come “Adeste Fideles”, “Tu scendi dalle stelle” e composizioni della tradizione calabrese, come “Nesciu u Bambineu” “Allestimundi”, “Ch’è duci ‘stu figghju”, quest’ultimo canto interpretato dalla voce solista della Soprano Gemma Fazzari. Un momento particolarmente emozionante è stato proposto con il Magnificat anima Mea, scritto da don Marco Frisina per la voce della grande Mina, ed interpretato per questi concerti dalla soprano Claudia Andolfi.

Quindi non solo musica, per questa compagine musicale, ma essa si è distinta anche per il suo impegno verso il territorio con la sua attività che va oltre la performance artistica, cercando di portare la musica in luoghi dove è stato possibile offrire conforto e speranza in contesti particolarmente delicati come quello assistenziale-sanitario.

Il Coro “Don Giosuè Macrì” è già in cammino per l’allestimento di future esibizioni musicali come quella Mariana, nella sua quinta edizione, in occasione della festività della SS Madonna di Romania, e quelle in attesa della Santa Pasqua che lo vedrà esibirsi nella Via Crucis di don Macrì con testo di san Leonardo da Porto Maurizio e riflessioni del beato don Francesco Mottola e, ancora nel mese di giugno, la partecipazione alla decima edizione della “Lunga Notte delle Chiese”. (cs)

FILADELFIA (VV) – Il Giardino Incantato accende la magia delle feste

A Filadelfia grande successo per la prima edizione del Giardino Incantato, una meravigliosa struttura allestita tra il verde dei giardini pubblici di Viale Europa dall’Associazione di Volontariato Augustus Filadelfia.

“A Natale puoi”, il titolo dell’ennesimo progetto partorito dall’associazione di volontariato “Augustus Filadelfia”. 

L’iniziativa è stata messa in piedi grazie alla preziosissima collaborazione con il Sistema di Accoglienza e Integrazione (Sai) di Filadelfia, progetto che grazia a un’equipe di professionisti qualificati si occupa di accogliere e integrare gli stranieri nella ridente cittadina vibonese

 «Con il progetto “A Natale puoi” – evidenzia l’associazione “Augustus Filadelfia” – si è inteso riempire di volti il natale, considerato festa dell umanità per eccellenza, con il dichiarato obiettivo di promuovere l’ accoglienza dei bimbi stranieri e delle loro famiglie in modo da ridurre considerevolmente i disagi derivanti dal loro inserimento sociale.  Il risultato è stato fantastico». 

Il “Giardino” illuminato è stato per due giorni una favolosa attrattiva per grandi e piccini.  Il suo variopinto fascino ha catapultato i visitatori in una realtà surreale e fantasiosa capace di alimentare lo spirito natalizio.

Giunti anche dal comprensorio, in tanti si sono mescolati ai residenti per una festa d’insieme. I più eccitati i bambini, accolti da un dolcissimo Babbo Natale nella sua casetta. 

Li attendevano pure il dispettoso Grinch, Spiderman, Batman e l’insuperabile coppia formata da Minnie e Topolino. 

Per l’associazione “Augustus Filadelfia” è stata l’occasione per fornire una nuova prova di saper fare e, soprattutto,  di saper fare bene per il proprio paese: tanti i progetti realizzati e tanti quelli che verranno realizzati.

Notevole soddisfazione è stata espressa dal sindaco Anna Bartucca e dall’Amministrazione comunale di Filadelfia. 

«Un bellissimo lavoro – hanno detto gli amministratori –. Dimostrazione concreta che la sinergia e la collaborazione tra associazioni consente di realizzare eventi significativi ed importanti per la comunità».

La “Augustus Filadelfia” si proietta già al prossimo anno: nella mente affiora un “Giardino” ancora più ricco di sorprese. (rvv)