Sono partite le ispezioni, da parte della Protezione Civile regionale nei luoghi colpiti lo scorso novembre dall’alluvione. Al termine, verrà stilata una relazione da presentare al Governo per la dichiarazione di stato di calamità naturale.
La Giunta regionale, guidata dal presidente f.f. Nino Spirlì, subito dopo i gravi eventi alluvionali, aveva chiesto al Governo nazionale la dichiarazione dello stato di emergenza per i territori della fascia ionica colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici e idrogeologici avvenuti dal 20 al 23 novembre scorsi. Pochi giorni dopo, il 30 novembre, l’esecutivo regionale aveva stanziato sei milioni di euro, da affidare alla Protezione civile regionale, per l’avvio degli interventi più urgenti. Interventi che la Prociv ha già attivato, individuando quali soggetti attuatori i dipartimenti regionali ai Lavori pubblici e all’Ambiente: 1,4 milioni per la difesa costiera di Capocolonna e la restante quota per gli interventi di sistemazione idraulica delle fiumare colpite dalle forti piogge.
«Oggi – ha spiegato il dirigente generale della Protezione civile della Regione, Fortunato Varone – sono cominciati i sopralluoghi dei tecnici del Dipartimento nazionale, coadiuvati dai funzionari regionali della Protezione civile, sui luoghi danneggiati dall’alluvione. Dalle 8.30 di questa mattina, la delegazione è arrivata a Isola di Capo Rizzuto, tra i comuni calabresi maggiormente colpiti dall’ondata di maltempo. I tecnici stanno acquisendo la relativa documentazione e procederanno con una visita sulle aree in cui sono necessari gli interventi di ripristino. Il calendario della Protezione civile prevede, per questa prima giornata, una serie di sopralluoghi a Crotone e a Isola Capo Rizzuto. Per domani, si procederà invece a monitorare Rocca di Neto e Strongoli, al mattino, e San Nicola dell’Alto e Carfizzi, nel pomeriggio. Infine, il terzo giorno sono previsti i sopralluoghi a Melissa, Cirò Superiore, Cirò Marina e Corigliano-Rossano».
«Al termine di questi tre giorni di attività – ha concluso Varone – il Dipartimento nazionale stilerà una relazione da proporre al Governo per la dichiarazione di stato di calamità naturale».
«Le promesse si mantengono e gli impegni si portano a termine. La Giunta e io, in quei bruttissimi giorni – ha spiegato il presidente Spirlì – eravamo andati nei luoghi colpiti dalle alluvioni e, dopo aver incontrato i sindaci del Crotonese, del Cirotano e dell’alto Jonio cosentino, avevamo preso impegni precisi, nel segno dell’aiuto e dell’attenzione. Questa prima parte dello stanziamento servirà a mettere in sicurezza il sito archeologico di Capo Colonna – che mi sta particolarmente a cuore in quanto titolare della delega ai Beni culturali – e gli alvei dei fiumi e dei corsi d’acqua, i quali potrebbero diventare nemici della popolazione se non fossero subito trattati e ripuliti».
«È molto importante – ha continuato Spirlì – il ruolo della Protezione civile e il lavoro dei suoi uomini, svolto con tenacia, coraggio e grande solerzia. I luoghi dell’alluvione non dovranno patire più di quanto non abbiano già fatto, non dovranno aspettare anni, come successo con le altre amministrazioni regionali, prima di essere risarciti e tutelati».
«Mi auguro – ha concluso il presidente – che gli interventi previsti avvengano nel minor tempo possibile e che tutte quelle zone, in cui trovano ospitalità importanti aziende del settore agricolo e della produzione di oli, vino e frutta, vengano messe in sicurezza una volta per tutte». (rcz)