Domani pomeriggio, a Villapiana, alle 17, a Via Umberto I, si presenta Dialoghi Contemporanei, l’allestimento permanente delle sale del Mavi (Museo Identitario di Villapiana) a cura del direttore Angelo Ventimiglia e dell’Associazione Villapiana Borgo Attivo.
La mostra, composta da installazioni, fotografie e opere pittoriche di Emanuele Santoro, Luca Piscitelli, Antonio Conte, Massimiliano Rovitti, Ahmed Abualrob, Giovanni Cataldi, Maria Grazia Giglio ed Angelo Ventimiglia, pone al centro dell’attenzione l’uomo, il suo habitat e il paesaggio, interrogandosi – attraverso l’arte e le relazioni tra forme e colori – sui fragili equilibri che hanno governato la nostra presenza su questo pianeta Il colore, e la sua percezione, è uno tra gli elementi attraverso il quale osserviamo e distinguiamo il mondo, di fatti il nostro cervello capta il colore qualche frazione di secondo prima della forma.
In passato la ricerca del colore ha spinto l’uomo a estrarre i pigmenti da rocce, piante ed insetti, ricavando tutto dal pianeta Terra, una terra benefica, per poi poter riprodurre paesaggi, animali, dare forma ai nostri spiriti, alla nostra anime, terra che diventa uomo, fiori che diventano luci del cosmo. L’arte stessa diventa una Crisalide che trasforma materiali in nuove geometrie e sfumature, cosi come la madre terra in un continuo metamorfismo.
Un mix di opere immerge il visitatore in una nuova dimensione estetica tra nebbie e trasparenze, nuovi spazi e nuovi linguaggi per coinvolgere la mente ai cambiamenti che stesso l’essere umano, attraverso il suo intenso lavoro, sta dando forma al mondo e ai luoghi che abitiamo. convertiamo boschi in terrene agricole per abbandonarne altri in cui si svolgevano le medesime attività, svuotando borghi paesi e lentamente le civiltà.
Siamo coinvolti tutti come ci suggerisce il fotografo Emanuele Santoro «Senza logica e proporzione, nel flusso di vita che scorre, trova posto un miscuglio eterogeneo di vite intrecciate in un ordito fitto. Volti che si mescolano e si ripetono, identità in una calca indistinta, ne siamo parte tutti insieme, ma siamo anche soli al suo interno. Non è definibile un giusto momento mentre tutto scorre, ma è nel suo insieme, nel suo moto costante, perpetuo e vivo di un rosso cremisi pulsante, che ogni identità trova modo e spazio per esistere. Senza logica e proporzione, tutto nel Chaos estremamente preciso».
Obiettivo del progetto è quello di tenere vigile, anche attraverso i linguaggi dell’arte, l’attenzione sulle tematiche ambientali, affinché la catastrofe che incombe non sia solo un brutto rumore di fondo a cui rischiamo di abituarci passivamente. (rcs)