La Giunta comunale di Vibo Valentia, guidata dal sindaco Maria Limardo, ha trovato una soluzione per la riapertura della piscina comunale “Antonino Mangialavori”, struttura che è un fiore all’occhiello dell’impiantistica sportiva vibonese e che viene tenuta nella massima considerazione dall’amministrazione comunale.
Una struttura che però, dopo quasi due anni di chiusura a causa del fallimento della società che l’aveva in gestione, per essere resa nuovamente fruibile necessita di interventi per un ammontare di oltre 300mila euro.
Una situazione di oggettiva difficoltà per via dei problemi di cassa dell’ente, che però ha trovato oggi uno sbocco grazie alla delibera appena varata dal Consiglio Comunale, che ha incontrato anche il favore dell’opposizione. Nel corso del Consiglio comunale, infatti, è stata votata la finalizzazione di parte del finanziamento ottenuto a suo tempo dal senatore Giuseppe Mangialavori per un ammontare di due milioni di euro da destinare ad opere in favore della città e delle frazioni. Lo stesso senatore aveva interloquito col sindaco al fine di individuare la soluzione migliore per rendere nuovamente fruibile la piscina.
«Stiamo investendo quelle somme nella maniera più oculata possibile – ha spiegato il sindaco Limardo – sulla base di una strategia chiara e condivisa: la metà l’abbiamo destinata a rifare il salotto della nostra città, piazza Martiri d’Ungheria; l’altra metà, invece, sovvenzionerà la creazione o la riqualificazione delle strutture sportive, da Vibo Marina, dove realizzeremo la cittadella, al capoluogo. È su questa direttrice che si basa la decisione che oggi abbiamo assunto di destinare le somme necessarie all’intervento di manutenzione straordinaria attingendo proprio al finanziamento ottenuto dal senatore Mangialavori, che anche in questa situazione ha mostrato grande sensibilità».
«In tutto questo tempo in cui il fallimento della società che gestiva la piscina ha aggravato la situazione già pesantissima causata dal Covid – ha proseguito ancora il primo cittadino – l’amministrazione non è stata con le mani in mano. Abbiamo più volte incontrato la Federazione nuoto, ci siamo confrontati cercando di individuare le soluzioni. Sarebbe stato facile per noi, in questo lungo lasso temporale, approntare un bando soltanto per vederlo andare deserto, perché a fronte di quell’investimento iniziale per i lavori probabilmente nessuno si sarebbe fatto avanti».
«Avremmo solo lanciato fumo negli occhi ai cittadini. Così facendo, invece – ha concluso – saremo nelle condizioni di mettere a nuovo la piscina, consegnandola a chi si aggiudicherà il bando – che appronteremo seguendo uno spedito iter tecnico-procedurale – nelle condizioni ottimali per ripartire. E ridaremo così alla cittadinanza vibonese un servizio tanto importante ed amato». (rvv)